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LA FIAT SALE AL 30% DI CHRYSLER. MARCHIONNE: “Stiamo realizzando i programmi”
TORINO – Fiat sale dal 25 al 30% di Chrysler Group. Lo annuncia una nota il Lingotto in cui precisa che è stato raggiunto il secondo dei gradini previsti dall’accordo con la casa di Detroit. Il capitale della Chrysler è ora controllato al 59,2% dai sindacati Usa Uaw e Veba, il 30% dalla Fiat, l’8,6% dal Tesoro Usa, il 2,2% dal governo canadese.
Ora il piano prevede un secondo passaggio in cui il gruppo di Detroit raggiunga di ricavi cumulativi superiori a 1,5 miliardi di dollari riferibili da al di fuori di Canada, Messico e Stati Uniti (Paesi Nafta). Questo secondo step prevede anche la sottoscrizione di tre accordi da parte della Fiat o di sue collegate con il massiccio supproto della rete di vendita della Fiat. Il Lingotto potrà aumentare ancora la quota al 35%.
Appena annunciato, l’accordo non ha ricevuto un particolare apprezzamento dal mercato. A Piazza Affari il titolo accusa perdite attorno al 2%.
Martedì 12 Aprile 2011
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Lecco, 11 apr – In italia c’e’ bisogno di dare piu’ spazio al mercato. E’ una scommessa, ha affermato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante il suo intervento all’assemblea degli industriali di Lecco, “tutta da portare avanti e da vincere”. Il Governo, ha detto la numero uno di via dell’Astronomia “e’ tornato indietro sulla concorrenza. Il nostro principio e’ chi e’ bravo sta sul mercato chi non lo e’ va fuori”. A questo proposito secondo Marcegaglia alla politica attuale manca una visione di medio termine. Inoltre, ha aggiunto, “non c’e’ una visione complessiva ma segue solo l’emergenza”. Gli industriali, ha spiegato, non sono per una politica che dice “quali settori devono vivere o morire. Siamo invece per una politica di fattori che spinga la competitivita’ e la ricchezza”.
Oggi la realta’ italiana nel suo complesso e’ invece “incerta e richiede una visione di medio termine”. Confindustria, ha sottolineato ancora Marcegaglia, “non crede in uno Stato che decida quali sono i settori strategici, che investe e che protegge le aziende: noi non lo vediamo cosi”. Piuttosto “deve – ha aggiunto – investire in Scuola, ricerca e innovazione. Vogliamo invece uno stato che faccia poche cose e bene, che riduca le tasse e che lasci piu’ spazio al mercato e alla libera iniziativa”. Tuttavia, ha ammesso, “sono molto preoccupata se tornassimo a vedere un’ondata di presenza dello Stato nell’economia che ha fatto molti danni in passato”.
11-04-11 19:39:22
(ANSA) – ROMA, 12 APR – ”Sorrido”. Cosi’ il ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta ha risposto alle dichiarazioni di domenica scorsa di Emma Marcegaglia che lamentava la solitudine in cui era stato lasciato il mondo delle imprese. ”Il concetto di solitudine non si configura con le logiche dell’economia – ha sottolineato – si possono chiedere buone norme per sistema, anche qualche aiuto a sostegno dell’export, poi pero’ le imprese devono fare da sole, perche’ questo di chiama mercato”.
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