Il resto della Sicilia
“Siamo pagati troppo, vogliamo lavorare gratis”. La Regione dice no
La paradossale storia dI Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Ingegneria alla Kore di Enna, selezionato per far parte del “Nucleo di valutazione” sugli investimenti pubblici. “Inaccettabili quegli stipendi in un periodo di crisi come questo. Voglio che quelle somme vadano ai miei studenti”.
PALERMO – “Voglio dare i soldi della mia consulenza agli studenti dell’Università in cui insegno. Ma la Regione non me lo permette”. Profuma un po’ di paradosso, la storia che coinvolge Giovanni Tesoriere, preside della facoltà di Ingegneria della Kore di Enna. Il docente, insieme ad altri cinque esperti, infatti, è stato selezionato per far parte del “Nucleo di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici”, una struttura obbligatoria, come sancisce una legge del 1999, e finanziata con soldi che lo Stato centrale mette a disposizione delle Regioni. Soldi che servono, appunto, per pagare gli “stipendi” di un gruppo di esperti (saranno una ventina, in tutto). Stipendi di tutto rispetto: 43 mila euro lordi per il componente junior, 57 mila per il “senior”, e 71 mila per il coordinatore. Stipendi inaccettabili, oggi, in un periodo di crisi come questo, secondo Tesoriere. Che ha deciso di rifiutare l’indennità.
O meglio, ha chiesto che venisse devoluta ad altri scopi: agli studenti della sua Facoltà, ai quali destinare una trentina di borse di studio. E la richiesta, insolita in verità, è stata messa anche nero su bianco in una lettera inviata al dirigente generale del dipartimento della Programmazione, Felice Bonanno. In questa lettera, Tesoriere, coinvolto recentemente nelle indagini sulla Circumetnea e indagato per corruzione (“sono estraneo a questa vicenda”, ha precisato però a Livesicilia Catania) sembra giustificarsi. Non ha ancora voluto firmare il contratto. E così spiega la sua esitazione ad “accettare l’incarico che oggi risulta in qualche modo in contrasto con gli indirizzi più volte ripetuti dal Presidente della Regione circa l’utilizzo di consulenti esterni all’Amministrazione regionale, anche in relazione al momento di grave difficoltà economica di ampie fasce del Paese”. Insomma, quei consulenti, lui compreso, guadagnano troppo. La soluzione, come è successo per un altro vincitore della selezione pubblica indetta due anni fa, la professoressa Vita Schillaci, potrebbe essere la rinuncia, che aprirebbe le porte del nucleo di valutazione al candidato giunto alle spalle di Tesoriere.
Il preside della Kore, tra l’altro, ha fatto parte di quel nucleo per la programmazione 2000-2006, quando a guidare il dipartimento c’era Gabriella Palocci. “Una rinuncia – spiega però Tesoriere – potrebbe sembrare un volersi sottrarre ad un doveroso impegno per un generale rilancio morale, organizzativo ed economico della nostre Regione. Fatte tali doverose premesse, Le chiedo – prosegue Tesoriere rivolgendosi a Bonanno – di volere aderire alla richiesta di prevedere in contratto che la retribuzione, già prevista nel bando, venga totalmente destinata a borse di studio per gli allievi bisognosi di sostegno economico che intendono iscriversi presso i corsi di laurea di Ingegneria, da selezionarsi, a cura dell’Ateneo, mediante avviso pubblico”.
Ma la richiesta di Tesoriere difficilmente verrà accolta. Almeno, stando alle sue stesse parole: “Proprio ieri – spiega – dalla Programmazione mi hanno comunicato che ci sono dei problemi per l’inserimento di quella clausola nel mio contratto”. “Non conosco nel dettaglio – replica però il dirigente del dipartimento Programmazione, Felice Bonanno – i contenuti di quella lettera. Ma ritengo che, una volta ricevuti i soldi previsti da un bando ad evidenza pubblica, il professore Tesoriere, come chiunque altro, possa farne ciò che vuole. Tesoriere ci vuole comunicare che darà i suoi soldi agli studenti? Ne prendiamo atto. Lo potrà fare, quando avrà una titolarità su quelle somme. Ma non può pensare che, non avendo ancora quella titolarità, possa decidere a chi devono essere destinate i soldi”.
Intanto, ecco le prime firme sui contratti del Nucleo. Compresi quelli del coordinatore. A guidare il nucleo, infatti, sarà Cleo Li Calzi, già presidente di Sviluppo Italia Sicilia. Per lei, alla fine di un iter iniziato col governo Lombardo attraverso un procedimento ad evidenza pubblica, ecco un contratto da oltre settantamila euro lordi. Fino a oggi, le funzioni di coordinatore erano state svolte, di fatto, dallo stesso Bonanno. Che adesso deve risolvere la “grana” Tesoriere. Che quei soldi non li vuole. Ma forse, dovrà prenderli per forza.
04 Marzo 2013
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