Politica
LA SINISTRA CHE SI LANCIA LE PIETRE VERTICALMENTE ALLA TESTA (di Adduso)
Da quando è iniziata la campagna elettorale per la Presidenza alla Regione Siciliana mi sono più volte domandato come mai la sinistra in generale, ed in particolare nella Sicilia – dove pure si auto referenzia nell’antimafia quasi anche per lascito divino – non pare poi nella sostanza volere mai governare in prima persona e pertanto assumersi una volta tanto delle responsabilità.
Invero, qualche settimana addietro è stato pubblicato un sondaggio nel quale è scritto: [… Sale CROCETTA. Ma Nello Musumeci rimane ancora, ad oggi, il favorito con un margine di due punti su Rosario Crocetta, che lo mette in condizioni di essere appaiato al suo avversario in una corsa che appare a due … Il leader di Grande Sud appare fermo e stabile. Stesso profilo possiamo tracciare di Fava, il candidato sostenuto da Sel e Idv cresce e si ferma …].
In questi ultime tempi sono pure usciti degli articoli nei quali si affermava che: (Fava: "Resta sospetto di indecente intesa tra Micciché, Lombardo e Crocetta") – (SICILIA/ CROCETTA: NON C’E’ ALCUN PATTO CON MICCICHE’) – (Di Pietro: "Idv è con Claudio Fava") – (Lo Monte passa a IDV, Cracolici: meritano l’oscar dell’incoerenza) – (Fava: “L’antimafia richiede una sobrietà che Crocetta non ha”), (Rosario Crocetta risponde alle quindici domande) – ("Fava e Orlando sono ‘nemici ra cuntintizza’") – (CROCETTA a Tgcom24 "Tagliare i rapporti con la mafia") – (scintille fra Cracolici e Fava) – (Claudio Fava e Rosario Crocetta, dibattito a distanza sulla ‘castità’ delle liste) – (INTERVISTA A CLAUDIO FAVA "Mi candido contro il sistema di Crocetta e Musumeci") – (Claudio Fava) – (Rosario Crocetta) –.
Ora, sempre da profano e modesto cittadino, ho la percezione che solo chi non può o vuole vedere non capisce che il “capo” nazionale del centro destra non si farebbe certamente sfuggire la Sicilia che elettoralmente è un notevole bacino di popolazione per le elezioni nazionali ed europee. E non è detto quindi che all’ultimo momento, sempre il noto “capo”, non comandi il sacrificio di qualche candidato alla presidenza siciliana del centrodestra affinché si dirottino i voti su quello della stessa area già da adesso più favorito. Tanto più che quest’ultimo non sembra, da quanto si apprende dai mezzi d’informazione, essere in linea con alcuni candidati della destra che, com’è risaputo, qualche anno addietro con la loro aspra contestazione avevano in un certo senso “accompagnato” le dimissioni del precedente governo nazionale di centrodestra capeggiato dallo stesso “capo” nazionale di quest’ultima coalizione.
Come dire: il “capo” nazionale del centrodestra potrebbe così prendere in Sicilia due piccioni con una “fava”.
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