Storie di Sicilia
ISOLE EOLIE: CENNI STORICI, DAL NEOLITICO IN POI…
- Alicudi porto, che si trova sul livello del mare e si caratterizza per la presenza del molo sul quale attraccano traghetti ed aliscafi, due negozi di alimentari (gli unici due presenti sull’isola) e l’ufficio postale (ad Alicudi non ci sono né banche né bancomat).
- Contrada Tonna, che costituisce la frazione più ad ovest dell’isola.
- San Bartolo, che si trova salendo dal porto ad una altezza di circa 330 metri ed è caratterizzata dalla presenza della chiesa dedicata a San Bartolo, patrono delle isole Eolie.
- Contrada Pianicello, che si trova alla stessa altezza di S. Bartolo, ma più ad ovest ed è abitata da una popolazione di madrelingua tedesca originaria della Svizzera. Questa piccola frazione utilizza l’energia elettrica fornita dagli impianti fotovoltaici e l’acqua piovana raccolta sfruttando gli antichi serbatoi delle case. La gran parte degli abitanti ha inoltre ripreso a coltivare alcune colture tradizionali come la vite e l’olivo.
- Contrada Sgurbio, che si trova alla stessa altezza di S. Bartolo, ma sul lato Est dell’isola. Questa piccolissima frazione è composta da cinque case, ognuna delle quali ha il nome di uno dei sensi.
- Bazzina, ultimo gruppo a est di case isolate in riva al mare.
L’isola delle eriche nel dopoguerra era abitata da oltre 600 persone, in gran parte emigrate in Australia nel corso dei successivi decenni. Attualmente la popolazione conta circa 100 abitanti.
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FILICUDI – L’isola di Filicudi è la quinta isola in ordine di grandezza dell’arcipelago delle Eolie è la seconda isola più occidentale dell’arcipelago (dopo Alicudi) ed è situata a circa 24 miglia marine a ovest di Lipari. È dominata dal monte Fossa Felci, un vulcano spento alto 774 m. Oltre ad esso, di vulcani ce ne sono ben altri sette, tutti spenti da molto tempo, e per questo fortemente segnati dall’erosione. La popolazione, circa 200 abitanti ( che diventano 3000 nella stagione estiva), è distribuita tra i centri di Filicudi Porto, Valdichiesa, Pecorini, Pecorini a mare, Canale e Rocca di Ciavoli collegati tra loro dall’unica strada asfaltata dell’isola e da una fitta trama di mulattiere. La località di Stimpagnato, nel sud-est dell’isola, è abitata da turisti soltanto durante l’estate. Gli abitanti si chiamano filicudari.
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L’approdo più importante e scalo commerciale e turistico è nella località San Pietro, la principale contrada dove si concentra l’odierno abitato. Le altre contrade sono Ditella (o Iditella) a nord-est e Drautto, a sud-ovest.
Nell’antichità si ritrovano diversi nomi greci per Panarea: Euṓnymos, Εὐώνυμος (“di buon nome”, prospera, però pure che sta a sinistra (cioè come i cattivi presagi) andando da Lipari verso la Sicilia) e Hikesía, Ἱκεσία (“la supplice”). Poi, nella Cosmografia ravennate si legge il nome Pagnarea, quindi poi Panarea.
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SALINA – E’ un’isola delle Isole Eolie in provincia di Messina. Misura 26,8 km² ed è la seconda per estensione e per popolazione dopo Lipari. È divisa in tre comuni: Santa Marina, Malfa e Leni (fino al 1909 il comune era unico) e conta complessivamente circa 2.300 abitanti. Formata da sei antichi vulcani, possiede in ordine il primo e terzo rilievo più alto dell’arcipelago: il monte “Fossa delle Felci”, 961 m e il “Monte dei Porri”, 860 m che conservano la tipica forma conica. Da questi due vulcani spenti deriva il suo antico nome greco antico Διδύμη, Didyme, (da δίδυμος, didymos, “gemello”), visibile da nord-est. L’attuale nome deriva invece da un laghetto presente nella frazione di Lingua del Comune di S. Marina di Salina, dal quale si estraeva il sale.
Dagli scavi sono emersi di insediamenti risalenti all’età del bronzo e alternanza di periodi di completo abbandono e altri di forte sviluppo. Ritrovamenti presso Santa Marina mostrano un notevole insediamento attorno al IV secolo a.C. Attorno al VII secolo d.C., Salina fu una delle Eolie più popolate perché i vulcani di Lipari erano in attività. Le invasioni arabe la resero deserta finché, attorno al XVII secolo tornò a popolarsi.
Salina è l’isola più fertile delle Eolie e ricca d’acqua; si coltivano uve pregiate da cui si ricava la “Malvasia delle Lipari”, un vino di sapore dolce e capperi, esportati in tutto il mondo. Un’altra importante risorsa per l’isola è il turismo.
Nel 1980 è stato istituito il parco regionale di Salina e nel 1981 la riserva naturale dei due monti.
È stata il set de Il Postino, l’ultimo film girato da Massimo Troisi.
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STROMBOLI (e lo scoglio Strombolicchio) – L’Isola di Stromboli (stróm-bo-li) è un vulcano attivo appartenente all’arcipelago delle Isole Eolie e all’Arco Eoliano.
Posta nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale, l’isola è la più settentrionale delle Eolie e si estende su una superficie di 12,6 km².
L’edificio vulcanico è alto 926 m s.l.m. e raggiunge una profondità di circa 1700 m al di sotto del livello del mare. Stromboli ha una persistente attività esplosiva ed è uno dei vulcani più attivi del mondo.
A poche centinaia di metri a nord-est dell’isola di Stromboli si trova il neck di Strombolicchio, residuo di un antico camino vulcanico. L’isolotto ospita un faro della Marina, attualmente disabitato e automatizzato.
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VULCANO – L’Isola di Vulcano (frazione di Lipari) è un’isola di 21 km quadrati facente parte delle Isole Eolie. Gli abitanti, 715 nel 2001, vengono chiamati vulcanari.
Nell’antichità venne chiamata Therasia (Θηρασία), poi Hiera (Ἱερά), perché sacra al dio Vulcano, da dove poi il suo nome attuale.
L’isola deve in effetti la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande ma spento è il Vulcano della Fossa. Gli altri sono il Vulcanello (123 m) a nord; il meridionale Monte Aria (500 m), completamente inattivo, che forma un vasto altopiano costituito da lave, tufo e depositi alluvionali olocenici e il Monte Saraceno (481 m).
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