Cronaca
MESSINA. IL MINISTRO PAOLA SEVERINO IN VISITA AL CARCERE DI GAZZI
Il Guardasigilli non nasconde la grave piaga del sovraffollamento delle carceri siciliane, ma sottolinea anche aspetti positivi.
Sicuramente è stata una visita “istituzionale che non produrrà alcun effetto immediato né futuro, quella che ieri il ministro Paola Severino ha effettuato nel carcere messinese di Gazzi. Da anni sindacati e politici denunciano una condizione di degrado per la carenza di personale, il sovraffollamento ed il concreto rischio di carattere sanitario che inevitabilmente potrebbe verificarsi.
Sono stati davvero tanti i comunicati stampa, le lettere scritte al ministro in merito ad ambienti scarsamente puliti, dove i degenti del centro clinico di Messina sono allocati in celle anguste con letti a castello fino a 4 piani, insieme a detenuti comuni per mancanza di posti. In alcuni periodi, a fronte di una disponibilità reale di 162 posti detentivi sono stati presenti anche quasi 400 detenuti.
Ma solo ieri, quando ormai il suo mandato ha i giorni contati, il Guardasigilli ha deciso di fare visita alla Casa Circondariale peloritana ed altre carceri siciliane, dove ha detto di avere riscontrato una situazione di “luci ed ombre”. Un modo sicuramente diplomatico per descrivere la grave situazione in cui versano gli Istituti penitenziari.
“La grande ombra contro cui dobbiamo combattere -ha affermato il ministro- è il sovraffollamento, ma ho trovato anche luci, perchè bisogna visitare e vedere le cose per poi potere dare un giudizio”. Il ministro di Grazie e Giustizia ha portato come esempio il carcere del capoluogo di Regione: “Siamo abituati a sentire frasi fatte come “l’inferno del carcere Ucciardone”. Io non ho trovato un inferno, ho trovato sì un carcere vecchio, ma con uno stato di manutenzione al quale si è dedicato grande attenzione. Ho trovato dei volontari che lavorano in biblioteca e queste sono cose straordinarie”.
01 Marzo 2013 – Vai alla fonte
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