Spiritualità
“EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE”. REPORTAGE DA SANTA TERESA DI RIVA
Domenica 12 febbraio 2012, presso il teatro Val D’grò di Santa Teresa di Riva, per l’iniziativa “Dipingi le piazze di pace” si è tenuto un incontro-dibattito organizzato dalla Gioventù Francescana di S. Teresa.
Il tema dell’incontro è stato “Educare i giovani alla giustizia e alla pace, l’esempio di Don Pino Puglisi” e la relatrice era Suor Carolina Iavazzo, stretta collaboratrice del sacerdote palermitano.
Ad organizzare l’incontro, oltre la Gioventù Francescana, hanno collaborato l’Ordine Francescano Secolare e le tre parrocchie di Santa Teresa di Riva: Sacra Famiglia, S. Maria del Carmelo e Maria di Portosalvo.
In un teatro pieno di gente (nonostante il tempo inclemente), Suor Carolina ci ha parlato, con entusiasmo, della “pedagogia” di Don Puglisi nel quartiere Brancaccio e della sua forza nel non mollare nonostante le difficoltà che, inevitabilmente, s’incontrano.
Tutti noi siamo nati per uno scopo, ha detto suor Carolina, tutti siamo chiamati a lasciare qualcosa di indelibile nella vita degli uomini, è un compito che Qualcuno ci ha dato affinchè altri dopo di noi seguano la nostra strada. Questo è quello che ci ha insegnato Don Pino con la sua stessa vita, e i giovani devono comprendere quanto lavorare per la pace e la giustizia, nel mondo di oggi, siano valori fondamentali per cui combattere a testa alta. Dobbiamo imparare a dire dei “no” se necessari, ad usare la dolcezza e, soprattutto, ad ascoltare.
Essere veri testimoni per i nostri ragazzi non è nè facile, nè semplice, ma è importante dare l’esempio con la nostra vita e il nostro comportamento, così come fece Padre Puglisi.
Numerosi gli interventi, soprattutto dei giovani presenti, che hanno ascoltato con attenzione le risposte di Suor Carolina.
E concludo con le parole del Papa dal Messaggio per la 45^ Giornata Mondiale della Pace, che è propio “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”.
“L’educazione è l’avventura più affascinante e difficile della vita. Educare – dal latino educere – significa condurre fuori da se stessi per introdurre alla realtà, verso una pienezza che fa crescere la persona. Tale processo si nutre dell’incontro di due libertà, quella dell’adulto e quella del giovane. Esso richiede la responsabilità del discepolo, che deve essere aperto a lasciarsi guidare alla conoscenza della realtà, e quella dell’educatore, che deve essere disposto a donare se stesso. Per questo sono più che mai necessari autentici testimoni, e non meri dispensatori di regole e di informazioni; testimoni che sappiano vedere più lontano degli altri, perché la loro vita abbraccia spazi più ampi. Il testimone è colui che vive per primo il cammino che propone”.
Un plauso a chi ha organizzato questo evento perchè sono momenti che ci fanno crescere e ci fanno riflettere. Bravi!
14 Febbraio 2012
Pina Abate
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