Politica
CARO CARBURANTI: I POLITICI AUMENTANO LE ACCISE E NON SANNO NEPPURE QUANTO COSTA LA BENZINA
E’ l’inchiesta del mensile “Quattroruote” di Novembre. Il titolo “SMASCHERATI” scritto caratteri cubitali si espande sulle pagine 8 e 9. E’ un’inchiesta verità trasversale che va dalla destra al centro alla sinistra della politica.
Scrive Laura Confalonieri: Il 51% degli onorevoli che abbiamo intervistato non conosce il prezzo di un litro di verde. E sul gasolio se la cavano ancora peggio…
“Il prezzo della benzina? Direi… un euro e dieci centesimi”. Continua la Confalonieri: “Tutto ci saremmo aspettati meno che una risposta così, da marziani. Da gente che, pur chiamata a decidere i destini del nostro Paese, sembra aver ormai perso qualsiasi contatto con la realtà. Eppure, la domanda era di quelle semplici. “Scusi Onorevole”, abbiamo chiesto aggiornandoci in un giorno qualunque nei corridoi di Montecitorio, tra il Transatlantico e la buvette, “mi sa dire quanto costa un litro di benzina? E uno di gasolio?”.
La gente comune, quella che almeno una volta alla settimana si ferma dal benzinaio e fa da se, perché così , sporcandosi le mani, qualche euro se lo tiene in tasca, conosce bene le risposte a queste domande. Ma loro, gli abitanti del palazzo, nella maggior parte dei casi le ignorano. Infatti, dei parlamentari intervistati, oltre la metà non ha saputo dire quanto costa un litro di benzina; due su tre, poi, hanno dimostrato ignoranza sul prezzo del gasolio e sul peso della componente fiscale. Quelle accise che, negli ultimi tempi, sono state alzate a più riprese, per i motivi più disparati, dai problemi della cultura a quelli degli immigrati (per non parlare dell’aumento dell’Iva, che poi si paga proprio anche sulle accise, quella tassa sulla tassa che non ha uguali al mondo).
In fondo, però, c’è poco da sorprendersi, tanto è lo scollamento tra il mondo reale, quello in cui si fatica ad arrivare alla fine del mese, e quello virtuale dei politici. Molti dei quali , per non correre il rischio di sbagliare, danneggiano così la propria preziosa immagine pubblica, hanno addirittura preferito non risponderci. I nomi? Quattroruote non ha problemi a farli, tanto, come vedrete, l’ignoranza è trasversale, non risparmia né destra né sinistra.
Ecco alcuni fra gli intervistati:
Gabriella Giammanco (Pdl): “Ammetto di essere ignorante in materia. Quando faccio il pieno non guardo la colonnina”.
Walter Veltroni (Pd): “Il gasolio? Forse costa 1,70 euro al litro. Non saprei, io guido un’automobile a benzina…”.
Nunzia di Girolamo (Pdl): La verde costa 1,98 euro… no, forse 1,85. Non so, ma sento mia sorella che si lamenta dei rincari”.
Ignazio La Russa (ministro della Difesa) e Renato Brunetta (ministro per la Pubblica Amministrazione), non rispondono. Ma fra gli ignoranti (del tema… o del problema), c’è anche l’on. Antonio Di Pietro (Idv), Pierferdinando Casini (Udc), Antonio Martino (Pdl)… e potremmo continuare. Perla di saggezza il ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan, il quale risponde in modo corretto alle domande ben precisando che (il fisco incide per i 2/3 del prezzo alla pompa).
LO SCANDALO DELLE ACCISE
Quanto al carico fiscale sui carburanti, che pure è conseguenza diretta delle scelte dirette dei nostri rappresentanti, è nebbia fitta. Solo uno su tre, fra gli interpellati, ha mostrato di conoscere la percentuale che grava sul prezzo finale della benzina.
Come possono, queste persone -conclude alla fine l’articolo- rappresentare gli italiani, se non ne conoscono i problemi reali? Di certo, chi si muove con autista e auto blu non ha idea di quanto sia duro far quadrare i conti a fine mese. Come, del resto, ammette candidamente Antonio Martino (Pdl), quando spiega di non saperci rispondere “perché c’è chi mi accompagna”.
-> Redazione
28 Ottobre 2011
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