Il resto della Sicilia
TERMINI IMERESE: UNA (TRISTE) STORIA ALL’ITALIANA
“Ma è possibile che non si riesca a trovare nessuno che si prenda questa benedetta fabbrica? È in condizioni perfette, le maestranze sono qualificate… francamente non capisco”. È il sindaco di Termini Imerese che parla di fronte alle telecamere, e si infervora, ben sapendo quanto egli stesso si sia speso negli ultimi anni in favore degli operai.
Viaggio in Sicilia: L’inviato del famoso mensile “Quattroruote”, sul numero di novembre (su sei pagine), pubblica un articolo nel quale descrive innanzitutto la fabbrica ex Fiat: “L’atmosfera dello stabilimento Fiat di Termini Imerese è quella di qualsiasi altro stabilimento che produce automobili in qualsiasi altra parte del mondo. L’inferriata odora di vernice fresca. I guardiani osservano con diffidenza chiunque si avvicini troppo alla porta principale. L’erba dei prati è rasata in modo invidiabile. Tutto perfetto. Sin troppo. Perché le linee di montaggio sono immobili…”. L’impianto, è infatti inattivo dal 24 novembre 2011. Da quando cioè la Fiat ha deciso di chiudere l’attività. Da allora, scioperi degli operai, manifestazioni e blocchi stradali. Contatti con diversi industriali. Unico interlocutore che per un certo periodo di tempo è parso concreto, Massimo Di Risio e la sua DR automobili.
Termini Imerese: Oggi, sono 1.097 gli operai in cassa integrazione, (erano 1.556 il giorno della chiusura, poi i prepensionamenti hanno ridotto il computo). Monumento ad un brillane passato, in cui diede lavoro anche a 3.200 persone. Ma oggi, che dice la gente per strada se interrogata sull’argomento? “A noi Di Risio non dispiaceva, “sulu chi picciuli no n’avìa e vulìa cunchiudiri l’affari ch’ì sòddi pubblici”.
Con la Cassa Integrazione a 800 euro al mese, sono tanti gli operai che si arrangiano facendo altro, mentre se ne stanno a casa. Ma finirà a dicembre, anche se la Fiat si è detta disponibile ad una proroga in deroga fino alla fine del 2014, chiedendo però un contributo già squattrinata Regione Siciliana. Intanto, l’intero indotto dell’area industriale di Termini (45 attività imprenditoriali), ha stessa fine dello stabilimento Fiat. Adesso, tante famiglie (i residenti sono calati del 6,5%), lasciano la città in cerca di miglior fortuna, mentre la fabbrica è lì, brillante e silenziosa. Mentre si attendono nuove… speranze.
06 novembre 2013
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