Savoca
Savoca. Mentre le mummie rimangono nei sacchi, i Tour Operators… disdicono le visite
SAVOCA (Messina) – Una cittadina dall’illustre passato, un centro collinare che si sta distinguendo per l’attivismo del proprio sindaco, nonché per l’impegno di molteplici figure istituzionali residenti nel riportarlo ai fasti di un tempo. Savoca è Cultura, (da visitare è il suo Museo Etno-antropologico), e tradizione religiosa, (rinomata è la sia festa di Santa Lucia), è cinema (come dimenticare che proprio qui furono girate importanti scene cinematografiche del famoso film “Il Padrino”. E che dire del suo Auditorium dei concerti, delle molteplici iniziative rivolte a vistare ad aumentarne l’interesse verso i flussi turistici provenienti da ogni parte del mondo.
Eppure, si anche a Savoca, haimè c’è da recriminare, una delle principali ed irrinunciabili tappe costituita dalla visita alla cripta del Convento dei Cappuccini, sito nel quale era possibile visitare le mummie poste a suo tempo nella apposite nicchie all’impiedi e adesso, pur dopo un primo lavoro di pulitura di abiti e scheletro (a suo tempo insultati con vernice verde dall’irruzione dei vandali), rimangono imballati in sacchi di nailon, nonché posti in bare provvisorie accatastate, perché, causa lesioni (procurate durante la pulitura?), adesso è impossibile rimetterle nella loro riginaria posizione eretta.
Tutto ciò, ormai ben noto nell’ambiente, avrebbe portato alla cancellazione da parte dei Tour Operators di numerose visite guidate. Questo ci rattrista e rattrista gente “innamorata” della propria cittadina come lo storico savocese Santino Lombardo, il quale ci ha attenzionato il grave problema. Adesso, servono altri fondi per completare l’opera di restauro ma anche della fruizione di questa importante risorsa storica di Savoca e del territorio jonico, tanto che anche ArcheoClub Area Jonica si starebbe interessando al caso.
L’Arch. Domenico Costa legale rappresentante pro-tempore dell’Area Jonica messinese dell’associazione culturale ArcheoClub d’Italia, ente morale riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica, da sempre attento alle problematiche che coinvolgono i beni culturali del comprensorio, non poteva non prendere posizione in merito allo stato di conservazione delle “Catacombe di Savoca”.
Le Catacombe rappresentano un vero e proprio cimitero sotterraneo, costituito da 33 corpi mummificati di notabili savocesi, risalenti al 1700-1880, vestiti con abiti di rango, di cui 17 poste in posizione verticale posti entro le nicchie della Cripta del Convento dei Padri Cappuccini e 16 poste all’interno di casse e sarcofaghi, sono una delle attrattive turistiche più frequentate.
Dopo un’attenta indagine radiologica, effettuata dal Dott. Dario Piombino dell’Istituto per le Mummie di Bolzano, è emerso che le mummie presentano lesioni alla colonna vertebrale tali da non poter essere tenute in piedi.
Effettuato il primo intervento di restauro, consistente nella pulitura dei tessuti dei vestiti dei corpi mummificati, si rimane in attesa del secondo intervento che permetterebbe la risoluzione definitiva della problematica, che di fatto impedisce il ricollocamento degli stessi nella loro posizione originaria.
L’Arch. Costa in una missiva indirizzata alle autorità competenti sollecita “ad adottare ogni iniziativa utile e funzionale allo stanziamento dei fondi programmati dal Servizio Etno-Antropologico della Soprintendenza ai BB.CC.AA.PP. di Messina ed alla soluzione definitiva del problema, in modo da consentire la piena fruizione di questa importante risorsa culturale, turistica e storica della Val d’Agrò e di tutto il Comprensorio jonico”.
Il progetto presentato richiede un finanziamento di appena trentamila euro per la sistemazione definitiva di una risorsa di grande attrazione turistica.
“L’intervento – prosegue il presidente – necessario al ritorno dei corpi mummificati nello spazio originario con la relativa fruibilità ai visitatori è stato progettato dal Servizio Etno-antropologico della Soprintendenza dei Beni Culturali, Ambientali e Paesaggistici di Messina, che ha inviato la richiesta di finanziamento all’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana, prima per l’esercizio finanziario 2010 e successivamente per il 2011, senza ottenere alcun risultato”.
“Le 17 mummie restaurate – tuona – sulle 33 esistenti, rappresentano un patrimonio di inestimabile valore etno-antroplogico e storico-culturale, unico nel suo genere nel versante orientale della Sicilia e – denuncia – si trovano allo stato attuale conservate in appositi sacchi protettivi di plastica trasparente deposte all’interno di casse in legno in attesa di essere collocate nelle proprie nicchie”.
Accanto all’Archeoclub si sono mobilitati, a difesa dei 33 corpi mummificati, anche il comune di Savoca e l’Osservatorio Beni Culturali dell’Unione dei Comuni delle Valli Ioniche dei Peloritani.
Al momento le catacombe di Savoca “senza mummie” hanno perso di attrattiva e sono già state cancellate dalle tappe previste dai tour operators.
06 Gennaio 2012
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