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MIASI: LA SICILIA, I FUMI INQUINANTI DI MILAZZO E LE ACCISE SUI CARBURANTI ALLA REGIONE
SE QUESTO E’ PROGRESSO – Circa un mese orsono un giudice di Taranto ha ordinato la chiusura degli altiforni della ILVA, la più grande acciaieria d’Europa, in quanto il grado di inquinamento ambientale aveva raggiunto livelli insostenibili con un aumento esponenziale dei morti per malattie tumorali.
Analoga situazione si verifica a Gela dove, con il disprezzo delle norme di sicurezza e nella indifferenza di chi doveva vigilare, decine di operai sono morti di cancro per via della enorme, quantità di sostanze cancerogene con le quali venivano a contatto.
Penso a quanto avviene non lontano da noi, nella raffinerie di Milazzo e di Priolo Gargallo.
Le fonti di inquinamento ambientale più pericolose e produttive di malattie terribili si trovano al sud dell’Italia ed in Sicilia in particolare.
Per converso le tasse che le industrie dovrebbero pagare alle Regioni meridionali, ed alla Sicilia in particolare, vengono pagate nelle regioni dove hanno sede le società inquinanti ovvero in Lombardia, Piemonte, e Lazio.
Da noi si semina il cancro e si inquina a più non posso, altrove si raccolgono i guadagni.
Credo che una delle prime cose che dovrà fare il nuovo governo regionale sia quella di verificare se sia possibile impedire ai grandi gruppi petroliferi di raffinare il loro petrolio in Sicilia in modo da evitare che la Sicilia continui a restare la pattumiera d’Europa azzerando, così, ogni speranza di sviluppo .
Fino a quando la raffineria di Milazzo farà da sentinella alle isole Eolie ed emetterà migliaia di tonnellate di fumi è inutile parlare di sviluppo turistico.
E dire che esiste nell’accordo che lo Stato Italiano stipulò con la Sicilia in occasione della concessione dello statuto speciale un punto (la tabella D) che prevede che le accise (ossia la sovratassa che lo stato impone su ogni litro di carburante venduto) per i prodotti petroliferi già raffinati che provengono da paesi terzi vadano alla regione mentre per quelli che vengono raffinati in Sicilia le accise vanno allo stato.
Sapete quanto percepirebbe la Regione Siciliana se favorisse, magari con una società di sua proprietà, la distribuzione di carburante raffinato proveniente da paesi terzi?
Circa un miliardo di euro l’anno ed in più abbatterebbe drasticamente l’inquinamento ambientale.
Sapete quante tonnellate di prodotti petroliferi raffinati provenienti da paesi terzi si vendono in Sicilia oggi? Zero. Quanto guadagna la Sicilia di accise? Zero. Quanto è il deficit della Sicilia ?. Sei miliardi di euro.
Pensate a quanto si potrebbe fare se si avesse veramente a cuore l’autonomia siciliana !
Cordiali saluti.
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA
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