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GP DEL BRASILE. UN DRIVE TROUGH, L’ULTIMA BEFFA A MASSA IN FERRARI
11 Gp vinti, 36 podi e 15 pole, una storia d’amore durata 8 anni. Con il GP del Brasile di oggi, Felipe Massa saluta commosso la sua lunga militanza nella Scuderia del Cavallino rampante, con il rimpianto (oltre a quello di aver perso il titolo mondiale 2008, già vinto all’ultima curva proprio in Brasile, per un punto), di non aver potuto contribuire, come la sua ritrovata grinta avrebbe meritato oggi, alla conquista del secondo posto nel mondiale costruttori 2013 contro la Mercedes.
Ci sarà probabilmente un reclamo da parte della Ferrari, (sono in ballo i dieci milioni di euro dei bonus FIA), infatti, se Felipe ha tagliato durante il GP la linea zebrata con tutte e quattro le ruote ed è stato penalizzato con un Drive Through, altri lo hanno fatto durante la gara ma sono stati solo richiamati a non ripetersi.
Il coriaceo Massa, (che vedremo nel 2014 alla guida della Williams al posto di Maldonado), ha lottato nella sua lunga militanza in Ferrari, al fianco di fuoriclasse del calibro di: Michael Schumacher, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso senza mai sfigurare e, come detto, ha mancato il titolo nel 2008, solo per un punto a favore di Lewis Hamilton.
2009. L’INCIDENTE ALL’HUNGARORING
Una monoposto, la F60, che sarebbe stata un vero flop. A a pagare le spese della mancata competitività, a fine anno fu Kimi Raikkonen che, percependo comunque lo stipendio dell’anno dopo, lasciava il posto a Fernando Alonso. Ma, a Felipe, nello stesso anno, accadeva qualcosa che avrebbe potuto mandarlo addirittura all’altro mondo. Durante il Gp dell’Ungaroring, una molla, (del peso di circa ottocento grammi), persa dalla Brawn GP di Rubens Barrichello, si staccava dal retrotreno e lo centra sulla fronte, sfondando la parte sinistra della visiera casco e mandando la sua monoposto fuori controllo, a sbattere contro le barriere di gomme. Felipe, sarebbe tornato, riconfermato titolare dopo una lunga convalescenza. Convalescenza, durante la quale fu sostituito: prima dal collaudatore Luca Badoer e poi da Giancarlo Fisichella proveniente dalla Force India, ma solo dopo che Michael Schumacher, (ufficialmente per i postumi alla schiena, a seguito di un incidente in moto durante una gara), declinò l’invito a reindossare la tuta rossa.
A prendere il posto di Massa sulla “Rossa” 2014 sarà un cosiddetto “cavallo di ritorno”: quel Kimi Raikkonen, che grazie ad un’innata dote velocistica, ma anche grazie alla fruttuosa collabborazione di Felipe, vinse il Mondiale Piloti 2007 contro le McLaren di Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Kimi, lo ricordiamo, dopo una pausa rallistica WRC non particolarmente fruttuosa sotto il punto di vista dei risultati, è tornato vincente in F1, grazie al Team Lotus che lascia per inadempienza nei pagamenti d’ingaggio. Si è appena sottoposto ad un intervento alla schiena, ove tornare al massimo della forma in Ferrari il prossimo anno.
Nel 2014, Kimi e Fernando, rappresenteranno una coppia di Campioni del mondo ai quali è demandata non solo la velocità innata, ma soprattutto quell’esperienza che, la prossima stagione, (in cui sia dal punto di vista motoristico, – l’otto cilindri atmosferico di 2.4 litri + Kers, lasceranno il posto al sei cilindri turbo 1.6 in accoppiata all’HERS, di potenza doppia, 180 CV, e di durata quadrupla + Kers – sia nell’aerodinamica semplificata, ala anteriore e posteriore in primis), le monoposto saranno stravolte. Sarà dura contro l’imbattibile Red Bull di Vettel (e di Adrian Newey), ma anche contro Mercedes e Lotus. Ma, proprio al cambio regolamentare è demandata la speranza che si rimescolino le carte. A favore della “Rossa”, si augurano gli italiani.
24 Novembre 2013
Redazione
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