Santa Teresa di Riva, Spettacolo e Cultura
Al Caffè d’Arte con due interviste per veri Talenti
Serata intitolata “Sicilia e Lavoro”, nella quale il canto, unito alla Poesia della Nostra Terra ha fatto coppia con la pittura. E non solo.
SANTA TERESA DI RIVA (Messina) – 29 dicembre 2017 – Villa Ragno. Due (mini) interviste, hanno trovato spazio sia pur in una serata pregna di espressioni d’Arte. Il primo personaggio di cui leggerete di seguito è Maria Pia Motta, originaria di Barcellona P. d. G., mentre il secondo trattasi di un gruppo, composto da Davide Campisi – Andrea Ensabella, “ospiti a casa sua” di Mimmo Ariosto.
Maria Pia Motta, nasce artista per passione, oggi insegnante di Arte-Immagine, diplomatasi nel 1999, due anni di abilitazione, presso l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, a insegnato ad insegnare a Barcellona P.d.G. (Milazzo), e poi a San Giorgio di Nogaro (Udine). Entrerà di Ruolo con il noto Artista Licinio Fazio come tutor a Roccalumera. Attualmente insegna presso l’Ist. Comprensivo di Taormina.
In quale occasione hai conosciuto Melina Patanè? “Ho conosciuto Melina attraverso il Maestro Licinio Fazio. E’ grazie a loro due se sono stata invogliata a riprendere il “mondo del disegno”, e devo dire che quando io oggi disegno sto bene!”.
Ci credi molto in questa tua nuova sfida? “Spero che questo sia un trampolino di lancio. Esporre per qua, (presso il Caffè d’Arte, ndr), è per me un piacere e, spero di continuare a lungo”.
Quali tecniche preferisci usare nei tuoi dipinti? “Mi piace molto dipingere ad olio, ma vorrei dire che all’inizio ho avuto paura di confrontarmi, di essere giudicata, ma negli anni ho acquistato sicurezza. Gli ultimi miei lavori sono di piccole dimensioni. Uso matite acquerellabili colorate.
Parlaci delle tue opere esposte oggi: I miei dipinti vanni dai classici “Pupi Siciliani” agli scacchi, raffigurati nel dipinto che ho intitolato “Giù la maschera”. Fra gli altri dipinti di uguale tecnica, voglio ricordare il mio “Autoritratto”, nel quale, farfalle, girasoli e calle incorniciano il mio viso. Poi c’è una natura morta, dipinto nel quale aquiloni volano al di fuori di una finestra”. Io mi esprimo in questo modo.
Ed eccoci in compagnia del giovane riccioluto Davide Campisi, vive ad Enna, al centro della nostra Sicilia. È lui a sottoporsi ad un paio di domande. Lui ed i suoi amici, avrebbero meritato maggiore spazio ma i tempi erano strettissimi e poi, certamente non mancheranno altre occasioni in futuro.
Davide, di che tipo di musica vi occupate? “La nostra è musica d’autore su base etnica, che sperimenta sulle contaminazioni della ricerca dei suoni moderni”.
Lavorate sempre insieme? “Lavoro da solista da tre anni, ma sono ospite a casa sua, (nella sua zona, ndr), di Mimmo Ariosto in un concerto in cui collaboriamo”.
Qual è il tuo ultimo album? “L’ultimo mio album, intitolato “Democratica” prodotto dalla Casa discografica CNI di Roma, è uscito lo scorso novembre”.
Cosa ci proporrete questa sera? “Questa sera, ci esibiremo in alcuni brani della tradizione pastorale siciliana”.
Davide ha utilizzato i suoi tamburi, mentre Andrea la classica chitarra. Ma ad esibirsi è stato anche Mimmo Ariosto. L’esecuzione dei brani, fra percussioni e canto, può ben definirsi intensa, coinvolgente, dal ritmo decisamente esplosivo.
I quadri che vedete esposti alle spalle del duo Campisi-Ariosto, (Ariosto, con la classica coppola), sono dell’Artista Carmelo Spinella.
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