Spiritualità
MADRE VERONICA BRIGUGLIO: UNA VITA IN SERENITA’ E PREGHIERA DONATA AGLI ALTRI
Natala o Natalina Briguglio, nacque a Roccalumera, un piccolo paese della provincia di Messina. In famiglia aveva avuto l’esempio di una religiosità semplice e vera, e fin dalla fanciullezza si era sentita attratta dalla preghiera. Spesso la mamma la sorprendeva appartata, in orazione, di fronte ai quadri del Sacro Cuore e di San Francesco, appesi alla parete della casetta paterna; preferiva la solitudine e trovandosi con le compagne era felice, quando poteva parlare di religione o recitare il Rosario.
Cresciuta, entrata fra le Carmelitane, Natalina aveva conosciuto Padre Francesco Maria, quando era arrivato a Roccalumera nel 1886, perchè il paese mancava di Sacerdoti e il signor Carmelo Papandrea, zio paterno dei fratelli Di Francia, aveva pregato il Can. Francesco, suo nipote, a tenere gli erercizi spirituali al popolo e a recarvisi ogni sabato per celebrare poi la domenica. Francesco Di Francia, nello stesso anno istituì a Roccalumera la Pia Associazione del Sacro Cuore.
Portatasi a Messina presso il nascente Istituto fondato dal canonico Annibale Maria Di Francia, Natalina Briguglio, inizia così la sua Vita Consacrata e fa la sua prima professione il 19 Marzo 1890 e prende il nome di Suor Veronica di Gesù Bambino.
Suor Veronica si trova in un momento molto difficile e deve ricorrere a tutte le sue forze fisiche e spirituali per far fronte alla situazione. Ella comprende la grande responsabilità di una decisione ormai opportuna ed inevitabile, ma vuole rimanere fedele a Dio e intuisce che deve allontanarsi da Messina e, per questo, insieme con alcune compagne, decide di andare a Roccalumera.
In sintonia con Padre Francesco Maria, Suor Veronica è convinta che nessun altro culto sia più gradito al Cuore di Gesù della dedizione per amore ai più poveri, e fa della CARITA’ il motivo di tutte le sue iniziative. “Servire Cristo nei fratelli; riversare nel loro cuore l’amore di Dio” attraverso la preghiera, il sacrificio, l’autenticità della vita.
Dopo la morte di Padre Francesco Maria, avvenuta il 22 dicembre 1913, Madre Veronica e le prime suore intuiscono che hanno bisogno di aiuto e ricorrono ai Padri Cappuccini, già presenti nell’Istituto, perchè chiamati dallo stesso Fondatore prima della sua morte. Con il beneplacito dell’Arcivescovo , Mons. Letterio D’Arrigo, nel 1915 ottengono dal Padre Generale dei Cappuccini l’aggregazione al primo e secondo ordine francescano.
Di Madre Veronica scrive Suor Vincenzina: “Accoglieva tutti con tanta bontà e gentilezza, tanto da sembrarmi un serafino e di questo ne gioivo immensamente”.
Fra le frasi di Madre Veronica, vogliamo ricordarne una della sua vecchiaia: “niente ormai mi turba… riposo tranquilla nel dolce volere di Dio”. Affermava ciò, nonostante un morbo crudele minava a poco a poco la sua persona, ma lei era felice di soffrire per Chi tanto patì per lei e per la povera umanità peccatrice. Sopportò i dolori con eroismo, rassegnatissima alla Divina Volontà. Era contenta che si avvicinava alla morte per unirsi per sempre al suo Sposo Celeste. Pregava fra gli spasmi più atroci ed invitava gli altri ad unirsi a Lei in preghiera.
Con i fatti, restaurò le ferite causate dalla miseria, dalle calamità, dalle ideologie, dalle sopraffazioni e tutto faceva con soavità e naturalezza.
Roccalumera, 3 febbraio 1950. Madre Veronica muore alle 18,40 dopo aver ricevuto tutti i sacramenti. I’11 settembre 1964, avviene la traslazione delle spoglie mortali di M. Veronica nel Santuario S. Antonio di Padova di Roccalumera. Il 19 marzo 1984, la Chiesa nella persona dell’Arcivescovo Ignazio Cannavò esalta la figura di M. Veronica e la proclama Serva di Dio.
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N.B: Testi tratti dall’opuscolo “Madre Veronica il segreto della sua felicità”, di Suor Anna Papa, pubblicato il 3 febbraio 2007.
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