Politica Provincia, Politica Roccalumera
AATO IDRICO: MIASI CHIEDE COESIONE TRA I SINDACI CONTRO IL COSTRUENDO PIANO D’AMBITO
Aula Consiliare del Comune di Roccalumera. Lunedì 16 Aprile 2012, ore 11,03. Una data storica! Proprio stamane, di fronte a numerosi giornalisti rappresentanti le testate joniche, (televisive, del web e della carta stampata), il primo cittadino di Roccalumera, ha voluto lanciare un nuovo grido d’allarme contro un pericolo incombente sulle teste (e sulle tasche sempre più vuote), della gente del comprensorio jonico. Ha esordito: “Per intanto Grazie a tutti per essere venuti. Abbiamo fatto una riunione di Comprensorio, e il capo del Comprensorio con sedici Comuni, trentottomila abitanti quasi, e questa “riforma dell’acqua”, tecnicamente si chiama S.I.I. (Servizio Ideico Integrato), dovrebbe partire da una constatazione che ci impone l’Europa. Le tre “E”. Cosa sono le tre “E”? Efficacia, Efficienza, Economicità. Io non credo per nulla assolutamente nel tipo di riforma che ci viene proposta, perché è un Piano d’Ambito che non tiene minimamente conto della realta”.
Continua: “Mi dispiace dirlo, perché all’interno della S.T.O. vi sono persone valorose, ma io mi opporrò con tutte le mie forze al che si crei un mostro come quello della spazzatura, che è stato creato. E spiego perché: i tecnici della Segreteria Tecnica Operativa, si sono limitati di fare gli assemblatori delle carte che gli avevano trasmesso i comuni, senza curarsi minimamente -e questo è un errore gravissimo che ci condurrà solo per questo al disastro- fra la rispondenza fra ciò che hanno trasmesso i Comuni e la situazione sul campo. Cosa sta a significare questo? Ci sono delle cifre ballerine che sono quei milioni di metri cubi d’acqua, per esempio si dice che dai pozzi, dalle sorgenti, potremo rilevare circa 60 milioni di metri cubi d’acqua complessivamente. Nessuno sa se è vero oppure no. Perché se fossero 60 milioni di metri cubi d’acqua, non avremmo bisogno minimamente di acquistare 7miloni di m3 d’acqua dalle E.S. Io voglio dirvi sommessamente che SETTE milioni di m3 d’acqua sono circa tre milioni di euro. E questo è uno sperpero”.
L’A.A.T.O. (n° 3 Messina), idrico, rischia di essere peggiore dell’ATO rifiuti”. Ha precisato: “I sei comprensori, si debbono determinare nella normale manutenzione. In passato, numerosissime volte, attraverso i nostri fontanieri, gli interventi li abbiamo fatti noi. Quando si rompe il classico tubo gli interventi possono essere espletati dagli impiegati del comune.
“La seconda questione ancora più importante: è stato proposto e ci siamo battuti noi sindaci, affinchè i comprensori vengano ricondotti ad essere l’unità di misura della Riforma Idrica e abbiamo detto: se ci sono sei comprensori è bene sfruttare questa riforma che è stata fatta, nel senso che i sei comprensori si debbano determinare nella normale manutenzione. Ora faccio un esempio: se per normale manutenzione si intende la lettura dei contatori, e allora non ci siamo, perché all’interno di ogni singolo comune ci sono tutt’altra serie di interventi piccoli ma costosi che se affrontati con il personale comunale… nei comi ci sono delle figure specialistiche che sono i Fontanieri. Ora non capisco a comprende come non si sia prevista la dotazione ad esempio all’interno dei vari Comuni, la dotazione ad esempio di piccoli escavatori, martelli pneumatici, tutta una serie di strumenti indispensabili che ci consentirebbero assolutamente di portare avanti un ragionamento di economia”.
“Esempio: si rompe un tubo in una condotta comunale, lasciamo stare quando si rompe un tubo in una condotta principale che là non ci possono bastare le forze comunali, ma quando si rompe il classico tubo e fuoriesce l’acqua dalla strada, dalla abita abitazione per colpa del Comune, e chiaro che il 90% degli interventi, se sostenuti con una opportuna strumentazione, possono essere espletati dagli operai comunali o dagli operai –quando sarà- dell’ATO Idrico. Fatemi capire come dovrebbero intervenire queste persone se non hanno questa strumentazione. Questo sta a significare che l’intervento fatto da una ditta più a basso costo non va meno di 2.000 euro, là dove con 2-300 euro, impiegando gli operai del Comune o dell’ATO Idrico, con l’escavatorino, potremmo risolvere il problema”.
Quando io dico che il costo dell’acqua sarà pari a quello del vino, credetemi, mi mantengo nel mio. Quanto spenderebbe la Provincia, e quindi siamo nell’ordine di decine e decine di milioni di euro.
“Vi lascio immaginare cosa significa: noi siamo 18 Comuni, in tutto siamo 108 Comuni, in centootto Comuni, ogni giorno che passa, si verificano almeno 200 piccole emergenze. Vi lascio immaginare cosa starebbe a significare se dovessimo rivolgerci a ditte esterne. Sicuramente ingrasseremo le ditte esterne ma quando io dico che il costo dell’acqua sarà pari a quello del vino, credetemi, mi mantengo nel mio, perché se pensate che ogni giorno se ne andrebbero circa 200-300.000 euro solo per le riparazioni ordinarie, fatevi conto in un’anno quanto spenderebbe la Provincia, e quindi siamo nell’ordine di decine e decine di milioni di euro. Questo sta a significare che non vi è minimamente la percezione della realtà dove stiamo vivendo, ecco perché ho scongiurato che non è possibile fare una riforma sulle carte, con i Generali che stanno chiusi nelle loro stanze e aspettano che arrivino le Carte dai Comuni. Bisogna scendere sul territorio e valutare -territorio per territorio- quali sono le risorse, quali sono le necessità, anche dal punto di vista della manodopera”.
