Cronaca
EDITORIALE. Quando i buoni gridano: “ABBASSO LA TV DELLA MORTE!”
Mi ha sorpreso, ieri sera (guardando il programma “IO CANTO”, trasmissione televisiva di canzoni interpretate da bambini in onda su Mediaset), l’intervento estemporaneo del pacioso e vorrei dire religioso Gerry Scotti.
Pochi secondi per esternare un sentimento amaro ed indignato, che mi auguro rispecchi l’indignazione di molti telespettatori e non, in tutta Italia. In buon Virginio Scotti, a tergo di una canzone che inneggiava alla Vita, ha gridato contro chi strumentalizza la morte in questi giorni su tutte le TV.
Nello specifico, mi è sembrato chiaro si riferisse al vergognoso “grande fratello” mediatico che si sta consumando attorno alla morte di Sara Scazzi. Non vi è TG nel quale non vi sia una nuova deposizione, un nuovo indizio, una ritrattazione, uno scoop. E che dire degli innumerevoli programmi di approfondimento (se approfondimento la vogliamo chiamare questa rincorsa agli ascolti senza esclusione di colpi).
Così, una ragazzina uccisa, strangolata e forse violentata e ciò forse addirittura dopo il decesso. Una ragazzina buttata in un pozzo. Ebbene? ansichè circonscrivere la vicenda a quanti strettamente coinvolti nelle inchieste della Giustizia in un doveroso e rispettoso silenzio, ha trasformato Avetrana in meta di turismo (meta di curiosi) ma del macabro.
E’ inutile dire che, sebbene chi scrive preferisca cambiare canale ogni volta (spessissimo) che viene trattato un nuovo scoop sul caso su una rete televisiva, scoprire che in sei deposizioni diverse lo zio abbia fornito ai Giudici altrettante diverse versioni del delitto e che la cugina di Sara, che pare abbia concorso nel di lei strangolamento, adesso in prigione richieda un libro di barzellette per farsi quattro risate… lascia quantomeno di stucco. Ma, proprio per evitare di giudicare gratuitamente, forse sarebbe meglio che questi continui ed incessanti sviluppi non fossero forniti (come detto sopra) a chi non coinvolto.
Ma ritorniamo al “GRIDO” di Gerry. Un grido che deve far riflettere tutti. Infatti, oggi più che in passato la televisione orienta gli acquisti della gente attraverso un vero bombardamento di messaggi palesi e subliminali di pubblicità continua. La televisione, (ma anche i giornali scandalistici, la cartellonistica, internet e quant’altro), ormai orienta la mente alla ricerca dello scoop. Non importa se così si butta fango su un innnocente o si difende un assassino spaccando assurdamente l’intera penisola in colpevolisti e innocentisti, come già accadde per il caso mai veramente chiarito della Franzoni. Si sguinzagliano giornalisti e cameraman, si imbastiscono programmi farciti di ogni genere di opinionisti ed esperti delle più disparate discipline e categorie… per un solo scopo, rubare ascolti a chi dall’altro lato, sulle altre reti, sta facendo esattamente la stessa cosa.
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DOVE STIAMO ANDANDO?
Adesso, (noi gente normale), ragioniamo un’attimo su quali sono i problemi reali della nostra penisola (e vorrei dire della nostra cara Sicilia), da risolvere d’urgenza e che assomigliano tanto più a quelli di Napoli e della spazzatura nella “discarica del Cancro” di Terzigno. Mai risolti. Problemi del popolo, che dovrebbero unire e non dividere la politica di Destra, di Sinistra, di Centro o di tre quarti. Ma anche problemi di occupazione, problemi di tagli alla scuola ed agli ospedali, problemi di dissesto idrogeologico molto più gravi di quanto si vuol far credere attraverso i pilotati comunicati dei TG. Se ne parla, si, ma nulla in confronto agli scoop della morte e del macabro. E’ vero, lo sappiamo tutti, ogni tanto la mente vuole anche un po’ di riposo e allora un bel “Grande Fratello” fa staccare la spina. Ma, se anche il pacioso Gerry “esplode”, allora, forse, c’è già nell’aria un presagio che pochi avvertono (costoro, magari giudicati catastrofisti), e le cui conseguenze di quanto ci segnalano oggi non tarderanno a mietere molte più vittime innocenti. Molte più vittime innocenti presto. Domani.
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