Storie di Sicilia
LEONARDO SCIASCIA. VISSE A SAVOCA (per una settimana circa) NEL 1962
Leonardo Sciascia. Il famoso romanziere fu ospite della cittadina di Savoca nell’ormai lontano 1962, e vi rimase per almeno una settimana, trovando ricovero all’interno del Convento dei frati Cappuccini.
Prof. CARMELO UCCHINO: Dopo una breve introduzione di Carmelo Duro, ha preso la parola il prof. Ucchino, che ha voluto evidenziare subito, come fosse praticamente impossibile enumerare le tante Opere del Grande Sciascia in così poco tempo. Ha iniziato nel definirlo “un Intellettuale a cui siamo debitori” per la sapienza delle trame (gialli). Nei suoi libri – ha detto Ucchino – “c’è una Sicilia che per la prima volta non si autocommisera… sebbene in Sciascia c’è un onesto pessimismo sulla Sicilia”.
Continuando, ha parlato di un articolo dello scrittore, dal titolo “I professionisti dell’antimafia”, articolo secondo il quale, i Magistrati (fra cui Falcone e Borsellino), avrebbero fatto carriera cavalcando l’antimafia. Nel ’92 anche Borsellino citò quell’articolo che purtroppo fu da più parti usato come una clava proprio contro i Magistrati. Fra i punti interessanti del discorso, la citazione di un libro su Sciascia, consigliato ai presenti “Il Marchese di Regalpietra”, una biografia, fra i “romanzi-saggio” del giallista, il famoso “Il giorno della civetta” ed altri nei quali ritorna puntuale la morte dell’inquisitore.
Poi, accostando Sciascia al drammatico “Caso Moro” e al coinvolgimento politico dello stesso scrittore che si cancellò dal Partito Comunista per passare ai Radicali, sentendosi così libero di parlare. Ucchino ha anche ricordato, come Sciascia all’epoca dell’uccisione del democristiano Aldo Moro, avesse titolato “Lo Stato ha ucciso Moro… non solo le Brigate Rosse”.
CARMELO DURO: Presa la parola, “Duro” ha preteso di porgersi immaginariamente come se addirittura dalle sue parole fosse lo stesso Sciascia a raccontarsi. “Sono andato a cercare fra i suoi articoli, ha detto Duro, sul Corriere della Sera ed altri quotidiani. Sciascia – nato nel 1921 – proveniva da una famiglia benestante per l’epoca, il padre gestiva una solfatara. Lui stesso, dichiarò di essere cresciuto circondato dalle donne in famiglia e che ciò lo avrebbe orientato verso la riflessione e la poesia”.
Fra le città che visitò: Girgenti, Palermo, Messina (della quale evidenziò la “chiesa dei Catalàni” e lo “Stretto”), Catania (della quale diede una particolare descrizione dei suoi abitanti), Siracusa (della quale disse: “Stupenda nelle cose. Nelle lapidi, lontane sono le radici di tanta civiltà).
1962 – Sciascia vive per un certo tempo (circa una settimana), a Savoca.
Dall’articolo di Sciascia (pubblicato su “IL GIORNO” del Maggio 1962, viene fuori una Savoca ormai rivolta verso la decadenza e l’abbandono, ma quì Carmelo Duro ha precisato che vede comunquinque in Sciascia uno che amava la Sicilia e nelle sue parole semmai, c’era un sentimento di rivolta. Infine Duro, quasi a sottolineare il senso profondo del narrare di Sciascia, ricorda una frase dello scrittore: “scrivo sempre, anche quando non sono pubblicato, per il piacere di farlo..”.
SANTINO LOMBARDO: L’intervento sel savocese Santino Lombardo, inizia con la priezione dell’ormai strafamoso articolo de “IL GIORNO” del Maggio ’62 che titolava (Ritratto di un paese che muore) “Attendono nel deserto la manna dei turisti”. Così, dopo una veloce disamina dello “Sciascia pensiero” e delle testimonianze a lui note, acquisite da racconti e testimonianze di persone che a Savoca conobbero Sciascia, immediatamente e con una punta di orgoglio, afferma: “faccio giudicare a voi presenti che se oggi Sciascia fosse vivo cambierebbe radicalmente opinione sulle sue dichiarazioni di allora”. Oggi, numerosi autobus, provenienti da ogni parte d’Europa, vengono a visitare la nostra cittadina.
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