Furci Siculo
FURCI SICULO. ASSEMBLEA DEI SOCI: IL DISCORSO DI MONS. GIO’ TAVILLA E NUOVE ISCRIZIONI – (VIDEO)
FURCI SICULO (Messina) – Presso i locali del cinema “San Luigi”, antistante la chiesa di Maria SS. Del Rosario, si è tenuta stasera l’ Assemblea dei Soci dell’Associazione “Oasi S. Antonio”. Ad aprire il lavori, il consueto saluto ai soci e successivo discorso da testo scritto di Mons. Giò Tavilla. Il parroco furcese, con il naturale stile che lo contraddistingue, ha voluto innanzitutto ribadire il ruolo del Cristiano chiamato ad aiutare il più debole e l’importanza che tale opera venga espletata in condivisione, tutti insieme. In quest’ottica, la raccolta fondi con la vendita delle uova di Pasqua, – ha ribadito che non è un business – per l’acquisto di un pulmino per trasportare gli anziani con difficoltà.
Mons. Tavilla, ha saputo usare anche toni di fermezza, ribadendo e suddividendo i ruoli di “Associazione ONLUS Oasi S. Antonio” dalla “Cooperativa Oasi S. Antonio”. Si è inoltre rammaricato per quanti non comprendano parlando senza capire e “scavano una fossa nella quale loro stessi cadranno prima o poi”.
Nell’intervento del cassiere Franco Romeo, l’elencazione di entrate ed uscite dell’anno precedente e le previsioni per quello in corso. Amara sorpresa, sarà la ulteriore spesa da sostenere per la Struttura “Oasi”, costituita dalla nuova IMU. Infatti, fra IMU e IARAP, ammonterebbero a ben 60.000 euro le nuove tasse da versare all’erario.
Un momento di gioia, l’iscrizione di nuovi soci. Due gli adulti: Sergio Spadaro e Rossana Ricciardi, dieci invece i giovani: Tiziana Di Bella, Oriana Rifulgente, Paolo Maccarrone, Viviana Amenta, Irene Feliciotto, Francesco Villari, Bernardina Balestrieri, Pina Giuseppa Coglitore, Martina Rita Ralli, Airina Pagano.
Con la foto di gruppo, il versamento della quota sociale di 10 euro, il saluto e l’appuntamento a consolidare le nuove iniziative in itinere.
IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI MONS: GIO’ TAVILLA:
Introduzione
Cari Soci e care Socie, nel prendere la parola desidero porgere a tutti e a ciascuno il mio saluto, ringraziandovi per la vostra presenza a questa nostra Assemblea, momento significativo della vita dell’Associazione.
Da quando mi sono insediato ufficialmente come Presidente, ho voluto che ogni adunanza di tutti i soci avesse il suo inizio con una mia relazione scritta, affinché in maniera dettagliata potessi partecipare a tutti voi il cammino vissuto, ricordarne gli impegni, ravvivare l’identità della nostra Associazione senza mai prescindere dall’originaria vocazione che trova risposta nel cuore sacerdotale di Don Francesco Donsì. Inoltre, la scelta di preparare un testo scritto permette che sia pubblicato sul sito parrocchiale di S. Maria del Rosario – che dispone di uno spazio specifico riservato all’Associazione – venga opportunamente letto da quanti desiderano riflettere ulteriormente, esprima trasparenza e non si presti a possibili forme di strumentalizzazione.
