Cronaca, News Brevi
NUBIFRAGIO COSTA CONCORDIA, A BORDO TRENTA MESSINESI
Il bilancio attuale è di 3 morti ed una quarantina di feriti, di cui due gravi. I messinesi stanno tutti bene e domani dovrebbero rientrare.
A bordo della Costa Concordia, naufragata al largo dell’isola del Giglio, c’era anche un messinese con la sua famiglia. Giuseppe Lanzafame, gestore di un’attività commerciale nella zona sud di Messina. Lo avevamo incontrato durante le feste di Natale, quando, insieme al Comune di Messina, aveva organizzato una distribuzione di piccoli doni ai bambini rom che fino a poco tempo fa popolavano la zona di San Raineri.
A bordo della nave da crociera si trovavano circa trenta messinesi e dalle notizie in nostro possesso sembra che stiano tutti bene. Tutte le persone che si trovavano a bordo sono state evacuate e sistemate negli alberghi, ma al momento mancano all’appello circa 70 persone su 4.229 (di cui 1023 membri dell’equipaggio) che si trovavano sulla nave, ma non sono state ancora dichiarate disperse perchè potrebbero essere sfuggite alla conta.
Il bilancio ufficiale è di 3 morti e di una quarantina di feriti, di cui due gravi. L’episodio si è verificato ieri alle 22 circa. Le persone che si trovavano all’interno della nave hanno udito un enorme boato. Il personale di bordo ha dato indicazioni che si sarebbe trattato di un guasto elettrico e che da lì a poco tempo si sarebbe sistemato tutto.
E’ la Sardegna, con 208 persone, la regione italiana con piu’ persone a bordo della nave Costa Concordia, della compagnia Costa Crociere naufragata questa notte all’Isola del Giglio. E’ quanto risulta dall’elenco degli imbarcati compilato da Costa Crociere in base alle localita’ di nascita dei passeggeri. Dopo i sardi i piu’ numerosi sono i siciliani, con 195 unita’, i piemontesi (148), e i lombardi (142). Seguono Emilia Romagna (71), iVeneto (69), Toscana (42), il Trentino Alto Adige (26), Liguria (21), Calabria (17),Lazio (12), Campania (10), Puglia (10), Abruzzo (9), Basilicata (5), Friuli Venezia Giulia (2), Umbria (2).
14 Gennaio 2012
Invia un Commento