Politica
MIASI. “Al nord il T.A.V. bloccato dai violenti, al sud Treni ad Alta Lentezza e nessuno protesta”
Gentile Direttore, Grazie per la pazienza che dimostra nell’ospitare le mie opinioni..
Stavolta desidero parlare del fatto che l’Unione Europea, d’intesa con la Francia e con l’Italia, ha deciso di finanziare il T.A.V. ( Treno ad Alta Velocità) in modo da creare il c.d. “ corridoio Berlino-Palermo” ossia l’alta velocità in grado di soppiantare, in buona parte, l’automobile con un risparmi enormi in termini di costi e di inquinamento ambientale.
Uno di tali tratti interessa le Alpi francesi ed italiane, sicchè sia l’Italia che la Francia hanno destinato per l’opera, che prevede, fra l’altro, una galleria di circa 60 chilometri sotto le Alpi, delle somme ingenti ed altrettanto ha fatto l’Unione Europea.
La Francia ha realizzato già la propria parte di galleria. In Italia, dopo tanti rinvii, i lavori dovrebbero iniziare adesso.
Senonchè una minoranza sparuta che, intendiamoci, ha tutto il diritto di esprimere la propria diversa opinione, da parecchi anni ha deciso di bloccare il progetto in nome di una ideologia che a me pare assurda e cioè quella che il T.A.V. va fermato perchè comprometterebbe la bellezza del paesaggio.
Intendiamoci: tutte le opinioni vanno rispettate anche quelle più originali o controcorrente.
Quello che mi fa riflettere è che una minoranza, qualche migliaio di persone, per giunta infiltrate da elementi estranei e violenti, adotta metodi per nulla pacifici, anzi decisamente violenti, e pretende di mettere in ginocchio lo Stato il quale finora si è mostrato tremebondo, privo di capacità di affermare, con equità ma con fermezza, che la legge è uguale per tutti.
Oggi il movimento anti TAV aveva deciso di assaltare i cantiere e fare piazza pulita.
Come è logico la polizia è dovuta intervenire: risultato: 5 manifestanti con feriti.
E agli agenti di polizia, direte voi, come è andata a finire?. 71 feriti, molti dei quali con lesioni, bastonate e legnate.
Per me gli eroi sono i poliziotti che, sinora, le hanno prese in silenzio così come ha imposto il governo il quale, per come ha fatto sinora, si comporta da pavido e da rinunciatario.
Intendiamoci bene: io affermo e ribadisco che il diritto a manifestare è sacrosanto e guai a chi lo tocca: ma non può, e non deve, accadere che in nome di tale diritto lo Stato scappi e lasci campo libero ai violenti ed ai prepotenti.
Il paradosso è che al nord, ricco ed opulento, si permettono di sputare su di un a montagna di investimenti: tanto hanno tre o quattro linee ferroviarie: la velocità, anche se non altissima, viene garantita ugualmente.
Al sud ed in Sicilia in particolare, occorrono quattro ore per andare da Messina a Palermo, sei ore da Catania a Palermo; le risorse per il raddoppio, almeno, della Messina Catania per giunta per soli 40 chilometri tuttora mancano.
I fondi FAS sono scomparsi e nessuno protesta.
Cosa dovremmo fare noi siciliani e meridionali di fronte ad un governo che se ne infischia di noi?
Come temo non faremo nulla e nella indifferenza generale scivoleremo ancora di più verso l’Africa.
Sfortunati i giovani che verranno dopo di noi.
Cordiali saluti.
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA
04 Luglio 2011
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