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DOLORE NEL MONDO DELLE CORSE: È MORTO GIORGIO PIANTA
MILANO 18 Aprile 2014 – Dolore nel mondo delle corse e dei rally in particolare: è morto stamattina il grande Giorgio Pianta.
Giorgio Pianta, iniziò a correre nel 1958 e divenne professionista nel 1962. Negli anni Sessanta e Settanta corse soprattutto nei rally e nelle corse su strada con vetture di ogni tipo: dalle Ferrari alle Lola, dalle Williams alle Osella. Dopo un’esperienza con le Opel GT della scuderia Conrero, nel 1973 Pianta entra in Abarth come pilota collaudatore. Preciso e infaticabile, sotto la sua guida vengono sviluppati numerosi prototipi da competizione è egli stesso sovente a portare in gara, dalla Fiat 124 Abarth alla Lancia Beta 030, dalla Fiat 131 Abarth alla Lancia 037.
Ai tempi della Del S4 è capo-collaudatore. Con gli anni, all’attività di collaudatore si sostituisce quella di organizzatore e team manager, dimostrando doti uniche nel saper spronare e motivare gli uomini che lavorano per lui, e dopo l’aquisizione dell’Alfa Romeo da parte della FIAT diviene anche responsabile delle attività sportive Alfa Romeo Corse. In quegli anni, guida lo sviluppo della “75 Evoluzione” e quindi delle versioni da competizione della 155. È lui come team manager il principale artefice del successo storico dell’Alfa Romeo 155 V6 TI del Campionato DTM in Germania. Negli anni Novanta diviene Amministratore Delegato della società Fiat Auto Corse SpA, da cui dipendono anche le attività agonistiche di Alfa Romeo con le vetture turismo derivate dalla 156, fino alla cessione della gestione al team Nordauto/N-Tecology.
LA LANCIA DELTA S4
La Delta S4 ha rappresentato la massima espressione tecnologica della Lancia, oltre ad essere la vettura Gruppo B più estrema mai concepita. Nonostante queste ottime credenziali, essa ebbe vita breve: introdotta nel 1985 all’ultima gara del campionato rally (il RAC), cesserà la sua più che promettente carriera al termine del 1986 a cusa dell’abolizione del Gruppo B.
La S4 avrebbe preso il posto della gloriosa Rally-037 che, a fronte dell’ingresso nei rally di Peugeot 205 Turbo 16 e Audi Quattro, (le quali introducevano la trazione integrale), aveva convinto il reparto corse della Lancia a realizzare un nuovo progetto a quattro ruote motrici. La Delta fu dotata sia di turbocompressore che di compressore volumetrico (Volumex), ciò per sopperire al classico “turbo-lag” (il ritardo di risposta del turbo, dovuto all’inerzia delle giranti), che invece affliggeva le concorrenti.
Motore 4 cilindri in linea, 16 valvole 1759 cc, disposto trasversalmente in posizione centrale (dietro le spalle dei piloti). Il Volumex, già impiegato sulla Rally 037, spingeva sin dai 1.500 giri/min, il turbocompressore KKK azionato dai gas di scarico, forniva una potenza considerevole agli alti regimi. Per un determinato range di giri i due dispositivi spingevano all’unisono, mentre a partire da un determinato regime, una valvola escludeva il Volumex facendo lavorare solo il turbo.
Il telaio aveva una struttura reticolare in tubi saldati, (per essere facilmente riparabile e permettere all’assistenza di raggiungere con facilità gli organi meccanici, mantenendo una sufficiente leggerezza: il peso totale della vettura era di 970 Kg), la carrozzeria era in fibra di vetro.
Le sospensioni erano a parallelogramma deformabile, progettate per sopportare un’accelerazione superiore a quella di gravità. Le anteriori avevano molla e ammortizzatore coassiale, le posteriori avevano ammortizzatore esterno alla molla (doppi), per sopportare il maggior peso, (57% del carico, più trasferimento di peso in accelerazione). La loro escursione era di 250 mm.
Particolare studio venne rivolto all’aerodinamica dell’auto. L’evoluzione portò a vederla dotata di un largo labbro nella parte anteriore che fungeva da ala e di profilo alare su più livelli posto all’estremità del tetto. Tanti cavalli necessitavano infatti, per essere scaricati a terra dagli enormi pneumatici, anche della spinta deportante dell’aria.
La Delta S4 in versione stradale (ne furono realizzati 200 esemplari come da regolamento), aveva 250 cavalli; la versione da gara, ad debutto del 1985 ne aveva 480, mentre l’ultima evoluzione schierata nel campionato mondiale 1986 ne aveva 650 (476 kW), con una pressione di sovralimentazione di 2,5 bar tramite overboost regolabile dall’abitacolo.
La presentazione della S4 avviene nel Dicembre 1984, ma quello esposto è ancora un prototipo e necessita di molto lavoro per essere messo a punto: la sovralimentazione combinata darà non pochi grattacapi ai tecnici dell’Abarh e il debutto previsto per l’Agosto 1985 al rally “1000 Laghi” in Finlandia, slitta all’ultima gara stagionale, il “Rac” in Gran Bretagna.
Lo sviluppo è affidato al capo collaudatore Abarth Giorgio Pianta, e successivamente a Massimo “Miky” Biasion.
Nel novembre 1985 il team Lancia-Martini iscrive due Delta S4 al RAC. Il telaio 201 è affidato a Markku Alen e Ilkka Kivimaki che corrono col numero 3, mentre col numero 6 partecipano Henri Toivonen e Neil Wilson sulla vettura 202. Un trionfo al debutto per Toivonen con Alen secondo. Cesare Fiorio riassumerà in queste parole questo successo: “eravamo venuti in Inghilterra con molti timori e punti interrogativi; ancora una volta però abbiamo dimostrato che quando la Lancia si presenta, lo fa sempre ai massimi livelli”.
Mentre la S4 correva (lo ricordiamo: i Gruppo B furono aboliti dopo la morte di Henri Toivonen e del navigatore Sergio Cresto (Tour de Corse, 02 Maggio 1986, Corsica, Francia – FOTO), era già in preparazione un prototipo denominato Lancia ECV, (dotato di vari sviluppi meccanici e strutturali), che sarebbe dovuta diventare la successiva Lancia Delta S4 Evoluzione2.
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