Cronaca
IN GIAPPONE RISCHIO ATOMICO, MA QUALCUNO VUOLE LE CENTRALI IN SICILIA
La Sicilia è stata “candidata” per l’installazione di una centrale atomica, in caso di terremoto si rischierebbe un disastro.
Il terribile terremoto che ha colpito il Giappone deve inevitabilmente indurci a riflettere su quanto potrebbe accadere, domani, in una terra altamente sismica come la Sicilia. Tralasciando il discorso degli edifici che non sarebbero mai resistiti ad un sisma di magnitudo così forte, c’è da pensare seriamente alle intenzioni del governo di installare in Sicilia una centrale nucleare.
Il decreto Romani ha già cominciato a disincentivare il fotovoltaico ed altre misure simili saranno prese in futuro. Nonostante le dichiarazioni “di fuoco” di Miccichè (sostiene di far cadere il governo sulla questione), ormai la linea politica sul nucleare dell’attuale governo è ben delineata e la nostra terra, così come è stata “scelta” per le raffinerie di petrolio, stessa sorte accadrà per le centrali nucleari che, potrete scommetterci, saranno tutte concentrate da Napoli in giù.
Il Giappone non è l’ultimo paese al mondo in termini di teconologia, e le loro centrali nucleari sono le più moderne esistenti. In caso di terremoti sono programmate affinchè i reattori si spengano automaticamente. Ma, nonostante questo sistema di sicurezza, possono accadere problemi ai sistemi di raffreddamento con possibili conseguenze catastrofiche.
Ed a Fukushima è accaduto proprio questo. Il reattore 1 è andato letteralmente in fumo e centinaia di migliaia di abitanti della zona sono stati evacuati per pericoli di contaminazione da radiazioni nucleari. Il portavoce del Governo Yukio Edano ha dichiarato che nei reattori 1 e 3 c’è il rischio di una fusione nucleare. Senza volere fare una lezione di fisica nucleare, per comprendere cosa ha voluto intendere il ministro giapponese, diciamo solo che la famosa bomba H, è un esperimento di fusione nucleare.
Al problema dell’eventuale smaltimento delle scorie nucleari, si aggiunge questo grave problema che evidentemente il nostro governo non conosce o finge di ignore. Poiché la sismicità della Sicilia è nota a tutti, sarebbe meglio rivedere il tutto ed eventualmente costruire le centrali in zone dell’Italia in cui il rischio sismico è meno elevato. Ma in questo caso si innalzerebbero i baluardi della Lega nord che direbbe un secco “No”, ricattando, come accade sovente, di far cadere il governo. In merito al problema si è espresso, dalle pagine del suo blog, anche il governatore Raffaele Lombardo che ha, addirittura, minacciato una marcia su Roma. Le sue dichiarazioni, considerato quanto ha fatto per la Sicilia (tranne per Catania ndr) lasciano il tempo che trovano, ma è giusto che il popolo siciliano sia pronto anche per tali eventi.
Giovanni De Francesco
Domenica 13 Marzo 2011
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