Storie di Sicilia
L’ASTRONOMIA ANTICA (la mappa della Terra di uno studente messinese)
Il pensiero scientifico, come lo conosciamo noi, ebbe origine in Grecia con i filosofi ionici Talete (624-545 a.C), Anassimandro (610-546 a.C), Anassimene (570-500 ca. a.C). Tutti e tre nascono a Mileto, città sulle coste dell’odierna Turchia. Per la verità l’egiziano Imhotep (2650-2600 a.C. circa) può essere considerato il primo vero scienziato, fu sommo sacerdote di Eliopoli, il santuario più importante del tempo. Imhotep è l’architetto che ha costruito la prima piramide, ma è passato alla storia anche come guaritore e, nella leggenda, a lui sono state attribuite le scoperte più disparate. La sua tomba fu venerata e divenne meta di pellegrinaggi.
Il primo scienziato della storia è stato anche l’unico a essere considerato come un dio: altri dopo di lui, benché famosi, non ce l’hanno mai più fatta. Dai Greci è identificato con Esculapio, il loro dio della medicina, e non è escluso che la leggenda dello scienziato egizio abbia alimentato quella del greco Dedalo, che non ha costruito una piramide ma un labirinto.
In ogni caso, anche se tutte le notizie su Imhotep fossero false ed egli avesse solamente costruito una piramide, questo basterebbe a riservargli un posto d’onore nella storia.
I filosofi di Mileto, però, sono i primi a credere che gli esseri umani possono capire l’Universo usando la sola ragione, senza bisogno di mitologia e religione e ricercano la cause dei fenomeni naturali. Contrariamente ai Babilonesi che pensano che i corpi celesti siano degli dèi, i Greci tentano di trovare spiegazioni fisiche per i fenomeni celesti. Poiché i Greci pensano che i corpi celesti siano emanazioni terrestri, la prima astronomia greca è simile alla meteorologia. Agli inizi i Greci, meno pratici dei popoli della Mesopotamia, sono astronomi peggiori ma, con il passare del tempo e il progredire della matematica, migliorano l’astronomia mesopotamica. Che i Greci non siano dei grandi osservatori lo dimostra il fatto che ogni città greca ha la sua misura del tempo e quindi la sua ora.
L’interesse primario dei Greci è la cosmologia e producono una miriade di modelli di Universo. Talete pensa che la Terra galleggi sull’acqua, Anassimandro che sia un disco liberamente fluttuante nello spazio dove le stelle sono fisse a una sfera intorno alla Terra. I pitagorici pensano che la Terra ruoti intorno a un fuoco centrale che non identificano con il Sole, Parmenide (540-? a.C.) e Pitagora (582-497 ca. a.C.) ritengono la Terra sferica e, più tardi, Aristotele (384-322 a.C.) la mette al centro dell’Universo (foto). Aristarco (310-250 ca. a.C.) con spirito polemico propone il Sole al centro del cosmo con i pianeti che gli ruotano intorno. Naturalmente una idea così balzana non è accettata e Tolomeo (75-? a.C.) sposa la tesi aristotelica che il mondo civile si porterà appresso fino al Rinascimento.
Gli astronomi ellenistici, Eratostene (276-195 ca. a.C.), Ipparco (190-120 ca. a.C) e Tolomeo, in contrasto con i primi Greci, sono acuti osservatori: calcolano con precisione il diametro della Terra e la distanza dalla Luna, come pure la posizione che i pianeti avrebbero occupato in un dato momento.
Il sistema planetario di Ipparco, perfezionato da Tolomeo, rimane un pilastro dell’astronomia per oltre mille anni: bisognerà attendere Copernico, Keplero e Newton, per costruirne uno migliore.
Talete, che predice correttamente un’eclisse solare il 28 maggio del 585 a.C., sostiene che alla base della materia c’è l’acqua: secondo lui anche le stelle sono di acqua. In compenso è un maestro di geometria, che probabilmente ha appreso in Egitto, e con le sue dimostrazioni pone le basi che permetteranno a Euclide di compilare i suoi principi. L’epoca di Talete è un’epoca di cultura in cui fiorisce il teatro di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Pochi anni dopo la morte di Talete, Ciro il Grande conquista Babilonia.
