Spettacolo e Cultura
ANTILLO. ASINO, DALLA TRADIZIONE ALLA RISCOPERTA. IL PALIO DEI QUARTIERI E IL CONVEGNO
ANTILLO (Messina) – Un’antica risorsa, dimenticata dai più giovani ma viva nel ricordo degli anziani, torna d’attualità per lo sviluppo del territorio di Val d’Agrò: l’Asino. In questa prospettiva la manifestazione “Cultura contadina, identità e innovazione: l’asino e il territorio locale fra modernità e tradizione”, svoltasi lungo tutta la giornata di Domenica 7 Agosto presso il Comune di Antillo ma con ricadute sull’intero territorio della Val D’Agrò, ha rappresentato il primo passo per il rilancio di un territorio, adagiato lungo la Valle dell’omonimo fiume ed a metà strada tra la Città di Messina e la meta turistica internazionale di Taormina, che punta sull’orgoglio delle proprie radici per prospettare il suo sviluppo futuro.
L’asino che in passato rappresentava, il principale mezzo di lavoro e di spostamento per l’antica cultura contadina e agro pastorale, oggi, può assumere, certamente connotazioni di utilizzo e sviluppo moderno, come emerso poi dai lavori presentati dai relatori. Il passato, non come elemento desueto e arretrato, ma come valore indissolubile per il suo futuro e una sua ricollocazione nel tessuto sociale, fuori dall’oblio in cui è stato per questi lunghi anni. L’iniziativa, promossa dal dott. Simone Paratore come Comitato organizzatore e ideatore del Palio, con il Patrocinio del Comune di Antillo, il sindaco dott. Davide Paratore, il vice sindaco dott.ssa Graziella Bongiorno e l’assessore Tindaro Palella, oltre che la collaborazione delle Facoltà di Economia e Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Messina e dei volontari del Servizio Civile Nazionale “Progetto in rete_Alfa”, coordinati dal dott. Geri Muscolino, ha mirato proprio a dare un contributo in questa direzione.
L’evento, articolatosi su due momenti nel corso della giornata, ha goduto di una splendida cornice di pubblico, venuti anche da fuori.
Al mattino la conferenza organizzata all’interno della Sala Consiliare del Comune, ha visto alternarsi autorità e membri del mondo accademico e scientifico, i quali, hanno messo in rilievo le peculiarità storico-antropologiche, comportamentali, medico-alimentari e socio-economiche. Il dibattito, moderato dal Preside della Facoltà di Economia, Prof. Luigi Ferlazzo Natoli, dopo i saluti di rito del Sindaco di Antillo dott. Davide Paratore e dell’Assessore Provinciale alla Cultura Dott. Mario D’Agostino, il quale ha ricordato che “l’Amministrazione provinciale è tutta protesa alla riscoperta e alla valorizzazione delle peculiarità e delle specificità dell’entroterra dei Peloritani e dei Nebrodi”, il Prof. A. Zumbo, che ha portato i saluti del preside della Facoltà di Medicina Veterinaria, prof. Vincenzo Chiofalo è passato ad analizzare la figura poliedrica dell’asino: “L’asino oggi si impone non più come “bestia da soma” ma quale partner di innovazione per il rilancio dei nostri territori, soprattutto delle aree rurali interne e svantaggiate.” “A farlo emergere – continua il Prof. Zumbo – non solo il prezioso latte ma anche le nuove utilizzazioni di interesse socio/economico come l’onoterapia, l’onodidattica, l’onoturismo, l’utilizzo dell’asino quale bioindicatore ambientale, tanto da fargli meritare il titolo di “animale multifunzionale”; tutte attività che stanno stimolando nuove progettualità facendo emergere imprenditorialità in loco, capaci di legare al territorio giovani intelligenze qualificate, frutto di un’offerta formativa concertata tra l’Università e gli Enti Locali interessati con scelte mirate e di sicuro riscontro professionale”.
Molto apprezzato è stato anche l’intervento della Prof. Filippo Grasso, docente presso l’ateneo peloritano, il quale ha incentrato il suo intervento sull’aspetto storico dell’asino. Il dott. Stefano Simonella, Direttore della CorFilCarni – Gruppo di Controllo e Certificazione, ha ribadito come la filiera della sicurezza alimentare abbia assegnato al Latte d’Asina “una qualità assoluta e garantita da disciplinari di produzioni”.
Qualificati, si sono poi susseguiti, gli interventi del Dott. Simone Paratore della Facoltà di Economia e della dott.ssa Francesca Celi del direttivo dell’Associazione “Humanitas Progressum”, con il primo soffermatosi nello specifico su una “proposta progettuale per l’Amministrazione che dopo attenta analisi degli indicatori territoriali della Valle d’Agro ha indicato come la trasformazione delle antiche mulattiere, una volta percorse dall’animale, possano essere utilizzate ai fini di un turismo rurale e quindi rispettoso della natura, per il trekking con l’asino nelle sue varie forme, destagionalizzando e delocalizzando le attività turistiche per uno sviluppo economico dell’alta Valle, garantendo al turista percorsi naturalistici in scenari di incomparabile bellezza, valore gastronomico e cordiale ospitalità”; mentre con la seconda invece ha incentrato la sua relazione sulla rivalorizzazione sociale della figura dell’Asino, quale “animale docile, mite, prudente e utile quindi ad avviare percorsi di ippoterapia ad esempio, per tutti coloro che soffrono di problemi psichici”. Il Dott. Geri Muscolino, responsabile del Servizio Civile Nazionale, che si è soffermato, nell’ambito del progetto “in rete_Alfa”, come la “giusta sinergia creatasi tra i vari partner abbia permesso di realizzare un evento, con positive ricadute sia per il territorio e sia per i volontari di SCN che acquisteranno certamente nuove conoscenze utili per il loro futuro”. Hanno portato, inoltre, la loro testimonianza, intervenendo all’evento, il maestro scultore Occhino autore della statua all’asino e del dott. Di Pietro.
L’evento è poi proseguito nella serata con l’appuntamento del Palio delle Contrade, che ha avuto tra i vari presentatori la madrina della serata Jessica Bellingheri, finalista Miss Italia – Miss Sasch 2007.
La gara, che ha visto sfidarsi ben tre Contrade paesane, Canigliari, Castello e Grotta, distinte con vistosi fazzoletti rossi, bianchi e verdi, ha avuto luogo lungo la centrale Via Roma, tra Piazza S. Maria della Provvidenza e il bivio “Acqua Vena” postazione di carico dei materiali. Il Palio, che per sua missione intende rievocare antichi mestieri e abilità contadine legate all’asino, si è basato sul trasporto e la realizzazione di un muro a secco, il trasporto di otri di vino, fasciare con liane di ginestra verde il fieno per gli animali e legna per il fuoco, per poi imbardare l’asino, con tutte le difficoltà del caso. Tutte operazione, queste, di antica manualità e sapienza, oramai, quasi disperse e ritrovate per una serata di fascinosa e immemorabile bellezza, condita dalla piacevole frescura di collina. Tra il sudore dei cavalieri e degli asini, l’inteso odore del fieno e della legna dispersa lungo il percorso, sembrava di essere tornati tra il medioevo e l’ottocento. Il Palio alla fine ha visto il prevalere della formazione Rossa della Contrada di Castello. Mentre un membro della squadra verde è prevalso nella gara come miglior ragliatore della Val D’Agro. La consegna delle targhe ai partecipanti e i ringraziamenti finali del sindaco Paratore ha rappresentato l’epilogo della manifestazione e un arrivederci all’anno prossimo.
09 Agosto 2011
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