Politica Roccalumera
L’AUGURIO DI GIANNI MIASI: “LA SANTA PASQUA, LA RESURREZIONE, I NOSTRI GUAI”
Come tutti sappiamo la Pasqua significa, anche, resurrezione, passaggio da una condizione di disagio e, finanche, di morte, a quella del ritorno alla vita, alla speranza. Ed è con questo sentimento che, con amicizia ed affetto, rivolgo a tutti i cittadini della riviera jonica un sincero augurio a che la Pasqua ci porti salute, serenità e, possibilmente, un chiarore che ci aiuti ad uscire dalla condizione di disagio in cui versiamo tutti noi.
Eppure, nonostante il buio fitto che attualmente ci avvolge non dobbiamo dimenticarci che “dopo la mezzanotte inizia ad albeggiare”.
Ciò che, attualmente, ci sembra debba durare per un tempo indefinito finirà ancora prima di quanto immaginiamo.
Piano piano il sistema di corruzione che attraversa tutte le forze politiche, nessuna esclusa, sta venendo fuori e con esso sta venendo fuori il senso di ripulsa che i cittadini avvertono verso simili, indegni, rappresentanti.
Prima è toccato a Berlusconi, dopo alla Margherita, ora alla Lega, domani chissà a chi, ma l’impressione è che sia tutto il sistema marcio fino al midollo e che da un momento all’altro crollerà.
A chi ci dovremo affidare: a chi, giovane o anziano non importa, sarà capace di parlarci di speranza, di entusiasmo, del futuro nostro e dei nostri figli, a chi saprà dirci la verità ed al contempo mostrarci la strada per uscire dall’attuale, triste, situazione.
A chi finalmente, non solo ci dirà che non è giusto che un operaio o un impiegato prendano, quando va bene, 20.000,00 euro l’anno e un burocrate 500.000,00 euro e oltre, ma farà qualcosa affinchè ciò venga ridimensionato, a chi ci dirà non solo che i giovani hanno diritto al lavoro ma soprattutto farà qualcosa per darlo, il lavoro, ai giovani ed ai senza lavoro, a chi, finalmente, dirà che le banche sono uno strumento per regolare l’economia e non sono l’economia che detta le regole e stabilisce chi deve essere ricco e chi deve restare all’asciutto, a chi dimostrerà di avere cuore e parlerà ai nostri cuori.
Voi pensate che questo sia un sogno: io penso, convintamente, che fra qualche mese qualcosa di importante succederà e ciò che,attualmente, sembra immutabile scomparirà.
Nel frattempo apriamo i nostri cuori alla speranza, qualcosa avverrà.
A tutti BUONA PASQUA.
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA
…IL COMMENTO: Carissimo Sindaco Miasi, anzi, Presidente dell’Unione dei Comuni Jonici, anche quest’anno non fa mancare (almeno tramite comunicato stampa), il suo personale messaggio di condivisione. Filosoficamente parlando, il Suo è un ottimismo che infonde coraggio e speranza alla gente. Tuttavia, sebbene certamente -chi più chi meno- tutti coloro che avranno visto i TG in questi giorni saranno indignati verso la politica di Roma, di Palermo, financo della presunta Padania di Bossi, quì è di noi che dobbiamo e vogliamo parlare.
Fra un anno, di questi tempi, saremo già in campagna elettorale quando Lei ci saluterà con l’ultimo “Buona Pasqua” da Sindaco di Roccalumera. Prima di allora, sarà già stato tempo di bilanci: fra Lei e la Sua maggioranza, e la sua minoranza, fra Lei ed i suoi cittadini. Lei sa bene come la penso. Abbiamo avuto anche delle divergenze, ma io non faccio certo politica, quindi non ho bisogno di ingigantire o minimizzare i suoi passi falsi, nè evidenziare i suoi discutibili errori. Lo sappiamo, con una simile crisi, forse nessuno avrebbe fatto meglio di Lei. Forse. Eppure, eppure, letta così sembra che chiunque si sia proposto in questi (20) anni alla poltrona di primo cittadino, alla fine non abbia fatto altro che vendere sogni, illusioni. Dalla “fabbrica di barche” alla “Casa Albergo”, passando per Turismo e Sport, Ambiente e interventi in agricoltura, e mare e pesca e giovani, questi giovani diciottenni ancora senza speranze certe ma (grazie a Lei), almeno, con una copia della Costituzione in mano.
Buona Pasqua, di nuovo, caro Sindaco Miasi. Lei che ha “inventato” dal nulla il presidio di Croce Rossa a Roccalumera, Lei che ha danzato sul filo di una corda in bilico con un sorriso stampato in faccia, Lei con l’impermeabile giallo fra il fango di Sciglio-Allume e Scaletta, Lei Sindaco del “ce la faremo”, Lei sindaco raffazzonato ma presente, Lei talvolta arrogante, Lei banale proclamatore, Lei povero tra i poveri, Lei che, non dormirà la notte pensando ai debiti del Comune e dei tanti che le hanno bussato alla porta del Palazzo municipale con una bolletta in mano da pagare o chissà che altro. Ancora uno sforzo, caro Gianni, parleremo dopo degli altri, noi, abbiamo ancora una Storia da Vivere.
Giovanni Bonarrigo
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