Cronaca, Roccalumera
ROCCALUMERA. COMANDANTE DEI CARABINIERI SPEGNE INCENDIO
ROCCALUMERA (Messina) – Provvidenziale intervento del comandante della locale stazione dei carabinieri che incurante del pericolo ha sfondato una porta, è salito al primo piano della casa e con un estintore in mano ha spento un incendio che stava devastando l’abitazione. E’ successo la notte scorsa in via Vico Cavalierie nel centro storico del paese, proprio a quattro passi dell’antica torre dei Saraceni. A dare fuoco ai cuscini e lenzuola della sua camera da letto è stato un uomo ammalato, con squilibri mentali (Giovanni Miano di 53 anni), che da anni vive da solo. Al luogotenente Santo Arcidiacono è arrivata una telefonata, che denunciava un principio di incendio vicino la Torre dei Saraceni. Insieme ad altri militari si è portato in faccia all’abitazione, in via Vico Cavaliere, ma si è accorto subito che tutto intorno un fumo intenso stava assalendo le case limitrofe e che c’era difficoltà persino a respirare.
L’avv. Tino Bellomo, che abita a trenta metri da quella via e che ha lanciato per primo l’allarme, ha fornito al comandante dei carabinieri di Roccalumera un estintore (che il professionista tiene nello studio) e così Arcidiacono si è avventurato al numero 8 per dare soccorso all’uomo che vive da solo. Ma ai richiami nessuno ha risposto, nessuno ha aperto. A questo punto il luogotenente si è fatto coraggio e con ferma decisone ha sfondato la porta ed è corso al primo piano. Lingue di fuoco frammiste a fumo intenso e avvelenante lo hanno subito investito, per cui ha messo mano all’estintore e dopo non poche difficoltà è riuscito a circoscrivere e domare l’incendio. Il padrone di casa, l’uomo ammalato, era lì a guardarlo, con lo sguardo assente, silenzioso.
Bastavano ancora pochi minuti perché l’incendio si trasformasse in tragedia. Comunque, subito dopo l’uomo è stato aiutato dagli altri carabinieri, saliti al primo piano per dare man forte al comandante. Mentre era in atto l’opera di spegnimento, sulla strada si sono riversate le persone che abitano nel vicinato, perché aggredite da un fumo denso ed asfissiante. La casa, ripetiamo, è abitata da un uomo da tempo ammalato e abbandonato dalle istituzioni. Recentemente è stato dimesso da un ricovero forzato (Tso) e il giorno vaga per le strade, con comprensibile paura della gente e soprattutto dei bambini.
02 Ottobre 2010
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