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Salvatore Quasimodo e Carmelo Calabrò: una sincera amicizia
Salvatore Quasimodo nacque a Modica (Ragusa) il 20 agosto 1901 da Gaetano e Clotilde Ragusa. In quel periodo suo padre, capostazione delle ferrovie, era in servizio presso quella cittadina. A Modica rimase solo pochi giorni; infatti, a causa di un’alluvione che nel 1901 aveva colpito quella zona, la madre, preoccupata per la salute del figlio, lo portò a Roccalumera dai nonni.
Secondo quanto riferito dal figlio Alessandro, pare che in quell’occasione il nonno Vincenzo sia partito da Roccalumera, con mezzi di fortuna, per andare a prendere il neonato assieme alla madre Clotilde e portarli a Roccalumera. Si dice che il signor Agatino Scarcella, padre del Vicario Generale della Curia di Messina Mons. Scarcella, abbia tenuto a battesimo il premio Nobel.
Dopo aver vissuto i suoi primi anni della fanciullezza dai nonni, per Quasimodo fu un continuo peregrinare per le località della Sicilia dove il padre veniva trasferito: Gela, Palermo, Sferro, Girgenti, Modica, Acquaviva Platani, Licata… il padre del poeta ne ha enumerate quindici.
Tre giorni dopo il disastroso terremoto del 1908, il padre fu trasferito a Messina per sistemare la stazione ferroviaria che era stata semidistrutta. In quel periodo la famiglia Quasimodo era alloggiata dentro i vagoni ferroviari che si spostavano sui binari ogniqualvolta si avvertiva una scossa. Nella sita dedicata al padre, il poeta dice:
…le nostre notti cadono/sui carri merci e noi bestiame infantile/contiamo sogni polverosi coi morti/sfondati dai ferri, mordendo mandorle/e mele disseccate a ghirlanda/”.
SALVATORE QUASIMODO E’ PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA NEL 1959
Nell’estate del 1996, gli scultori Mario Rando, Salvatore Florio, Giuseppe Brancato e Leonardo Cumbo, su commissione del comune di Roccalumera, hanno realizzato quattro sculture monolitiche in pietra Subucina che oggi adornano la nostra cittadina. Nell’estate dello stesso anno, nella chiesa della Madonna del Carmelo si è svolta una manifestazione dedicata a Salvatore Quasimondo, alla presenza del figlio Alessandro che ha recitato alcune poesie del padre.
In quella occasione quale, (Omaggio a Quasimodo”, gli stessi scultori hanno realizzato quattro bassorilievi sulle quattro facce di un monolito, sempre in pietra Subucina. Quest’ultimo monolito dedicato al poeta, è donato dal comune di Roccalumera, si trova al centro della piazzetta che c’è vicino al palazzo municipale in via Umberto I° n. 409.
L’opera, negli anni abbandonata a se stessa unitamente alla piazzetta che la ospita, nel 2006, per interessamento del sindaco Gianni Miasi e dell’amministrazione comunale, fu oggetto di migliore sistemazione. Sotto ogni bassorilievo, veniva inoltre posta una targa in ottone in cui venivano incisi versi delle rispettive poesie che avevano ispirato gli scultori. La piazzetta veniva quindi dedicata al poeta contemporaneamente alla pubblicazione del libro.
In seguito, il maestro Calabrò ritornerà a parlare ancora sul Nobel roccalumerese, con due manoscritti che qui ricordiamo: “IL PRIMO QUASIMODO” e “IL PERSONAGGIO SALVATORE QUASIMODO “Per saperne di più”. In questo, scriverà: “Mi sono deciso a scrivere ancora su Quasimodo perché parecchie persone, tra cui anche studenti, mi hanno, come si suol dire, “tirato per la giacca”. Mi hanno posto delle domande che richiedevano una risposta e alla quale non ho potuto, o meglio, non ho voluto, sottrarmi”.
Carmelo Calabrò nasceva a Roccalumera il 22 gennaio 1926. Dopo il conseguimento del diploma magistrale del 1946, a seguito del superamento di un concorso, nel 1951 prende servizio come maestro elementare a Brescia. Tornato in Sicilia insegna nelle scuole elementari di Roccalumera svolgendo anche funzioni di collaboratore del direttore didattico. Negli anni giovanili conosce personalmente Salvatore Quasimodo col quale intrattiene cordiali rapporti come è testimoniato nel suo libro.
Nota: I testi sono in gran parte tratti dal libro di Carmelo Calabrò, (stampato nel mese di Giugno 2006) “un Nobel a Roccalumera”.
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