Bastian Contrario, Fiumedinisi, Territorio
Amianto: A Fiumedinisi tutto ok. A Roccalumera e Casalvecchio invece…
Amianto: equazione di cancro, il cui rischio, in questa occasione lo segnaliamo all’attenzione dei diretti interessati, nonché della Giunta di Roccalumera e Casalvecchio.
Qualche tempo fa, la Gazzetta del Sud del 07 Giugno 2016, pubblicava un articolo il quale riferiva che: “a Fiumedinisi, la Giunta Rasconà aveva approvato il piano per l’eliminazione dell’amianto dal territorio comunale. Amianto, vero killer silenzioso che mette a rischio la salute. La delibera, sarebbe stata presto trasmessa al competente Ufficio del dipartimento regionale della Protezione civile per poi essere sottoposta al consiglio comunale per la definitiva approvazione”. Ed aggiungeva inoltre: “anche per i privati, i costi di rimozione del materiale, il cui utilizzo è stato bandito in Italia nel 1992, sono a totale carico della Regione, che nel 2014 ha emanato le linee guida per la redazione dei Piani”.
Il Sindaco di Fiumedinisi, a quella data affermava di aver individuato i siti ricadenti nel suo Comune, e che presto sarebbe passato (tramite ditte specializzate), allo smaltimento nelle discariche autorizzate. In questa ricerca, Rasconà dichiarava di essere stato aiutato proprio dai suoi concittadini, che avevano segnalato la presenza di amianto nelle abitazioni o in terreni di loro proprietà. L’orgoglio del Sindaco fiumedinisano, era di aver dato un contributo alla salute dei cittadini ed alla salvaguardia del territorio.
Comunque, l’appello rimaneva: chi invece non avesse ancora provveduto all’autocertificazione, peraltro obbligatoria, andrà incontro alle sanzioni previste dalla legge, che vanno da 2 mila 582 euro a 5 mila euro.
Stando agli esperti, le piogge sono tra le prime cause del disgregamento della matrice dell’impasto di cui è fatto l’eternit, la cui porosità delle fibre di amianto – prima ben inglobate nel cemento – aumenta, e disperdendosi nell’aria viene ingerita da chi frequenta la zona o dagli stessi passanti. Una minaccia per l’uomo, insomma.
A titolo indicativo, citiamo i casi di due paesi del comprensorio jonico:
Casalvecchio Siculo. L’ex mattatoio comunale (vedi foto), è ormai in stato di abbandono da oltre trent’anni si dice, e presenta fra i suoi edifici alcune coperture in eternit. Considerando la sua vicinanza all’abitato (quartiere chiesa Maria Annunziata), ed i rischi sopra citati, sarebbe auspicabile una immediata bonifica delle tettoie interessate.
Roccalumera. In Via Amerigo Vespucci, proprio di fronte ad un rinomato bar (vedi foto in alto), nonchè in una zona di particolare transito di mezzi e di persone a piedi, un vetusto fabbricato, ricadente su terreno privato ma prospiciente la strada pubblica, è ricoperto interamente in lastre di amianto. Ci ha fatto caso tanta gente.
C’è da dire che, recentemente il Comune di Roccalumera ha fatto in modo che si sia provveduto a bonificare le tettoie dell’ex stabilimento SPETA, (altro caso di abbandono, – nonché bell’esempio di archeologia industriale da recuperare alla riqualificazione alla fruizione – dove un tempo si lavoravano gli agrumi), asportando grandi quantità di eternit.
Pare invece che, nel caso di del citato fabbricato di via Amerigo Vespucci, trattandosi di proprietà privata, l’amministrazione roccalumerese ritenga di non poter far nulla di concreto.
Segnaliamo ancora il pericolo amianto per la salute di tutti ai diretti interessati nonché agli amministratori dei rispettivi paesi, sperando che al più presto chi di competenza provveda alla rimozione dell’eternit ed al relativo trasporto in discarica autorizzata.
28 Dicembe 2016
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