Spiritualità
FESTEGGIAMO LA MADONNA DEL CARMELO RICORDANDO LE PAROLE DI PADRE PEDITTO
A Santa Teresa di Riva (come a Roccalumera, Messina ed in tantissime altre città in Sicilia e nel mondo), sabato 16 Luglio si festeggerà la “Madonna del monte Carmelo”. Cogliamo innanzitutto l’occasione per porgere gli auguri della redazione di Fogliodisicilia.it a tutti Carmelo e Carmela.
Come molti potranno ricordare, proprio la chiesa di Santa Teresa, intitolata alla Madonna del Carmelo, fu sede di numerosi e seguitissimi incontri con il parroco salesiano Don Peditto Marino. Cogliamo dunque anche questa bella occasione, onorando Maria Madre di Gesù e Madre nostra, per ricordare quegli insegnamenti cristiani:
“Quando noi abbiamo tristezza o qualche altro problema non ci agitiamo. Preghiamo il Signore cercando di capire quale può essere la ragione il motivo per cui siamo tristi. Se per esempio sono triste perchè il mio gatto è morto, e questo è capitato, non devo pensare, devo cercare di andare al principio, se io ero affezionato a quel gatto, se faceva le fusa quando io lo incontravo, si faceva accarezzare, mi faceva compagnia… (interviene un fratello).
Allora, io cambio la ragione, cioè: che motivo ho di mettere la mia gioia in quel bravo gatto, era bravo ma ormai non c’è più. Io non posso gioire di una cosa che non c’è più, casomai posso gioire del ricordo, però quello che importa che io gioisca in Dio. Perchè si Dio è vero non fa le fusa ma, quando Dio viene dentro di noi, noi ci sentiamo diversi, pieni, cerchiamo dunque la Sua presenza e l’abbiamo di notte e di giorno. Il Signore è sempre con noi, se ci svegliamo ce lo troviamo sempre dentro.
Cioè, cambiare la ragione, il motivo, per cui forse avendo la pace, la pazienza, ricordandoci che se avrete la pazienza diventerete i padroni della vostra anima, il vostro Spirito. Con la pazienza che non aggrava la situazione, noi aspettiamo, se possiamo leggiamo la Parola di Dio con fede, guardate che un poco alla volta la tristezza se ne va e viene la gioia.
Come dice… com’era? La quiete dopo la tempesta. Poi noi abbiamo un canto molto bello a questo riguardo: “Dopo la tristezza torna la Gioia”. Ora, se voi non siete stanchi, chiederete a chi ha sonno di dormire però di farmi un piacere… di russare forte così io me n’accorgo e smetto.
Una sorella del Gruppo racconta racconta le proprie sensazioni vissute osservandone la bellezza dell’arcobaleno, essa dice di vedere in esso la grandezza di Dio.
Don Peditto le dice: Io ricordo da ragazzo, da bambino, sapete non eravano non siamo tanto pronti ad alzarci presto, ma io chiedevo a mia mamma ogni tanto di svegliarmi presto, volevo vedere il sorgere del sole. Ero innamorato di quello spettacolo. E anche noi dobbiamo gurdare il sole che ci riempie la vita.
Abbiamo an poco di tempo ancora per fare un poco di seminario? Dove eravamo arrivati, voi che sapete tutto? Dunque, tenete presente che noi abbiamo bisogno dei carismi, perchè i carismi aiutano noi e i fratelli a toccare con mano la potenza e l’amore di Dio. Però i carismi richiedono un abbandono altrimenti diventiamo superbi, guardate che per insuperbirsi non ci vuole molto, eh? è la cosa più semplice, il demonio non ha nemmeno bisogno di tentarci per insuperbirci, e gurdate, noi tante volte siamo portati a dire come quei fratelli che dicevano: “si, a lei fa tutti sti cosi”, come se tu sei un essere speciale.
LA PREGHIERA ISPIRATA: E allora. Il linguaggio di Sapienza: probabilmente, parecchi di voi lo avrete già sperimentato questo linguaggio di sapienza. Vedete, già la preghiera ispirata, non applicata con la mente ma quella preghiera che ti muove le labbra e voi non avete pensato per quello che dovevate dire, conoscete la vostra preghiera man mano che la dite, non sapete ciò che direte dopo. Non c’è nessuno che ha la preghiera ispirata? Potete alzare la manina… cioè la preghiera che verrà fatta senza pensare a ciò che si deve dire. Tu ce l’hai, gli altri? c’è l’hai…
Bene! Gurdate, la preghiera ispirata bisogna coltivarla. Non è un dono del Signore? Ricordate, il Signore opera sempre se c’è la nostra cooperazione. Noi dobbiamo volerlo, come dobbiamo volere tutti i carismi che il signore ci vuol dare. Non Signore tu mi devi dare questo, Signore se tu vuoi darmi questo io son disposto. Ma dobbiamo volerli, perchè se noi non li vogliamo e non ci mettiamo nella situazione di averli, il Sugnore non ce li da.
E allora, io vo’ detto tante volte e ve lo ripeto brevissimamente adesso: la preghiera ispirata, come la preghiera in lingue e il canto in lingue, è una preghiera che non è nella nostra natura umana molto naturale, cioè noi siamo abituati, dovremmo farlo di pensare prima di parlare, dovrebbe essere questo. Alcune volte capita che si parla e poi capiamo che abbiamo detto una cretinaggine o ci siamo compromessi o procurato dei guai, no?
E allora, noi, vorremmo essere sicuri di quello che avverrà e quindi prima di dire una preghiera, siccome poi… “e se la preghiera non è bella, che cosa diranno i fratelli?”. Eh! noi dobbiamo assicurarci che la nostra preghiera… è bella, invece noi non dobbiamo preoccuparci di come sarà la preghiera, noi facciamo la nostra parte… Quindi, noi dobbiamo pregare soltanto per aprire il nostro cuore, questo è lo scopo della preghiera. Ora vedete, la preghiera ispirata ha un effetto meraviglioso. Cioè, noi permettiamo al Signore che lui muova le nostre labbra, la nostra lingua e che noi diciamo al Signore quello che Lui vuole che noi diciamo. Non che abbia bisogno che noi lo diciamo, perchè il Signore non ha bisogno della nostra preghiera, e felicissimo, perchè è il bene infinito e quindi non ha da desiderare proprio niente, può solo dare.
Quindi, non lodiamoci che noi quando abbiamo pregato abbiamo fatto chissà che bella cosa, abbiamo spinto gli altri e così via di segiuto, noi dobbiamo pregare per aprirci al Signore e vi accogerete – e penso che quelli che hanno avuto la preghiera ispirata se ne sono già accorti – che basta una piccola semplice anche minuscola preghiera ispirata, noi ci sentiamo dentro, proprio pieni”.
Redazione
N.B. Nell’immagine in alto, il programma della Festa di Roccalumera, che si terrà nella parrocchia di Don Gaetano Murolo, con processioni: domenica 17 (a terra) e domenica 24 (sul mare).
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