La nostra Identità
Sin dal mio arrivo a Furci, ho inteso sollecitare tutti a guardare verso una meta
fondamentale nella nostra vita cristiana: Dio e la Chiesa. Nel mio ministero di Parroco delle due comunità di Furci e Grotte-Calcare e nel mio ufficio di Presidente
dell’Associazione ho desiderato ardentemente – e lo ripropongo quotidianamente con lo stesso slancio – affermare il primato di Dio, il primato spirituale che guida la nostra vita, orientando i passi del nostro cammino quotidiano. Ma, lungi da noi contemplare un Dio disincarnato, che si aliena dal vissuto dell’uomo, bensì il Dio che per amore si fa carne ed entra nella storia umana trasformandola e guidandola ad un progetto di salvezza. Cari soci, non vi sembri un concetto forse astratto ciò che vi sto dicendo: questo è stile di vita del battezzato e particolarmente di chi per amore di Cristo si impegna in un progetto grande e ancor di più per noi che liberamente – o per chiamata personale a cui abbiamo risposto “sì”, o per immediato slancio spontaneo – abbiamo aderito all’Associazione Oasi S. Antonio. Strettamente legato al primato del Dio che si fa uomo, c’è l’intimo legame con la Chiesa. Ricordo a me e a tutti, soci e non, che la Chiesa è nostra Madre, Sposa di Cristo, segno della Sua comunione nel mondo, imprescindibile veicolo di dialogo con Dio, segno del Suo amore e della Sua speranza annunciate e testimoniate in tutto il mondo lungo il corso della storia, espressione di servizio all’uomo, poiché in quanto Madre cammina accanto ai suoi figli, specialmente se più fragili e bisognosi.
Ascoltando con particolare attenzione queste mie parole, avete sicuramente
compreso che ho delineato l’identità del nostro appartenere a Cristo e alla Chiesa e del nostro servire l’uomo all’interno dell’Associazione Oasi. S. Antonio.
Interroghiamoci sulla qualità del nostro servizio: cosa facciamo per essere fedeli
ad una vocazione a cui siamo stati chiamati? Chiamo a supporto la Parola di Dio che, ancor di più in questo decennio di vita pastorale, è luce al nostro agire, indicandoci la via da percorrere. Nel vangelo di Luca al capitolo 10 dal versetto 25 al versetto 37 troviamo la ben nota parabola del buon samaritano, icona di riferimento per chi sceglie l’ideale dell’amore che si fa servizio sull’esempio di Cristo. La parabola si sviluppa attorno ad una domanda esistenziale, che sicuramente attraversa il cuore di ciascuno: “che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” (v. 25). Dopo che Gesù risponde ricordando il primo e più grande dei comandamenti – amare Dio e il prossimo – l’autore sacro riporta una seconda domanda: “chi è il mio prossimo?” (v. 29); qualche versetto dopo ecco la risposta: “chi ha avuto compassione di lui” (v. 37) cioè dell’uomo caduto nelle mani
dei briganti, aprendo così ad un impegno di vita: “va’ e anche tu fa’ così” (ib.).
Credo proprio, cari soci, che adesso il quadro sia completo. Guardando
soprattutto questa parabola evangelica troviamo le coordinate fondamentali dell’essere autenticamente Associazione. Pertanto, in sintesi, chi siamo? Siamo persone che credono, e della propria fede ne hanno fatto e ne fanno un impegno di vita coraggioso con incidenza sociale. In forza della fede riposta in Dio che è amore, testimoniamo compassione con gli altri, affinché l’amore umano che si chiama solidarietà possa assurgere al livello più alto e cristiano che si chiama carità. Anche a noi Gesù Cristo dice: va’ e anche tu fa’ così!
Oggi, con maggiore consapevolezza, come Associazione puntiamo a perseguire
l’obiettivo di una fede che si incarna, che ha visibilità ed incidenza sociale. Le frequenti riunioni con il Consiglio di Amministrazione – i cui membri ringrazio per la loro presenza e la generosità del qualificato servizio che offrono – l’ampio confronto con i membri delle commissioni e con altri soci intervenuti, hanno favorito il consolidamento di alcune scelte che verificate nel costruttivo dialogo e maturate con l’apporto di tutti ci hanno fatto gustare la preziosità del ruolo dell’Associazione e la bellezza del lavoro vissuto insieme. Cari soci, solo insieme, con il contributo di tutti, realizziamo la missione a cui siamo chiamati.
Sulla base di quanto ampiamente sottolineato, metto subito in luce gli elementi salienti del nostro cammino, già avviato, ma percorribile solo insieme e con il contributo di mente e di cuore di ciascuno.
IL NOSTRO IMPEGNO
Come affermato anche in occasione dell’ultima assemblea del 16 giugno scorso, siamo chiamati a riappropriarci pienamente della nostra identità e delle nostre prerogative. È vero, l’Oasi S. Antonio resta sempre il punto di riferimento più importante del nostro impegno, ma non possiamo e non dobbiamo trascurare tutto ciò che concerne il nostro servizio.
