Politica
L’ipocrisia del “politicamente corretto” (di Gianni Miasi)
Un ministro del governo italiano, Cécile Kyenge, è stato più volte sottoposto ad attacchi volgari, meschini e razzisti che di certo non fanno onore all’Italia.
Ciò che, però, non riesco a comprendere è la reazione delle c.d. “autorità” di governo e politiche che si sono limitate ad esprimere la condanna di tali gesti e la solidarietà verbale al ministro, senza indicare un rimedio che possa arginare tali episodi.
Non è più possibile che le cose peggiori che avvengono nel nostro paese, dai femminicidi al razzismo, dal bullismo alle violenze su minori ed adulti, vengano accettate come “mali inevitabili della nostra società” ai quali reagire solamente solo dopo che si sono consumati i delitti senza svolgere una azione preventiva che scoraggi coloro che intendono commetterli.
Quando un uomo comincia ad usare violenza alla donna (si comincia con gli insulti per poi passare alle botte ed ai pestaggi) accade che questa donna, quando non ne può più, si rechi in caserma.
A volte passano mesi e mesi prima che qualcuno esamini la pratica: nel frattempo, le botte e le violenze aumentano, fino a che non accade l’irreparabile, con la morte della donna.
Se invece, nel momento in cui una donna presenta una denunzia per violenza o molestie, si intervenisse subito (ma proprio subito) e si vietasse all’uomo di avvicinarsi a meno di un chilometro dalla abitazione o dal luogo di lavoro della donna e quando tale divieto fosse eluso si procedesse immediatamente all’arresto, si eviterebbe che il passare del tempo senza l’adozione di provvedimento aumenti la violenza (che è come la droga, più ne prendi e più ne vuoi) che, inevitabilmente sfocia in gesti gravissimi.
Se di fronte a fatti di razzismo conclamato (quali quelli del senatore Calderoli, di tanti leghisti e fascisti in genere e non solo) si procedesse, intanto, all’arresto di colui che compie tali gesti, voi pensate che ci sarebbero tante manifestazioni di violenza e di razzismo o diminuirebbero radicalmente?
Se, quando un branco di imbecilli allo stadio lancia insulti razzisti contro i giocatori di colore, la polizia intervenisse e li arrestasse e poi fossero condannati ad alcuni mesi di carcere effettivo, pensate che gli stadi sarebbero come sono adesso o più praticabili?
Chi, nel governo, nella politica e nella società che comanda, avesse cuore ed animo e non fosse trattenuto dall’ipocrisia del “politicamente corretto”, dovrebbe intervenire subito ed assumere provvedimenti efficaci; invece domina l’ipocrisia, il “chi me lo fa fare, potrei scontentare i razzisti, i violenti ed anche questi votano”.
Fino a quando avremo una simile classe politica e dirigenti senza coraggio, andremo sempre di più alla deriva.
Io, per mio conto, dico che è politicamente corretto ciò che è giusto per il cuore e per l’animo; diversamente è pura ipocrisia e mancanza di coraggio. E chi non ha coraggio non è degno di governare.
Gianni MIASI – 30 Giugno 2013
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