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PUBBLICO REGISTRO AUTOMOBILISTICO. DA APRILE AUMENTI FINO AL 111%
PRA: Con un colpo di coda il Governi Monti ha assestato l’ultimo calcio nei denti agli automobilisti italiani.
Dal 2 aprile, infatti, sono aumentate le tariffe del Pubblico registro automobilistico. Poca cosa in assoluto, anche perché erano ferme dal 1994. Però sufficiente a far infuriare tutti, visto il particolare momento di crisi. Così, la tariffa relativa alla prima iscrizione (quella che si paga quando si compra un’auto nuova) e al suo rinnovo (in caso di passaggio di proprietà) passa da 20,92 a 27 euro (+ 29%).
Ben più consistenti, invece, gli altri incrementi: il trasferimento di proprietà a un commerciante e la cessazione della circolazione passano da 7,44 a 13,50 euro (+ 81,5%), il certificato giuridico e quello cronologico salgono da 6,20 a 9 euro (+ 45,2 %), le visure da 2,84 a 6 euro, il 11,3% in più. In compenso, si fa per dire, sono state esentate le annotazioni a favore di ciechi e disabili. E l’emolumento non è dovuto nemmeno in caso di perdita e rientro in possesso del veicolo, d’iscrizione e cancellazione del fermo amministrativo e di annotazioni richieste dalle amministrazioni pubbliche.
Il ministero dell’Economia ha motivato gli aumenti con il fatto che, “dal 2 aprile, l’Aci gestisce gratuitamente l’Ipt per conto delle province (di cui da tempo si discute l’abolizione) e con la necessità di garantire l’autonomo equilibrio economico-finanziario del servizio, in rapporto ai costi effettivamente sostenuti”. Insomma, una boccata d’ossigeno per il Pra. Ma prima o poi arriveremo a un archivio unico?
30 Aprile 2013
NOTA: I testi sono tratti da “Quattroruote”, del mese di Maggio 2013.
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