Quanto costa la struttura dell’ATO? Due milioni l’anno. Ma ci saranno da pagare anche i Comprensori.
Non voglio fare demagogia ma, ci doteremo di un bellissimo laboratorio di analisi per analizzare le acque, là dove oggi vengono fatte ad un costo molto ma molto di meno. Quanto costa all’incirca questo laboratorio? Un milione di euro l’anno. Questo perché ci vuole il Dirigente, ci vuole il Sotto Dirigente, l’Analista… Quant costa la struttua centrale dell’ATO, quella che c’è a Messina, che dirige la Stanza dei Bottoni? Due milioni l’anno. Ora, i cittadini non sanno che noi paghiamo in questo momento noi paghiamo 1.400.000 euro e non siamo ancora partiti, fortuna per noi che hanno pensato di elevare questa costo a 2.000.000. Insomma, a babbo morto, si pagheranno 2milioni, più i Comprensori che dovranno avere i Dirigenti, i Sotto Dirigenti, i funzionari… e qualche operaio. Anche una persona di limitata intelligenza quale sono io, capisce che stiamo andando incontro allo spascio totale. Se non c’è un’inversione, ora e subito, di tendenza, andremo a finire a caricare le famiglie di un peso insostenibile. Ora, io non voglio dire che la Riforma non sia giusta, ma la riforma può essere giusta solo se viene accompagnata da una ricognizione rigorosa sul territorio.
Roccalumera noi paghiamo 88 centesimi di euro a m3, tutto compreso. Verremmo a pagare circa 2 euro a m3. Sulle carte, nessuno ha mai fatto una Riforma buona.
Nella tariffa, devono essere previste anche le spese per investimento, che saranno qualcosa come 650miloni di euro, questo sta a significare che se in atto a Roccalumera noi paghiamo complessivamente (tra depurazione, acquedotto, fognatura), qualcosa come 88 centesimi di euro a m3, tutto compreso. Verremmo a pagare noi come altri, 2 euro a m3. E non abbiamo valutato i costi di questa manutenzione ordinaria, perché vi prego di credere costerà un’ira di Dio di soldi. E questa ira di Dio di soldi la dovremo pagare noi cittadini. Io lancio un allarme e dico fermiamoci un momentino. Riprendiamo e ripartiamo dai territori ed andiamo a vedere. Sulle carte, nessuno ha mai fatto una Riforma buona. La Riforma della spazzatura è stata fatta sulle carte ed è stata un disastro. La riforma dell’acqua, fatta sulle carte sarà un disastro del quale io non voglio essere complice. Questa è la mia posizione, le mie preoccupazioni che ritengo doveroso che ritengo doveroso portare all’interno di questa conferenza stampa.
Miasi guarda le carte: “Ad esempio, non sappiamo la quantità effettiva dei pozzi esistenti. Dai pozzi verrebbe emunta qualcosa come 73milioni dim3 di acqua, dalle sorgenti 25milioni di m3, quindi sono 100miloni di m3 che dovremmo avere per tutta la provincia di Messina. Secondo i dati che ci fornisce l’ATO. 75milioni sarebbero messi in rete. Ora vorrei capire, 25milioni di m3 che mancano, mancano perché? Perché non è stata fatta la ricognizione per bene, perché l’acquedotto è un colabrodo, perché non si riesce a comprendere. Allora, io, se fossi il dirigente dell’ATO andrei Comune per Comune e questo avevamo cercato di sollecitare. Invece si sono limitati a chiedere ai Comuni, i quali per la verità hanno peccato anche loro -e quindi faccio il mea colpa anche io- hanno mandato -distrattamente anche loro- quello che avevano in loro possesso. Andava censito pozzo per pozzo, capire esattamente quant’era la portata e vedere se era possibile risparmiare”.
“Non è stato messo nella giusta considerazione il consumo di energia elettrica. Ecco perché dico fermiamoci e soprattutto evitiamo che da questa Riforma scaturisca una proliferazione abnorme di dirigenti… noi abbiamo bisogno semplicemente di operai, di persone che facciano il loro lavoro” Miasi sfogli ancora le carte e legge le tante cariche d’ufficio che verranno e dice: “ognuna di queste voci, costano centinaia di migliaia di euro, questo è il momento in cui dobbiamo partire in questo modo? Io credo di no, credo che sia un momento difficilissimo che dobbiamo affrontare tutti assieme senza fare fughe in avanti ma nemmeno nascondendoci”. Il fontaniere, figura che si occupa anche di altre cose. In tutti i Comuni del comprensorio ce ne sono 350, c’è bisogno di dirvi che l’ATO ne ha previsti 500? Poi i conti verranno fatti come li hanno fatti con la spazzatura, né più né meno. Non va bene!”.
Conclude: “Io fra un anno sarò libero cittadino, quindi potrei anche dire a me cosa importa. Ma io, sino all’ultimo momento in cui sarò sindaco di una comunità, sento il dovere –e lo sento fortemente- di lanciare l’allarme. […]. Spero che tanti saranno i Sindaci che creeranno una commissione assieme a Tecnici comunali per rilevare le reali necessità del territorio. Questo è quanto dovevo dirvi… Grazie a tutti e buona giornata”.
16 Aprile 2012
Redazione
ARTICOLO CORRELATO: ROCCALUMERA. PIANO D’AMBITO DEGLI ORGANISIMI TECNICI ATO IDRICO ME3: MIASI DICE NO!
Invia un Commento