In questa Assemblea ribadiamo con forza che l’Oasi è una struttura ecclesiale, che cioè appartiene alla Chiesa e nella fattispecie alla Parrocchia S. Maria del Rosario, che esprime la supervisione di proprietà attraverso l’Associazione Oasi S. Antonio O.N.L.U.S., voluta e per l’Oasi e per l’impegno sociale. Le circostanze degli anni scorsi hanno visto finalmente il completamento della struttura e la gestione affidata alla Cooperativa “Comunità e Servizio”, che versa mensilmente un canone di affitto all’Associazione. Ho voluto specificare questo, poiché con confusione alcuni siti hanno pubblicato che è l’Associazione a gestire l’Oasi, il che non è vero. La vita dell’Associazione è sempre indissolubilmente legata all’Oasi, anche nello studio della risoluzione di alcuni nodi alquanto problematici che attendono una chiara e sempre serena, ribadisco sempre serena soluzione nei rapporti con la menzionata Cooperativa.
Fuor di dubbio è un falso affermare che Oasi e Cooperativa “Comunità e Servizio” sono la stessa cosa e, non vi nascondo, che mi rammarica sentire questo ancora oggi nella nostra Furci.
L’Associazione sta portando avanti un impegno serio, attento, cristiano, spesso con fatica, con apparente lentezza, ma con proficui risultati. Cari soci, abbiamo finalmente risvegliato le coscienze di tanti a continuare a credere nella nostra Associazione e nel suo servizio; abbiamo scosso l’opinione pubblica a ricordarsi che l’Oasi è della Parrocchia ed è il risultato dell’impegno generoso e dei sacrifici della gente di Furci. Abbiamo rivendicato le responsabilità nelle scelte importanti di esecuzione di lavori, non abbiamo fatto mancare il nostro intervento per lodare a tempo opportuno e per alzare la voce per richiamare. Ma sappiamo che il rapporto tra Associazione e Cooperativa è regolato da un contratto di locazione che, ho buona fiducia, possa essere in futuro riconsiderato in maniera equilibrata. Che l’Oasi sia fiore all’occhiello di Furci è anche merito della Cooperativa, ma è solo con il nostro essere presenti che l’Oasi – pur con i parametri di conduzione odierna – può risplendere per identità cristiana, compresa la scelta della carità che la riporti meglio sulla strada indicata all’origine. Quindi, sì come Associazione siamo legati all’Oasi, ma il nostro impegno – pur mantenendo questo principale ruolo – va anche oltre. Ecco che l’Associazione inizia a riappropriarsi della sua piena identità, guardando al territorio, chinandosi sulle esigenze dei più fragili soprattutto anziani e tentando di dare risposte certe, improntate al Vangelo di Cristo.
Da qui nasce il progetto di acquistare un pulmino per accogliere le esigenze di tanti anziani dettate dalla solitudine o dall’impossibilità a muoversi, avviando un servizio sociale dedicato ad utenti anziani, che favorisca il sostegno nel disbrigo di pratiche personali, servizi di prima necessità, visite mediche e non in ultimo il recarsi a visitare i propri defunti al cimitero e la partecipazione alle celebrazioni liturgiche vissute nelle due comunità parrocchiali di Furci e di Grotte. L’obiettivo è migliorare la qualità della loro vita con il servizio reso dai giovani, scommettendo su di loro, sostenendo così un dialogo tra generazioni e la cultura del rispetto per la vita. A questo progetto – nato dalla collettiva riflessione, traguardo importante che rivela la bontà del lavoro insieme – ho voluto dare il nome “Insieme per una vita più”, affidando ad alcuni collaboratori esperti l’estensione del testo del progetto, già quasi ultimato.
