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GIANNI MIASI, SCRIVE: “IL CAMBIAMENTO. QUANDO SE NON ADESSO?”
Mancano poco più di quindici giorni al voto e, dopo una fiammata iniziale, le elezioni sembrano interessare poche persone, per lo più gli addetti ai lavori. Tra gli elettori i sentimenti più diffusi sono lo scetticismo, il disinteresse ed il convincimento che “tanto non cambierà nulla”. Mi permetto di dissentire su tale modo di ragionare perché, così, si favoriscono coloro che non intendono cambiare una virgola dell’andazzo attuale, che intendono perpetuare un assurdo sistema di clientelismo, di corruzione e di inefficienza.
Con il Vostro voto, se vorrete, potrete cambiare tutto; basta che Vi poniate alcune domande e Vi diate le risposte.
1) È giusto che un deputato regionale percepisca oltre 600,00 euro al giorno, non paghi il telefono, non paghi il pedaggio dell’autostrada, paghi un interesse dell’1% sul mutuo per la casa e un impiegato, a stento, percepisca, quando va bene, 40,00 euro al giorno, paghi il telefono, il pedaggio autostradale, gli interessi sul mutuo per la casa al 6%? Perché questi privilegi che non hanno riscontro in nessuna parte del mondo?
2) È giusto che la tassa sulla spazzatura in Sicilia sia elevatissima, che non si faccia raccolta differenziata, che le strade siano sporche, che si debbano favorire le discariche private che guadagnano un sacco di denaro e non si possano avere discariche pubbliche, mentre in altre regioni la raccolta differenziata è ad oltre il 50%, le strade sono pulite, i rifiuti vengono ritirati con regolarità, le discariche sono pubbliche?
3) È giusto che, mentre oggi un metro cubo di acqua, nei nostri comuni, costa mediamente 60 centesimi di euro, con la riforma che intendono fare arriverà a € 2,50 e questo solo per mantenere apparati enormi con direttori generali pagati centinaia di migliaia di euro, consigli di amministrazione costosissimi ed altrettanto inefficienti, quando invece l’acqua deve restare pubblica, gestita da comuni ed a costi contenuti?
4) È giusto che non si riescano a spendere, per incapacità della politica e dei dirigenti regionali, 6 miliardi di euro erogati alla Sicilia dall’Unione Europea con il rischio concreto di doverli restituire alla fine dell’anno prossimo, mentre la ferrovia Messina – Catania è ancora a binario unico, le colline ci stanno rovinando addosso, mentre potremmo fare dimezzare ai comuni il costo dell’energia elettrica ricoprendo il tetto degli edifici pubblici con pannelli fotovoltaici, creando tantissimi posti di lavoro?
5) È giusto che per il rilascio di una pratica si debbano attendere anni e, spesso, se non si paga la mazzetta non si ottiene nulla quando, con una piccolissima legge che stabilisca che il termine massimo per il rilascio della autorizzazione, o per il diniego al rilascio, non possa essere superiore a tre mesi, se no il dirigente o il funzionario vanno a casa, si risolverebbe in radice la corruzione?
Questo è il mio programma.
Se vorrete votarmi manterrò gli impegni come li ho mantenuti come Sindaco di Roccalumera, dedicando il prossimo quinquennio a tutelare i diritti e gli interessi dei siciliani e dei cittadini della riviera jonica in particolare.
Gianni MIASI – CANDIDATO NELLA LISTA CROCETTA PRESIDENTE A COMPONENTE DEL PARLAMENTO SICILIANO
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