Storie di Sicilia
CASALVECCHIO SICULO. LA FIERA DI S. PIETRO: CENNI STORICI
Da Santo Lombardo di Savoca (frazione Cucco-Santa Domenica) al carissimo amico Giovanni Bonarrigo, Giovanni, sai quanto ti stimo e quando di tratta di pubblicare qualcosa di importante su internet mi rivolgo unicamente a te.
Mi onoro, quindi, inviarti, per diffonderli in anteprima, delle significative notizie storiche sull’antichissima fiera dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò che, quest’anno. si svolge da venerdi 24 a domenica 26 giugno a Casalvecchio Siculo, nel vallone sottostante all’ omonima chiesa che faceva parte integrante di un grande monastero brasiliano (i ruderi sono di proprietà privata) che prospettava verso oriente, sito nel Real feudo denominato “Badia” di proprietà reale. Dunque il monastero non ricadeva in nessun Comune (errore di molti storici) ma sorgeva in un feudo che apparteneva direttamente al Re e, successivamente, al Vice-Re di Sicilia che nominava, con proprio provvedimento, l’Archimandrita che era a capo di tutti i monasteri basiliani (nel tardo medioevo risiedeva, spesso, a Savoca, capo dell’archimandritato). Il Monastero aveva, tra i tanti beni, un mulino, dei palmenti e, nel villaggio di Sant’Alessio, una bottega e una stazione-posta per lo scambio delle cavalcature.
Risulta che, con decreto reale, verso il 1480, venne istituita, su istanza dei monaci, la fiera in oggetto che durava una settimana ed era rinomatissima essendo frequentata da mercanti provenienti da buona parte della Sicilia orientale. Si commerciava di tutto ma specialmente in bestiame. Altre notizie in mio possesso risalgono agli inizi dell’800, quando già i monaci del convento erano stati già trasferiti a Messina ed il monastero era frequentato in modo saltuario. Risulta da atti d’archivio, che il commercio, in occasione della fiera, era ancora attivissimo e sul posto vi, era, addirittura un ufficio notarile provvisorio per la stipula dei contratti. Mercanti inglesi, allora attivissimi nella zona, compravano in anticipo da alcuni proprietari i prodotti vinicoli dell’annata che seguiva, come risulta da documenti in mio possesso.
Il resto sono ricordi recenti e purtroppo riconducono ad un progressivo decadimento della fiera (il commercio di bestiame è quasi scomparso). Resta la rinomata carne a forno di pecora, dei macellai casalvetini (altra secolare istituzione) prodotta nei forni locali e che ha centinaia di fruitori ed, anche se in diminuzione, i venditori di cipolle. Io non manco mai all’appuntamento con la fiera, parlo con i vecchi e apprendo tante cose che spesso, poi, scrivo e, poi,una mangiata di carne con veri amici fa sempre piacere. Penso che tocca anche a te fare la tua parte prima di tutto essendo presente all’avvenimento, per l’amore, retaggio familiare, che hai per il paese di Casalvecchio Siculo, per documentare, fotografare, scrivere e magari contribuire a fare, fra un anno, una mostra sulla storia della fiera e del monastero.
Savoca, 23 giugno 2011
Con tanta stima, Santo Lombardo
… IL COMMENTO: Carissimo Santino, è un piacere avere quale amico un personaggio della tua levatura culturale ed umana e che ama la propria Terra. E’ stato un piacere averti in studio stamane. Come sai bene il compito di fogliodiSicilia.it è di far conoscere non solo l’oggi ma soprattutto le origini storiche di questa bella Isola di nome Sicilia. Ti ringrazio immensamente per la tua irrinunciabile collaborazione, la quale contribuisce in modo determinante alla crescita del sito e di chi vi dedica quotidianamente tempo ed energie.
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