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ROCCALUMERA. LA “BRETELLA” SARA’ ABBATTUTA DOPO L’ESTATE, MA SUL TORRENTE AGRO’…
Ormai tutti sono a conoscenza della “bella” notizia. “La bretella sarà abbattuta dopo l’estate. Si, “ABBATTUTA” lo scriviamo con cognizione di causa, non scriviamo demolta ma “ABBATTUTA” come un animale malato o infetto.
In questa occasione non vi diremo per merito o colpa di chi (tanto ne abbiamo di tempo per scrivere ed approfondire nei minimi dettagli la tragedia), la tanto discussa e (anche dal sindaco di Roccalumera Gianni Miasi) “BRETELLA” che collega (unica nel suo genere, perchè gli altri lungomare sono ancora nel 2010 separati dalle fiumare come all’età della pietra), i lungomare di Roccalumera e Furci Siculo.
Paradossalmente, qualche cervellone delle istituzioni, (leggasi Genio Civile di Messina) pare che ne permetterà l’apertura al transito (caotico ed abbondante nella bella stagione) per favorirne il deflusso. Strano è, che altro burocrate abbia stabilito non il trasferimento di milioni di metri cubi di terra dal greto del tottente al ripascimento della spiaggia sottostante, ma, (adducendo pericolo incombente, ricordando le tragedie d’Ottobre), risolverebbe tutto con una bella demolizione definitiva (e non più costruzione di vero ponte, in quanto moneta non ce n’è) della stessa bretella.
Una postilla, però, ce la siamo permessa. Passeggiando qualche tempo fa sulle calle del torrente “Agrò”, (certamente prima che il torrente ne facesse scempio), notavamo, fra le tante opere costate bei milioni di euro alla Comunità Europea… una bella passerella del tutto simile a quella “nostrana”, che non era provvisoria ed anzi fu appositamente progettata in un apposito “discorso” di valorizzazione dell’area dell’Agrò assieme ad altre opere da un pool di ingegneri ed architetti della zona. Lì, si è pensato ai pedoni in quel caso, rivedtendola un’opera per nulla provvisoria infatti, rivestita con lastre di pietra naturale e completata con parapetti in tronchetti di legno.
Per il momento, rimanendo senza parole, invito a riflettere e ad agire, quanti fra coloro che ci leggeranno.
27 Maggio 2010
Redazione
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