Politica
GIA’ A GENNAIO 2008: DEFICIT REGIONALE? LA SICILIA (S)VENDEVA I PROPRI BENI IMMOBILI
PALERMO (Era il 23 Gennaio 2008 e scrivevamo…) – Cosa fa una famiglia se non ce la fa ad arrivare a fine mese? Innanzitutto stringe la cinghia e poi, come seconda soluzione vende gli eventuali beni di proprietà. La Regione ha raggiunto un livello di indebitamento pari a 4 miliardi di Euro. Di stringere la cinghia non se ne parla, tranne nell’ultimo bilancio 2008 visto che a fronte di un bilancio preventivo 2007 di 25 miliardi di Euro, il preventivo 2008, che andrà in discussione in aula questa settimana, è pari a 24 miliardi di Euro.
Dunque un piccolo sforzo è stato fatto, una riduzione del 4 per cento rispetto allo scorso anno, soprattutto perchè sono state azzerate nel 2008 le entrate per accensione di prestiti, che nel 2007 erano invece pari a 400 milioni di Euro.
L’azzeramento delle entrate per accensione di prestiti dovrebbe essere compensato dalla valorizzazione e vendita del patrimonio immobiliare. Infatti, già la finanziaria del 2005, all’articolo 9, ha previsto la “valorizzazione, trasformazione e commercializzazione dei beni immobili” tramite il ricorso a “strumenti di finanza strutturata e la costituzione di un apposito soggetto giuridico, di scopo autonomamente o con partner privato”. Contemporaneamente è stato avviato il censimento dei beni di proprietà della Regione, che secondo un elenco storico risultavano essere circa 2.950, ma in realtà è stato stimato si tratti di circa 5.000 beni. Da ciò si può immaginare come al momento, nel conto generale del patrimonio della Regione siciliana, la consistenza dei beni patrimoniali, pari a 585 milioni di Euro è notevolmente sottostimata. Il censimento, dunque insieme alla valorizzazione e vendita del patrimonio, dovrebbe contribuire a sanare il deficit della Regione. Il censimento doveva essere completato nel 2007, ma è stato prorogato è l’elenco completo di tutti i beni della Regione dovrebbe aversi non prima di dicembre 2008. Per quanto riguarda le operazioni di “valorizzazione”, una prima è stata avviata a giugno 2007 con la costituzione del FIPRS, Fondo Immobiliare Pubblico della Regione Siciliana, per il 65 per cento dalla Pirelli Re Sgr e per il 35 per cento dalla Regione, nel quale Fondo sono confluiti 34 immobili di proprietà della Regione, per un valore di circa 300 miloni di Euro.
Il bando per la costituzione del fondo è stato chiuso a marzo scorso con un’asta che è stata definita “singolare” dal momento che si è presentato un solo concorrente. La manovra è stata criticata perchè sembrerebbe rientrare nel fallimentare “vendi e riaffitta” nel senso che negli immobili venduti a privati, (molti, pare si tratti di palazzi bellissimi), continuano a permanere uffici della Regione. Quest’ultima si è impegnata a versare canoni di locazione per i prossimi quindici anni, pari a 20,9 milioni di Euro l’anno, dunque 315 milioni in quindici anni, sempre se ce la farà a pagarli, altrimenti sarà sfrattata alla scadenza. Chi ci guadagna dall’operazione sarebbe di fatto solo il socio unico, la Pirelli Re Sgr. Questa società, del gruppo di Tronchetti Provera, è già in corsa per la seconda gara, bandita il 9 agosto 2007, questa volta insieme ad un concorrente , Fabbrica Immobiliare, del gruppo Caltagirone. Ai primi di gennaio è stato infatti reso noto che il gruppo Rif Immobiliare, della Deutsche Bank, anch’esso in gara, è stato escluso dalle preselezioni. Questa seconda gara è volta a individuare il soggetto cui affidare l’istituzione di un fondo immobiliare ad apporto pubblico in cui la Regione e in parte altri enti che si sono impegnati a trasferire gli immobili alla Regione con accordi di programma-quadro in corso di perfezionamento.
NOTA. l’articolo è stato gia pubblico sul Blog “IL GRIDO” il 23 gennaio 2008.
26 Luglio 2012
Ecco l’elenco dei 55 immobili “Sicilia Sviluppo” (IN ALLEGATO)
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