Savoca
SAVOCA (Messina). Un piccolo nostro tributo ad una Città eterna!
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MIMMIFICAZIONE, come veniva eseguita: Dalle ricerche di Lombardo, attraverso la lettura di testamenti delle persone che si trovano sepolte nel convento del Cappuccini o nella necropoli sottostante, è emerso che, ad es. “il corpo di fr. Placido di Savoca fu salassato. Scrive il grande storico G. Trischitta che: “…Si soleva , secondo l’uso egizio, fino al 1876, mummificare i cadaveri e i sotterranei dei Convento e della chiesa Matrice, illuminati da finestrali e da occhi, furono a bella posta costruiti per assicurare la conservazione dei cadaveri.” Per p. Basilio da Naso, il processo di essiccamento avveniva per un esporto degli umori tramite fungaie D’Iypha e durava 60 giorni. Era , dunque, decisivo, nel processo di mummificazione savocese il gioco delle correnti d’aria e l’areazione dei locali che, in simbiosi, consentivano il “disseccamento” del cadavere; è lecito, qunque, parlare di procedimento finalizzato alla “mummificazione dei cadaveri per disseccamento naturale“. Quì, una chiarificazione avviene a rigurdo della errata scrittura (fatta in passato da qualcuno), secondo la quale i cadaveri venivano chirurgicamente privati degli organi interiori: niente di più falso, risultando il contrario dai documenti e dall’analisi anatomica dei corpi superstiti. Si dice che la mummificazione dei cadaveri avveniva nei sotterranei della chiesa Matrice e che poi questi venivano trasportati nel convento. Ciò non risulta dai documenti esaminati da Lombardo.
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