Al fine di sostenere questo progetto e finanziare l’acquisto del pulmino abbiamo
pensato alla “vendita” delle uova di pasqua. E anche qui desidero far cogliere l’anima dell’iniziativa. Non è businnes – non fa parte della nostra indole né della nostra tipologia dei servizio – non è la solita raccolta di fondi, no! Questa si chiama condivisione, compartecipazione, attiva collaborazione nel costruire tutti insieme un progetto. Purtroppo talvolta alcuni parlano senza conoscere: certo, non ci sono e poi si sentono in diritto di parlare! A questi tali io per primo chiedo maturità umana e correttezza. Poi, e questo mi fa sorridere, c’è chi non vorrebbe che noi fossimo
propositivi: finché non facciamo va tutto bene, appena facciamo si affacciano tentativi che ostacolano il nostro agire, spesso con il pettegolezzo però sempre infondato. Beh, a questi altri io per primo dico: non affannatevi inutilmente come l’empio della S. Scrittura che scava la fossa e poi vi cade dentro lui stesso e sapete perché? Perché il bene trionfa sempre! Cari soci, desidero trasmettervi la gioia del coraggio, la forza di sognare, sperare e osare perché portiamo un progetto che non è nostro, ma di chi parla al nostro cuore: Dio!
La raccolta di fondi con le uova di pasqua è avviata e per questo chiedo la
fattiva collaborazione di tutti voi sia nel contribuire a comprarlo (anche io l’ho già
fatto!) , sia nel dare la disponibilità in piazza per la vendita. Anche nelle scuole, in altri ambiti lavorativi di alcuni di voi si sta effettuando la vendita sensibilizzando la gente.
È questo lavorare insieme che ci qualifica e diventa anche testimonianza per gli altri. Oltre ai proventi delle uova, le possibili offerte che giungeranno e una parte messa a disposizione dall’Associazione consentiranno l’acquisto del pulmino e l’inizio di questo servizio che risponde anche alla formazione e responsabilizzazione dei nostri giovani. Unitamente a questo, nei giorni della Pasqua regaleremo delle uova e generi di prima necessità ad alcune famiglie, come segno di carità.
D’intesa con il CdA vogliamo far conoscere meglio l’Associazione anche ai nostri concittadini, realizzando una locandina e una brochure. Abbiamo elaborato,
grazie alla creatività del grafico Giampaolo Nunzio, il logo dell’Associazione che ancora non avevamo. Nelle immagini e nel colore subito trasmette accoglienza, senso di casa, confidenza di famiglia e carità. Manca ancora la brochure e invito tra noi coloro che sono più sensibili a tale lavoro a dare la loro disponibilità a collaborare.
Proseguiamo la campagna di adesione nuovi soci. Segno di vitalità di una realtà che tanto ha da fare e tanto vuol dare! In particolare, con il supporto del CdA e di altri soci, abbiamo pensato di costituire una fascia giovani dell’Associazione,
perché, come spesso dico, i giovani sono presente e futuro della nostra comunità e la loro presenza conferisce entusiasmo giovanile, diventando ricchezza per la loro maturazione. La fascia sarà per coloro che hanno l’età tra i 18 e i 30 anni. A loro verrà chiesta la quota associativa annuale di € 10.00 .
Con premesse come queste, l’Associazione non può vedere la fine della sua storia nel prossimo anno 2013… significherebbe avere poca fiducia in questa realtà!
Quindi, come annunciato lo scorso anno, desidero costituire e di fatto costituisco una commissione per la revisione dello Statuto. Faccio riferimento a quanto annunciato ed approvato nell’assemblea del 28 gennaio dello scorso anno, considerando i nomi a suo tempo presentati con l’integrazione di altri soci. Chiamo a coordinare la
commissione la Prof.ssa Carmela Giuffré e il Dr. Mario Balletta, fiducioso in una loro piena accoglienza di tale invito. Loro avranno la bontà di aggiornarci sugli sviluppi di tale lavoro. Chiamo inoltre a far parte della commissione, i soci Maria Triolo, Venera Franchetti, Sebastiano Gimmillaro, Giuseppe Balestrieri e Chiara Rifuggente, chiedendo loro di accettare con fiducia questo mio invito.
Infine, relativamente alla quota associativa annuale che già stasera può essere versata, invito tutti a considerarla come segno di doverosa appartenenza e di sostegno alla vita e all’opera dell’Associazione. Potete fare riferimento al segretario Prof. Piero Altadonna e al tesoriere Prof.ssa Carmela Giuffrè.
Grazie per la vostra attenzione.
Mons. Giò Tavilla
Presidente
22 Marzo 2012
VIDEO PRIMA PARTE
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SECONDA PARTE
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