Spettacolo e Cultura
Latte materno responsabile del gusto fino ai cinque mesi di età
La mamma attraverso il cibo assorbe sostanze che vengono percepite dal bambino, consentendogli di accettare o meno certi alimenti.
Uno studio dell’Università di Philadelphia presentato al meeting dell’American Association for the Advancement of Science, in corso a Washington ha testimoniato come i sapori assorbiti attraverso il latte materno formano i gusti del bambino, in particolar modo tra i 2 e i 5 mesi di vita. Gli studiosi hanno sperimentato tale tesi, somministrando ai neonati un latte artificiale arricchito dal sapore amarognolo e acido.
Si è visto che i piccoli hanno continuato a cercare ed apprezzare, questi sapori, anche nei mesi successivi e fino all’adolescenza. Lo stesso è stato fatto a bambini dopo i sei mesi di vita: la reazione è stata il rifiuto di questo latte.
La madre dunque potrebbe essere in grado di orientare il gusto dei propri figli, ad esempio mangiando molta frutta e verdura durante la gravidanza e l’allattamento. La ricerca conferma l’importanza del latte materno e l’affermazione negativa secondo la quale il latte artificiale sia migliore di quello naturale.
Un messaggio errato che va corretto: il latte materno conferisce un apporto nutritivo tale da rendere rari lo sviluppo nei bambini allattati al seno asma ed allergie rispetto a quelli cresciuti con quello artificiale. Durante la gravidanza e subito dopo, la mamma assorbe attraverso il cibo sostanze che vengono percepite dal bambino e gli permettono di accettare o meno un certo alimento.
Sembrerebbe inoltre che il latte scarsamente nutritivo si riscontra in chi ha subito un parto prematuro che impoverirebbe il latte materno, in questi casi carente dell’enzima Q10. Lo studio, pubblicato su Free Radical Research, ha messo a confronto trenta donne che allattavano al seno (di cui quindici avevano partorito prematuramente) riscontrando che le madri con bambini nati “regolarmente” avevano un latte con livelli di Q10 più alti del 75% rispetto a quelle che avevano avuto figli prematuri; e lo stesso valeva per il tocoferolo e altri antiossidanti.
Marcella Fontana
Domenica 27 Febbraio 2011
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