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ROCCALUMERA. GIANNI MIASI SCRIVE: “PRESIDENTE MONTI, ACCELERIAMO!”
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri sen. Monti, abbiamo salutato con simpatia e rispetto il Suo governo anche se sapevamo che le misure che avrebbe adottato sarebbero state inevitabilmente dure e ci avrebbero sottoposti a dei sacrifici. Meglio sarebbe se i sacrifici li facessimo tutti. Così, purtroppo, non è: c’è chi non ne fa e non ha intenzione di farne.
Penso ai partiti politici che non intendono rinunziare ai loro scandalosi rimborsi: mediamente hanno percepito quattro volte in più di quanto hanno incassato: per ogni 100 euro spesi ne incassano 400.
Penso alle migliaia e migliaia di consigli di amministrazione che costano centinaia di milioni di euro; alle c.d. “autority”: organismi pletorici, costosissimi oltrechè inutili, agli stipendi ed alle pensioni da cinquecentomila, e più, euro all’anno per decine di migliaia di persone e così via.
A mio modo di vedere Lei ha un duplice compito: salvare la democrazia e rendere più equi i sacrifici cercando di eliminare le impunità.
Non si preoccupi dei partiti politici: in gran parte sono in via di decomposizione; al primo soffio,che verrà prestissimo, cadranno da soli; fanno la voce grossa perché hanno una paura terribile e non sanno minimamente adeguarsi alla mutata realtà.
Sono troppo abituati ai privilegi ed alle immunità e fanno fatica ad immaginare una realtà normale.
Il loro obiettivo è di non fare la riforma elettorale e così garantirsi le elezioni loro e dei loro portaborse.
Se Lei, Presidente Monti, avrà la forza di opporsi indicando chiaramente le riforme da fare e che la democrazia è, anzitutto, fare il proprio dovere, rispettare le leggi applicarle e farle applicare per tutti e non solo per i più deboli ed indifesi, troverà tantissimi italiani che La ascolteranno attentamente.
Ieri a Genova non più di 100 teppisti hanno invaso il campo di calcio ed hanno interrotto la partita tra il Genoa ed il Siena e nessuno ha mosso un dito: questo è il trionfo della violenza impunita e la dimostrazione di uno Stato che, ancora una volta, si mostra pavido ed incerto.
Questa non è democrazia: è l’anticamera della fine della democrazia.
Non abbia paura ed esiga che il Suo programma venga approvato: se dovessero sfiduciarLa si andrebbe a nuove elezioni, e Lei, assieme a chi la sostiene, potrà essere largamente legittimato dal popolo a governare.
Se, viceversa, resta a bagnomaria questi furboni, del tutto delegittimati ma ancora, sulla carta, numericamente forti, La ridurranno a fare quello che loro vogliono: cioè nulla di nulla e Lei avrà perso. Non deluda le nostre speranze Presidente Monti.
Cordiali saluti
Gianni MIASI SINDACO DI ROCCALUMERA
(23 Aprile 2012)
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