Spettacolo e Cultura
NIZZA E ROCCALUMERA. IL PUNTERUOLO ROSSO, LE PALME… CON QUALCHE RIMPIANTO
“Nel vedere fiancheggiata da alberi di palme e tamerici, “in duplice filar”, la spiaggia di Nizza di Sicilia, mi sono riportato col pensiero e col sentimento al tempo in cui i viaggiatori dell’epoca romana percorrevano la strada consolare Valeria, nel tratto compreso tra il torrente Fiumedinisi e la fiumara Pagliara, sulla cui sponda sinistra vi era la stazione di posta “Tamaricium et Palmarun”, segnata tutt’intorno da un numero abbondante di palme, quasi fosse un’oasi”. Detto tratto era inconfondibile e per le numerose piante di palma e per la presenza consistente delle tamerici, cioè quegli alberelli – in dialetto “bruche” – di cui era ricca la spiaggia di Nizza Sicilia e Roccalumera fino a qualche anno addietro”.
Così si esprimeva Don Angelo Cascio nel suo libro “Allume e le sue miniere”, (libro, stampato nel Novembre 1995).
Oggi, (siamo a Pasqua 2013), percorrendo il lungomare di Nizza di Sicilia, guardare lo scempio provocato dal punteruolo rosso fa grande tristezza ma anche tanta rabbia. I danni del “killer delle palme” si contano quasi ovunque nella Riviera Jonica come ad esempio nella città di Catania. E’ rimpallo di responsabilità nelle amministrazioni. Perché non si è intervenuto prima? Chi se ne doveva occupare? Il rimedio c’era. Ma oramai la frittata è fatta e Nizza come Roccalumera, solo per fare un esempio per quello che un tempo era un unico Comune, hanno di che recriminare su ciò.
Questo leggiamo, ancora leggendo le parole del medesimo libro: “E il viale delle tamerici contrastava piacevolmente con l’azzurro del mare e con il celeste del cielo, tant’è che i Romani avevano chiamato Roccalumera “il luogo delle tamerici e delle palme”, per la presenza anche di un numero rilevante di palma. Il verde intenso, l’azzurro profondo, il tenue celeste, la diffusa quiete – rotta solamente dallo scalpitio dei cavalli in corsa e a volte anche dal grido rauco dei gabbiani in volo – rendevano il paesaggio grato ai viaggiatori, paesaggio, oggi, purtroppo, irrimediabilmente rovinato dalle sgraziate moderne costruzioni in cemento. Dove andranno a meditare ed a cercare la loro Musa i poeti e gli artisti? Addio lungo delle tamerici e delle palme!”.
29 Marzo 2013 – Giovanni BonarRIGO
NOTA: Nella foto, le palme sul lungomare di Nizza di Sicilia, oggi.
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