Intorno al 520 a.C. Anassimandro compie il primo tentativo, a noi noto, di modellare la Terra secondo principi scientifici: nella sua rappresentazione la Terra è un cilindro di cui fa la mappa includendo le terre allora sconosciute. Per la scuola pitagorica l’astronomia è intesa come geometria applicata all’ordine dell’Universo, indirizzo che conferisce carattere mistico alla ricerca matematica.
Enopide di Chio per primo calcola l’angolo di inclinazione dell’asse della Terra rispetto alla propria orbita: trova 24 gradi, oggi sappiamo che è 23,5 gradi.
Pochi anni dopo Filolao dichiara che la Terra, insieme al Sole, alla Luna e ai pianeti, ruota intorno a un fuoco centrale. A Metaponto, Ippaso scopre dodecaedro, solido con 12 pentagoni regolari, come facce. In Grecia si scrivono i numeri usando, per ognuno di essi, una lettera dell’alfabeto.
Nel decennio 400-390 a.C. Ippocrate di Cos fonda la medicina e scrive il testo del famoso giuramento, incoraggia la separazione tra medicina e religione. Eraclide suggerisce che Venere e Mercurio ruotino intorno al Sole. Nasce Aristotele, mentre Platone, di una anticipata trilogia, termina solo il Timeo. In questo dialogo, che avrà una grande diffusione nel Medio Evo, è esposta la teoria dei quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco e si accenna all’etere, concetto che sopravviverà fino al 1887 quando Albert Michelson e Edward Mosley, con un famoso esperimento, ne sentenziano l’inesistenza.
Già nel 380 a.C. Democrito (460-370 ca. a.C.) si accorge che la Via Lattea è un insieme di stelle, che la Luna è simile alla Terra e che la materia e fatta di atomi.
Callippo, turco di nascita, preciso osservatore dei corpi celesti, dimostra che per spiegare il moto della Terra, della Luna, dei pianeti e delle stelle, occorrono almeno 34 sfere su cui porre gli astri. Nel 352 a.C. gli astronomi cinesi segnalano l’apparire di una supernova (1), è questa la prima traccia storica di tali eventi. In questo stesso periodo Chiddino babilonese elabora una versione, ancorchè imprecisa, della precessione degli equinozi, ovvero dell’apparente cambiamento di posizione delle stelle fisse con un periodo di 26.700 anni, dovuto alle oscillazioni della Terra intorno al proprio asse.
Nell’anno 300 a.C. ad Alessandria si costruisce il Museo (Biblioteca), casa per studiosi e dotti, artisti e creativi di ogni tipo e che diviene il centro della matematica ellenistica.
A Messina uno studente di Aristotele sviluppa una mappa della Terra su una sfera con le latitudini correttamente segnate in corrispondenza alle linee del mezzogiorno solare, quando il Sole è a un dato angolo in un dato giorno.
Nel 270 a.C. Aristarco da Samo sfida le tesi di Aristotele e sostiene che il Sole è al centro del sistema planetario, e che la Terra si muove intorno al Sole e intorno al proprio asse. Riesce anche a stimare la distanza Terra-Sole, misurando l’angolo fra il Sole e la Luna quando questa è esattamente mezza piena. Gli astronomi cinesi nel 240 a.C. per la prima volta avvistano e segnalano quella che conosciamo come la cometa di Halley.
1) SUPERNOVA: è una esplosione stellare. Le supernovae sono molto luminose e causano una emissione di radiazione che può per brevi periodi superare quella di un’intera galassia. Durante un intervallo di tempo che può andare da qualche settimana a qualche mese, una supernova emette tanta energia quanta è previsto che ne emetta il Sole durante la sua intera esistenza.
08 Aprile 2014
NOTA: I testi sono tratti da “ENCICLOPEDIA DELLA SCIENZA” Federico Motta Editore, pubblicato nel 2005.
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