Politica
ATO RIFIUTI, IPOCRISIE E SOLUZIONI. LA RIFLESSIONE DI SANDRO BALLISTO
Ciao Giovanni, ti inoltro questa mia riflessione.
Sto seguendo con molta amarezza le diatribe fra i vari sindaci sul problema dei rifiuti e, da cittadino, mi sento preso in giro. Vecchia politica immobile che non sa guardare lontano, che non sa trovare soluzioni e che scarica i problemi sempre sulle spalle dei cittadini. A molti sfugge che il problema dei rifiuti è un problema creato dalla classe politica; non è una calamità naturale arrivata inspiegabilmente e all’improvviso. No, l’emergenza rifiuti è una emergenza perchè la politica l’ha creata.
Da noi si parla ancora di tarsu, la tassa sui rifiuti che noi cittadini paghiamo in base ai metri quadrati della nostra abitazione, sarebbe come se al supermercato la spesa la facessero pagare in base alla capienza del bagagliaio dell’auto e non sui prodotti che effettivamente abbiamo comprato. La tarsu è una tassa primitiva che penalizza tutti e che non incentiva le buone pratiche ambientali: perchè un cittadino dovrebbe fare raccolta differenziata se alla fine paga sempre lo stesso importo?
La tarsu aumenta di anno in anno, e aumenterà ancora, d’altronde come potrebbe diminuire se non si riescono a trovare soluzioni?
Ci prendono in giro perchè le responsabilità sono spalmate su tanti livelli (regione, provincia, ato, comune, società appaltatrice per la gestione rifiuti) e quindi è “colpa di tutti e colpa di nessuno”. «La colpa è dell’Ato, no è del sindaco, no è della regione» e intanto noi paghiamo sempre di più e l’ambiente viene inquinato in maniera irreparabile. Quasi tutti i politici che oggi si indignano, quando si decise la creazione delle Ato erano in piena attività, erano sindaci, consiglieri comunali, qualcuno di loro e stato nel consiglio di amministrazione e qualche altro ha un parente che ci lavora. L’idea dell’Ato ha fatto comodo alla politica ma ha fatto male alle nostre tasche e all’ambiente.
Ora che il coperchio sta saltando, tutti corrono ai ripari, tutti vorrebbero farsi una verginità che non hanno, ma sono tutti responsabili (e anche noi cittadini siamo responsabili) ed è fuori luogo ed anche offensivo continuare a parlare invece di agire.
Molti politici ignorano l’esistenza del sistema di raccolta “porta a porta” che in altre parti in Sicilia ha permesso di diminuire notevolmente la tassa sui rifiuti; ignorano l’esistenza della Tia, la tassa su quel che effettivamente si butta; non sanno che la parte umida dei rifiuti è la più pericolosa e che il modo migliore per gestirla è creare dei centri di compostaggio; ignorano che i rifiuti possono anche essere una risorsa. In poche parole i nostri moderni politici locali sanno solo trovare soluzioni che sarebbero andate bene negli anni 60. Si, sono antichi e le loro battute le abbiamo sentite così tante volte che ormai non fanno ridere più.
Sandro Ballisto
11 Agosto 2011
N.B. Per chi non lo conoscesse ancora, Sandro è un eccellente attivista sul territorio jonico. Numerosissime le iniziative di cui egli stesso si è fatto carico negli anni.
” UN GIRO APPETITOSO”: LA RIFESSIONE DI “ADDUSO”
Trovo puntuale la riflessione di Sandro. Ma manca di un aspetto pragmatico. Il motivo per il quale non ‘’cambia’’ nulla è che un terzo dei cittadini vive o lucra con queste aziende pubbliche o miste. Intendiamoci, non sono per la privatizzazione, o comunque non per quella dei settori importanti per gli interessi ed i fini comuni dei cittadini, ma avendo una più che ventennale esperienza in trincea, posso affermare che le aziende pubbliche o miste attuali altro non sono che dei preordinati ‘’sistemi’’ clientelari elettorali tutelati persino da una certa magistratura distrettuale manifestatamente allineata, e che quindi nessuno riuscirà a scalfire. Continueranno a trovare balzelli ed imposte per mantenerle pur di perpetrare posti di scambio di voto e clientelari, tanto più adesso con queste assunzioni a tempo e con questa carenza di occupazione. Inoltre sistemeranno nei consigli o come dirigenti o direttori oppure commissari, o ancora professionisti vari, come avvocati, ecc. e (pseudo) esperti e consulenti, tutti nella sostanza mercenari di padroni, padrini e referenti.
A questo si aggiunga un altro fattore trascurato deliberatamente da tutti a cominciare da una certa ambigua magistratura. L’affare degli acquisti o dell’affitto di mezzi e strutture. Un giro ‘’appetitoso’’ di contributi, finanziamenti, intermediazioni e manutenzioni, per il quale, se si mette anche insieme le nuove assunzioni nel settore pubblico o misto per motivi di voto, e creazione di posti di amministrazione per clientelismo e servilismo, si può arrivare persino a fare fallire con ‘’ogni mezzo’’ un’azienda privata per acquisirla per legge con il celato disinteresse e quindi implicito consenso di certa magistratura distrettuale disposta. Questa di prima è anche la mia, modestissima, opinione relativamente al caso ‘’itavia’’.
12 Agosto 2011
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