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Wikileaks. Julian Assange, ORA E’ RICERCATO DALL’INTERPOL
Ogni pretesto è buono per mettere fuori gioco Julian Assange, l’attivista australiano fondatore di Wikileaks che recentemente ha divulgato milioni di files riservati del dipartimento di stato americano creando un vero e proprio terremoto diplomatico. Un mandato d’arresto internazionale dell’Interpol per Assange, ricercato dalla Svezia nel quadro di un’inchiesta per «stupro e aggressione sessuale». Dopo le rivelazioni mondiali, il fondatore annuncia a Forbes che ce ne saranno altre: «All’inizio del 2011 una grande banca si ritroverà sottosopra». Gli avvocati di Assange in Svezia hanno presentato un ricorso alla Corte Suprema di Stoccolma contro il mandato d’arresto.
Nel frattempo non si sa dove sia il fondatore di Wikileaks, ma dai suoi nascondigli segreti riesce continua a comunicare con l’esterno. Lo ha fatto via skype, rilasciando un’intervista al Time: “La riservatezza è importante per molte cose, per esempio noi manteniamo riservate le nostre fonti anche a costo di grandi sacrifici. Ma non può essere usata per coprire abusi – ha detto Assange in difesa del suo operato e annuncia a breve la divulgazione dei segreti di Cina e Russia – Il giornalismo e quello che si scrive possono far ottenere un cambiamento e per questo le autorità cinesi lo temono così tanto”.
Speriamo che presto possano arrivare anche nuove rivelazioni sui tanti misteri italiani, che attendono da anni verità e giustizia.
Mercoledì 01 Dicembre 2010
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