Spiritualità
SCIGLIO (ROCCALUMERA). FESTA DEI SANTI COSMA E DAMIANO. DUE VITE UNA STORIA
L’esistenza dei SS Cosma e Damiano è storicamente accertata, anche se gran parte di notizie è avvolta nel mistero. Dalle varie biografia apprendiamo che il luogo della loro nascita fu l’Arabia e siamo intorno al III secolo. I genitori erano ferventi cristiani.
Il padre morì martire; La madre (Teodora o Teodata) era una donna saggia e virtuosa. Cosma e Damiano erano i primi di altri tre fratelli: Antimo, Leonzio ed Euprepio. Terminati gli studi delle lettere i due gemelli studiarono medicina. Abilitati nell’esercizio della loro professione si stabilirono ad Egea dove cominciarono a prestare gratuitamente la loro opera in favore, specialmente dei più sofferenti e bisognosi. Per questo motivo furono chiamati “Medici anargici”, cioè senza ricompensa di danaro. Qui le guarigioni si moltiplicarono grazie soprattutto alla fede e alla constante invocazione di Gesù, tanto da fare aumentare il numero delle conversioni al cristianesimo.
Questo evidentemente non piacque tanto agli imperatori romani: Diocleziano e Massimiano che cominciarono le persecuzioni dei cristiani. La stessa sorte toccò pure a Cosma e Damiano che per ordine del proconsole Lisia furono minacciati a rinnegare la loro fede, anche se tutto risultò inutile. Da allora cominciarono per i due fratelli i più duri tormenti. Legati mani e piedi con al collo un grosso macigno furono fatti precipitare negli abissi del mare, ma un angelo del cielo li ricondusse a riva. L’empio prefetto ordinò quindi di farli bruciare vivi ma anche questa volta riuscirono a salvarsi; si decise allora la loro uccisione a colpi di pietra ma esse tornavano indietro e colpivano chi li scagliava. Restava per i medici l’unica grande strada da percorrere ossia la decapitazione.E il giorno alloro dedicato è il 26 settembre perché in quel giorno a Roma fu inaugurata la loro prima Cattedrale.
Cosma e Damiano, per questa invitta pazienza con cui vollero dar prova di grande fede, furono da allora festeggiati in cielo e sulla terra onorati e venerati come i Santi protettori dei Medici e i guaritori miracolosi dei sofferenti che ad essi fanno ancora oggi frequente ricorso.
Inno ai nostri Santi Patroni Cosma e Damiano
C’ispirate, o santi eletti
Quella fè che mai non muore.
Sian costanti i nostri affetti,
siavi altare il nostro cuor
siavi altare il nostro cuor.
Come innanzi al reo prefetto
Foste, o Cosma e Damiano;
cosi pure il nostro affetto
sprezzi il mondo e fasto insan
sprezzi il mondo e fasto insan.
Benedetti, in noi spargete
Il bel fior di santità;
e nell’alma diffondete
la celeste carità
la celeste carità.
Del Signore a noi sia reso
Della vita eterna in dono,
pel dolor di averlo offeso,
per la speme del perdon
per la speme del perdon.
Vaghe stelle che splendete
Nel bel ciel di carità;
e nell’alma diffondete
la celeste carità
la celeste carità.
E novèali acquisti l’alma
Per servire il mio Signore
La salute con la calma
Ravvigori i nostri cuori
Ravvigori i nostri cuori.
Dalle fiamme minacciose
E dai vortici del mare,
cinti il crin – di eterne rose
i due martiri campar
i due martiri campar.
La virtù che mai non langue
Da voi, Santi ci verrà
Come un dì dal vostro sangue,
spuntò il fior di santità
spuntò il fior di santità.
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· I PELLEGRINI
L’ultima domenica di settembre si festeggiano i SS Cosma e Damiano, Sciglio è pieno di persone che vanno a chiedere od a ringraziare per le grazie ricevute dai Santi medici.
Una volta, i pellegrini partivano a piedi da paesi lontani cantavano e suonavano alle porte svegliando le persone, arrivati in paese, a piedi scalzi, i devoti salivano a ginocchioni fino in Chiesa e davanti al portale, i più devoti leccavano il pavimento sino ai piedi dell’altare: quest’ultima usanza è stata proibita, mentre, ad eccezione di raggiungere la Chiesa a piedi, le altre sono praticate ancora da pochi. Tempo fa, quando veniva concessa una grazia ai fedeli, si usava portare ai Santi la riproduzione di gambe, braccia o altro di ciò che gli veniva guarito, queste cose per la maggior parte erano di cera se no erano d’argento, oppure si portavano dei cuori con delle iniziali incise. Un tempo questi voti venivano custodite nelle pareti dell’icona dei Santi.
Ancora oggi i pellegrini accendono dei ceri nella sacrestia della Chiesa che, vengono chiamati “I ceri dei SS Cosma e Damiano”. Durante la Processione che, si svolge nel pomeriggio del giorno festivo, la statua dei Santi è ornata dall’ex-voto, o meglio, oro donato anch’esso dai devoti.
La tradizione del pellegrino a Sciglio è molto antica e il giorno della festa c’è un continuo via vai di persone in Chiesa, circa 4000 persone vengono per chiedere qualche grazia ai santi patroni di Sciglio ed ascoltare le Sante Messe.
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