Politica
“LA CITTA’ INVISIBILE”. (riceviamo e pubblichiamo)
La Sicilia è un luogo che io e Simone amiamo.
Ci piace per la sua vitalità un po’ pagana, ci interessa per il fatto che l’industrializzazione vi è arrivata a stento, ma soprattutto ci piace per le sue infinite contraddizioni.
La Sicilia, come ultimo faro d’Europa e appendice dell’Italia, ne riassume tutti i pregi, ma soprattutto le speranze fallite e i cliché.
Non sono sicuro che il blog di Klat sia il luogo adatto per parlare di questo, o forse lo è.
Non voglio parlarvi di Roccalumera, il paese dove sono nato, e dei suoi recenti problemi.
Vi voglio raccontare la storia di Merda.
Merda era un piccolo paese arrampicato su una collina fatta di sabbia cotta al sole, tenuta insieme da radici di limoni e salsedine.
La collina di Merda era come un immenso castello di sabbia bagnato quotidianamente da un mare blu intenso e trasparente che ne cambiava ogni giorno la geografia. Le case costruite disordinatamente seguivano le leggi del mare. Nei giorni di mare calmo andavano a prendere il sole in spiaggia.
Nei giorni di burrasca si arrampicavano sulle colline sperando di non essere travolte dal mare.
Un giorno tutti gli abitanti di Merda vennero radunati da alcuni potenti venuti addirittura dalla Grande Merda, in cima alla collina. Venne allestita una enorme tavola imbandita che arrivava fino alla spiaggia e un piccolo palchetto in disparte dove i (pre-)potenti tennero un discorso che nessuno ascoltò.
I (pre-)potenti, con il benestare di alcuni abitanti di Merda, decisero di scavare proprio in cima alla collina un enorme buco. Dentro quel buco all’insaputa di tutti sarebbe stato seppellito tutto il marcio del mondo.
Fu in quella occasione che gli abitanti di Merda vennero venduti per due soldi e un po’ di buona ricotta di pecora. I rappresentanti e gli abitanti di Merda non si davano pace di come questo potesse essere successo.
Giorno dopo giorno, nel paese di Merda 10.000 aerei, 100.000 camion corazzati e 1.000 talpe meccaniche svuotarono la collina trasportandovi i rifiuti più pericolosi del mondo: la cattiveria, la corruzione, la volgarità e l’ignominia. Poi ce n’erano anche alcuni meno pericolosi come i pettegolezzi… ma quelli intrattenevano e distraevano i poveri abitanti di Merda e servivano a eludere i controlli.
A così pochi metri di distanza dagli abitanti di Merda non era consentito sversare così tanto male.
Giorno dopo giorno il terreno di Merda si intrinse di lerciume, venne assorbito dalle radici degli alberi, cominciò a permeare la spessa pelle degli abitanti e infine raggiunse il mare. La terra divenne arida, le foglie degli alberi cominciarono a cadere, gli abitanti divennero schivi, persero il sorriso e molti di loro cominciarono a morire.
Ma la cosa più grave fu che il mare, inorridito dalla situazione, tagliò la corda e si ritirò cosi lontano che non fu possibile rivederlo nemmeno con il più potente dei telescopi. Si racconta che abbia deciso di andar a vivere sulla luna.
Merda una volta aveva un altro nome… ma questa è un’altra storia.
Sulla collina antistante Roccalumera (prov. ME), un paese di 4.900 abitanti, entro il 2013 potrebbe essere costruita un’enorme discarica (inizialmente si parlava di rifiuti pericolosi) di 500.000 metri cubi a soli 500 metri dal centro abitato, su un terreno franoso e sabbioso vicino alle falde acquifere. I rilevamenti tecnici omettono la vicinanza di un centro abitato e di un terreno estremamente assorbente e franoso. L’unica via percorribile per raggiungere la discarica passerà per il centro urbano. È stato calcolato un traffico di tir per il trasporto dei rifiuti che potrebbe raggiungere, ogni giorno, le diverse centinaia.
Emanuela Carelli
17/01/2011
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