Politica
CASO SCAJOLA: REGALO O MUTUO SOCCORSO?
Abbiamo deciso di pubblicare la lettera del prof. Ortolani, in quanto (pur non essendo un “fatto” puramente siciliano), il “Caso Scajola” è argomento che deve far riflettere tutti, non solo la politica nazionale e siciliana. Consideriamo qundi il “Caso Scajola” da definire e lo farà la Giustizia, ma si tratta pur sempre… della punta di un icesberg, rappresentato da una politica piena di lati oscuri se non di corruzzione e collusione con la malavite organizzate che minano la società…
Giovanni BonaRIGO
Il giorno 3 maggio scorso Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico si è dimesso in seguito a quanto emerso dalle indagini relative a imprenditori coinvolti nell’inchiesta sugli appalti del G8; sembra che una parte dei soldi necessari per l’acquisto di un appartamento con vista sul Colosseo siano stati messi a disposizione, all’insaputa dell’ex ministro, da ignoti benefattori. Scajola ha dichiarato, infatti: “Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri. Sono convinto di essere estraneo alla vicenda e la mia estraneità sarà dimostrata. Ma è altrettanto certo che, siccome considero la politica un’arte nobile, con la ‘P’ maiuscola, per esercitarla bisogna avere le carte in regole e non avere sospetti. Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata in parte pagata da altri senza saperne il motivo, il tornaconto e l’interesse, i miei legali eserciteranno le azioni necessarie per l’annullamento del contratto di compravendita”. Il procuratore di Perugia ha confermato che al momento Scajola non è indagato.
Cerchiamo di ragionare scientificamente e freddamente su quanto sta accadendo e finora accertato. 1- Scajola ha ammesso che una parte dei soldi sono stati messi a disposizione per l’acquisto da altre persone a lui sconosciute. 2- Pertanto, in base a quanto dichiarato da Scajola, non si tratta di un prestito, né di un mutuo ma di un regalo che non sapeva nemmeno di avere avuto. 3- Tale fatto, finora, non è connesso a irregolarità commesse dall’ex Ministro, dopo avere ricevuto il regalo.
In relazione al punto 1 si può osservare che vi erano persone attente alle azioni di Scajola e bene informate che premurosamente si sono messe d’accordo con il venditore dell’appartamento versandogli una certa cifra affinchè all’ex ministro, in maniera anonima e a insaputa di quest’ultimo, fosse addebitata solo una parte della cifra dell’immobile. Scajola, pertanto, nulla ha saputo del regalo e quindi nulla ha dovuto fare per sdebitarsi. La cifra ridotta che ha dovuto pagare per l’acquisto dell’immobile, accendendo un mutuo, non ha obbligato l’ex ministro ad andare a chiedere eventuali prestiti finanziari o mutui.
Secondo quanto dichiarato da Scajola, si potrebbe ravvisare un “incauto acquisto” nel senso che l’ex ministro non ha fatto caso al fatto che stava acquistando un immobile ad un prezzo sensibilmente inferiore al suo valore di mercato. La ignota donazione, di cui solo recentemente si è accorto, non avrebbe minimamente influito sulla sua correttezza di uomo di Governo.
Questi sarebbero i fatti.
Certo si può notare che per un “cittadino qualunque” dipendente pubblico o privato non si verificano donazioni anonime quando si accinge ad acquistare una casa. Se il cittadino qualunque non dispone di tutta la cifra necessaria può ricorrere ad un prestito da parte di parenti o amici da restituire poi senza interessi. Altrimenti deve ricorrere ad un prestito bancario o deve accendere un mutuo offrendo tutte le garanzie per la restituzione di tutta la cifra più gli interessi previsti. Tornando al caso Scajola (che non è un “cittadino qualunque” ma piuttosto un “servitore dei cittadini” che considera la politica un’arte nobile, con la ‘P’ maiuscola, per esercitare la quale bisogna avere le carte in regole e non avere sospetti, arte nobile che richiede continuo impegno e dedizione ai massimi livelli), si può notare che a sua insaputa deve esistere una specie di associazione di mutuo soccorso che assiste i servitori dei cittadini. Tale associazione anonima segue premurosamente le mosse dei servitori dei cittadini ed è pronta a soccorrerli anche finanziariamente per evitare che siano distratti dai loro impegni istituzionali. Per togliere ogni dubbio circa la ricattabilità potenziale dei servitori dei cittadini le donazioni devono rimanere assolutamente anonime.
Questa specie di associazione di “mutuo soccorso”, in pratica, eviterebbe una pericolosa connessione tra amministratori pubblici ed imprenditori e garantirebbe l’autonomia e libertà dei servitori dei cittadini nell’espletamento delle loro alte funzioni pubbliche.
Tutto ciò non avrebbe niente a che vedere con gli episodi di corruzione che hanno interessato personaggi pubblici della prima e seconda repubblica.
In attesa che venga completamente chiarita la vicenda e acclarata la sua rettitudine, bene ha fatto l’ex ministro, comunque, a rassegnare le dimissioni in modo da distinguersi da altri personaggi chiamati in causa dalla magistratura in relazione agli appalti del G8 che pur essendo sofferenti nelle parti alte del fisico, invece di curasi adeguatamente rimangono inchiodati alla loro poltrona giocando pericolosamente, nel frattempo, con la canna di qualche vulcano.
Franco Ortolani – (direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del territorio della Federico II di Napoli)
6 maggio 2010
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