Fiumedinisi
Fiumedinisi. Tredicenne trovata morta nel suo lettino. La magistratura apre un’inchiesta
FIUMEDINISI (Messina) – Tutti in paese piangono Maria Catena, una bambina di 13 anni, trovata morta nel suo lettino dal padre. Le cause del decesso al momento non si conoscono.La magistratura di Messina ha aperto un’inchiesta. Ieri mattina, poco dopo le 6, la mamma di Maria Catena era uscita di casa per andare a lavorare. La bambina era rimasta in casa con il padre che intorno alle 7, è andato nella cameretta della figlia per svegliarla. Maria Catena doveva andare a scuola, frequentava con profitto la seconda media.
L’ha chiamata più volte, nessuna risposta, silenzio assoluto. Maria Catena non dava più segni di vita. Il padre si è avvicinato al lettino, l’ha toccata, scuotendola dolcemente. Il corpo della ragazzina era gelido. La morte era arrivata silenziosa, in punta di piedi portandosi via una vita appena iniziata. Momenti di disperazione quando il padre di Maria Catena si reso conto che non c’era più niente da fare. L’uomo sembrava impazzito dal dolore, così come la madre che è stata avvertita quando si trovava sul posto di lavoro in una pasticceria di Roccalumera. La ragazzina abitava assieme ai genitori in una casa alle spalle della chiesa di San Pietro del centro fiumediisano. Sul posto subito dopo sono arrivati i carabinieri della caserma di Fiumedinisi con il luogotenente Antonino Ardea, che hanno informato dell’accaduto il magistrato di turno che ha disposto il trasporto del corpo di Maria Catena al Policlinico di Messina, dove probabilmente oggi sarà eseguita l’autopsia per scoprire il ”male oscuro” che non gli ha dato scampo. I carabinieri adesso sono impegnati nelle indagini per ripercorrere i giorni precedenti alla morte della ragazzina, che in due occasioni aveva accusato forti mal di testa. La prima volta era stata soccorsa da una ambulanza del 118 di Fiumedinisi e trasportata al Pte di Scaletta Zanclea, dove era stata visitata dal medico di guardia che gli aveva somministrato dei farmaci.
Passata la crisi era rientrata a casa. Ma lunedì scorso Maria Catena si era sentita nuovamente male, tanto che i genitori l’avevano accompagnata all’ospedale Piemonte (nella foto), dove era stata sottoposta ad accertamenti clinici. Nulla di grave, la diagnosi, e così la ragazzina era stata dimessa nel primo pomeriggio. Gli inquirenti, a quanto è dato sapere, nelle prossime ore sentiranno alcuni medici e paramedici che hanno avuto modo di accertare le condizioni della ragazzina. Saranno acquisite anche le cartelle cliniche, sia dell’ospedale Piemonte che del Pte di Scaletta. In entrambe le circostanze pare che i dolori alla testa della ragazzina erano stati considerati disturbi intestinali. Si poteva evitare la morte della bambina? Questo lo stabilirà l’esame autoptico. Maria Catena era figlia unica, i genitori l’avevano avuta dopo di alcuni anni dal matrimonio.
27 Ottobre 2011
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