Politica
ROCCALUMERA. MIASI: il “fora de ball” di BOSSI non è una battuta ma chiara sindrome da razzismo
Caro Direttore,
come purtroppo avevo previsto, e non ci voleva molto per prevederlo, stiamo facendo una figura barbina a livello internazionale.
Più il nostro governo si affanna a dire che stiamo benissimo, che siamo rispettati in tutto il mondo, che senza di noi non si muove foglia, più non contiamo nulla.
Si può dire che l’Italia è la dirimpettaia della Libia e che, qualunque cosa riguardi tale Stato, noi per primi dovremmo essere interpellarti.
Invece a Londra si riuniscono gli Stati Uniti, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna e noi non veniamo né invitati né calcolati .
Questa è la considerazione di cui godiamo a livello internazionale.
Questa è la conseguenza del nostro essere ambigui, e pure ce ne vantiamo: gli aerei li mandiamo, ma non per sparare al fine di difendere la popolazione dalle aggressioni di Gheddafi, ( e per fare cosa, lanciare coriandoli?), siamo dispiaciuti per Gheddafi ( poverino, ha ucciso migliaia di oppositori ed il presidente del consiglio gli bacia la mano), e poi ci meravigliamo se contiamo quanto il due di coppe e nessuno ci calcola ?
Ma con i profughi, i rifugiati politici a Lampedusa ci prendiamo la rivincita: il ministro BOSSI afferma testualmente che devono andare “ fora de ball”, ossia fuori dalle scatole.
A parte la grande maleducazione di un soggetto che disonora l’essere ministro e fa affermazioni da scaricatore di porto e da razzista, vedo che finchè siamo noi siciliani, ed i Lampedusani in particolare, a sopportare il peso di migliaia di migranti, a nessuno importa granchè e meno che meno a Bossi ed ai suoi accoliti razzisti, appena invece si affaccia l’idea ( sostenuta dal galantuomo Giorgio NAPOLITANO) di distribuirli un poco per regione, ecco che scatta la sindrome razzista: fora de ball.
E fra poco toccherà a noi siciliani e meridionali: vedrai che non passerà molto tempo che la lega, con la complicità del governo, dirà che nord e sud non possono più stare assieme e che è bene che si dividano : i ricchi ( loro) da un lato, i pezzenti ( cioè noi) dall’altro, e che ognuno si arrangi.
Ora io non mi meraviglio dei leghisti e del loro capo, sappiamo da sempre che mirano a rompere, che sono razzisti e che non hanno minimamente a cuore l’idea di una Italia Unita, per loro conta la Padania, ma ciò che mi meraviglia, a partire dal governo, è come nessuno che dovrebbe si indigni e li mandi a quel paese, li scarichi dal governo ed insegni loro che si può discutere di tutto ma non dell’unità nazionale.
Non si tratta solo di maleducazione, civile ed istituzionale, ma di attentato bello e buono alla costituzione:.
Per questo resto attonito quando nessuno si indigna, quando vigliaccamente si vogliono fare passare le sparate delle lega come idee folkloristiche e non per come esse sono come un attentato alla nazione.
C’è qualcuno che assieme a me ha voglia , questo si, di mandare la lega, i leghisti ed il loro capo: fora de ball?
Cordiali saluti
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA
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