Roccalumera
PRIMA REGOLA: NON BUTTARE IL PANE!
ROCCALUMERA (Messina) – Cosa rimane dopo la festa? dopo la Pasquetta in questo caso? La certezza del ritorno al solito tran-tran quotidiano? Sotto qualche tavolo saranno rimaste le “briciole” di un pranzo o di una cena, in Via Amerigo Vespucci, invece, (ancora lei? Si, sempre lei!), non sono rimaste briciole ma ben altro genere di rifiuti. Nella foto potete vedere delle fettine di pane buttate per strada, che di per sé è un sacrilegio, ma vi possiamo assicurare che altro genere di cose (che per evitare ai deboli di stomaco gravi complicanze), abbiamo ritenuto in assoluto di non documentare.
Caro Sindaco Miasi… cara Maggioranza e cara “Roccalumera nel Cuore”, Vi scrivo: Fra non molto ci sarà un nuovo giorno di festa. Sarà nuovo esodo di turisti cosiddetti fuori-porta, (per il 25 Aprile e il primo Maggio) e, poiché anche questo ennesimo “Grido” di civiltà che proviene dal nostro sito -il quale si fa liberamente interprete di reali residenti- non verrà ascoltato, a storcere il naso (e magari questa volta a farVi visita in Comune), saranno coloro che avranno (ri)visitato la sempre più “turistica” Roccalumera.
Qualche settimana fa, sul “Cristoforo Colombo”, si sono iniziati i lavori di scerbamento e potatura, ma a tutt’oggi nulla vediamo all’orizzonte… da questa latitudine se non qualche lontana nave solcare il mare. E mentre l’”Erba Cresce”, (titolo di un ormai famoso libro sull’alluvione del primo Ottobre 2009), alta oltre due metri, ed anche la spazzatura cresce e si accumula in mezzo alle aiuole. E chi la raccoglie? E dietro al più volte segnalato casotto prefabbricato? Una montagna di vetuste borse piene piene. Nessuno raccoglie la “munnizza”. Escrementi animali (a iosa), ne vogliamo proprio parlare? Se taluni proprietari di quadrupedi saranno stati un tantino disattenti nel portare a passeggio il proprio amico silente, certo, tantomeno è stata lesta la scopa dell’operatore ecologico di turno nell’asportare l’ostacolo maleodorante, nelle successive settimane.
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E che dire dei dossi rimasti su una via (gruviera) di transito crescente verso: Rocchenere, Pagliara e Mandanici? Dossi che certo frenano la corsa degli “Schumacher” di turno, ma non sono un toccasana per gli ammortizzatori e, uno in particolare, come diga, crea ad ogni scroscio d’acqua un laghetto di fango, fango che le auto spruzzano sui passanti ignari sui marciapiedi. Sui turisti passanti.
Redazione.
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