Spettacolo e Cultura
“Stelle di latta”. Quando i ricordi “disegnano” una poesia
Perchè proprio “Stelle di latta”? L’immagine proposta dal titolo di questa mia poesia potrebbe sembrare surreale a chi la leggerà alla pagina 21 del libro “Antologia 2010” relativo al secondo Premio Nazionale di Poesia TARC – Pagliara. In realtà, a nulla di più concreto ho pensato nello scrivere quelle righe: un’agenda vecchia di 25 anni. Si, sulla copertina di questa, sono ancora “inchiodate” dodici stellette metalliche di quelle che si attaccano sulla mimetica o sulla divisa militare, (sei color oro e sei color argento). Quell’agendina, ebbero il compito di raccogliere gli indirizzi ed i numeri telefonici di tutti i commilitoni con cui condivisi momenti belli e meno felici nel 1986-87 fra Pesaro, Forlì e Bologna. Sulla stessa agenda, dove ben in evidenza c’era scritto il numero di una vicina di casa dove telefonavo per sentire la voce di mia madre che il telefono non ce l’aveva. Alla prima pagina, posso leggere ancora una frase più che poetica: “Quando apri questo notes pensa alla tua famiglia e che ogni istante che passa è un istante in meno che ti divide da NOI! Con affetto la tua famiglia”.
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QUANTI RICORDI: Solo parecchi anni dopo, ebbi modo di realizzare il disegno (a matita e penna BIC), che vedete sullo sfondo dell’immagine (non lo ritengo un quadro, anche se poi lo feci incorniciare e lo vendetti). Questo, ritraeva “a vanedda da turri” così come si presentava nel 1997. Ma, i riferimenti che trovate nella poesia intitolata “Stelle di latta” e che ha avuto la fortuna di essere prima nella “sezione in lingua italiana” domenica scorsa a Pagliara, vanno addirittura ad un passato ancora precedente al suddetto 1986, anno della mia partenza con quel “treno” col quale anche tornai a casa. Si può dire che in quella Via ci nacqui, che ci vissi e crebbi e che… oggi rivisito non così spesso perchè la piccola macelleria dei miei genitori (che fu anche umile abitazione), chiudette i battenti il 31 Dicembre del 1999.
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