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UN CONSIGLIERE DEL PDL IN CELLA, ACCORDI CON LA ‘NDRANGHETA
I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 12 persone nell’ambito dell’operazione «Reale 3» sul condizionamento della ’ndrangheta nelle elezioni regionali calabresi del 29 e 30 marzo scorsi. In manette anche un consigliere regionale del Pdl, Santi Zappalà: si sarebbe rivolto anche lui a Giuseppe Pelle (detto «gambazza»), capo del più potente clan di San Luca. Avrebbe promesso voti in cambio di appalti, risultando alla fine il più votato in provincia di Reggio e il terzo dell’intera regione. Tra i 12 arrestati, anche altri quattro politici (poi non eletti) candidati al Consiglio regionale: Pietro Nucera e Liliana Aiello (di due liste civiche di centrodestra), Francesco Iaria (dell’Udc) e Antonio Manti (di una lista civica di centrosinistra).
L’inchiesta, a firma del procuratore Giuseppe Pignatone e degli aggiunti Michele Prestipino e Nicola Gratteri, attraverso video e intercettazioni ambientali a casa di Pelle, ha documentato gli incontri che Zappalà e gli altri hanno avuto col boss arrestato il 21 aprile scorso. Dura reazione delle forze politiche: il deputato di Fli, Angela Napoli, e il senatore Pd, Giuseppe Lumia, hanno chiesto lo scioglimento del Consiglio regionale. “Queste collusioni sono il frutto del ritardo delle istituzioni” ha detto il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti.
Mercoledì 22 Dicembre 2010
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