Spettacolo e Cultura
MAPPATURA SULLE DISABILITÀ DEL TERRITORIO JONICO… RISULTATO SCONCERTANTE!
SANTA TERESA DI RIVA (Messina) – “Contiamoci”, un’ importante mappatura sulle disabilità presenti nell’ Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, patrocinata dal Cesv. di Messina è stata presentata nei locali di Villa Ragno, dal gruppo socio – sanitario delle associazioni: Penelope, DiSpari, Avis, di S.Teresa, La Banca del Tempo, Assovolo, di Alì Terme e Amici della Natura Tarc di Pagliara, in collaborazione con altre 15 associazioni facenti parte del coordinamento locale di comunità (C.L.C.) Jonico.
Un’ipotesi di ricerca per costituire un’anagrafe dei disabili del comprensorio, rilevandone interventi e servizi fino ad oggi erogati dai comuni per poter progettare necessari interventi futuri. Presenti all’incontro, Rosario Ceraolo, direttore del Cesv di Messina, Tania Poguisch, attivatrice territoriale del Cesv, Maurizio Crisafulli, referente CLC Riviera Jonica e Presidente Avis S. Teresa, Antonella Casablanca, responsabile del Centro “Il Picchio” e Associazione Penelope S. Teresa, Antonella Aliberti presidente “DisPAri” famiglie disabili di S. Teresa di Riva, Antonio Sofia di “SFIDA” Segreteria Nazionale sindacato diversabili, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di S. Teresa Pina D’Arrigo e Angelo Lavia, presidente dell’Aism provinciale. Sono intervenuti anche, gli assessori comunali Salvatore Bucalo (S. Teresa di Riva) e Cettina Pizzolo (vicesindaco del Comune di Savoca). Per la ricerca “Contiamoci” sono stati presi in esami 12 Comuni appartenenti all’Unione, ovvero, Antillo, Casalvecchio Siculo, Savoca, Roccafiorita, Limina, Forza d’Agrò, Pagliara, Mandanici, Roccalumera, Furci Siculo, S. Teresa di Riva e S. Alessio Siculo, con una popolazione totale stimata intorno ai 24.500 abitanti.
Lo strumento utilizzato per la realizzazione della ricerca è stato il questionario elaborato in maniera tale da rilevare sia i dati quantitativi che qualitativi, inerenti i servizi erogati dai singoli comuni. La seconda parte della ricerca ha rilevato l’esistenza o meno di servizi specifici rivolti ai diversamente abili e alle loro famiglie. Il risultato emerso è stato sconcertante: centri di accoglienza inesistenti; il trasporto verso i centri riabilitativi viene effettuato da 6 comuni su 11; il l’assistenza domiciliare 4 comuni su 11; rimborsi delle spese di trasporto verso i centri di riabilitazione 2 comuni su 11; i contrassegni per le auto vengono rilasciati da tutti i comuni con un numero a volte incongruente rispetto al totale dei disabili; i progetti di inserimento lavorativo sono presenti in 3 comuni su 11. Barriere architettoniche quasi inesistenti, assente in diversi Comuni la figura dell’assistente sociale, manca una rete informativa e un’adeguata progettualità.
L’aumento delle situazioni di disagio socio –familiare che interessano i disabili, i minori e gli anziani sono in forte crescita anche a causa del fenomeno migratorio, nascono nuove problematiche che necessitano di essere attenzionate da figure specializzate al fine di sviluppare adeguatamente interventi mirati e dare alle famiglie l’adeguato supporto nell’affrontare le problematiche quotidiane. A tal proposito l’Unione dei Comuni, essendo una struttura sovracomunale, potrebbe essere lo strumento idoneo per fare sinergia sia d’informazione che di progettazione. Mentre ad oggi, un ruolo significativo è quello svolto dalle associazioni di volontariato, impegnate attivamente e quotidianamente sul territorio che rappresentano uno stimolo oltre che un supporto, per le amministrazioni pubbliche che, anche in questa occasione purtroppo, sono stati quasi del tutto assenti.
28 Marzo 2013 – Melina Scarcella
facebook: (IL NOSTRO GRUPPO) seguici anche TU
Twitter: @FogliodiSicilia diventa nostro FOLLOWER
Invia un Commento