Bastian Contrario, Politica Roccalumera
De Luca sbarca a “Brescello” per cacciare i “baroni”
Domenica 11 marzo 2018. Piazza Municipio a Roccalumera. Leggendo di seguito la cronistoria autentica del comizio nel quale sono stati attori: Danilo Lo Giudice, sindaco di Santa Teresa di Riva, Pippo Lombardo, presidente di Sicilia Vera e il Deputato regionale Cateno De Luca, capirete cosa c’entra Brescello, (fiabesco paesello di Peppone e Don Camillo), e chi sarebbero secondo uno degli oratori, i cosiddetti “baroni”.
Quando la circostanza lo richiederà, leggerete una introduzione dello scrivente od un commento al paragrafo. Saranno sempre in neretto.
Sono in tre sul palchetto, De Luca, Lombardo e Lo Giudice, ma è proprio Lo Giudice che prende la parola per primo: “Sapete? Fondamentalmente le sorti di una comunità dipendono essenzialmente da quello che è la “squadra amministrativa. La squadra di Governo, e quindi dal sindaco in giù tutti i consiglieri comunali. A Roccalumera, anche questa presenza così importante dimostra che c’è un sentimento di insoddisfazione rispetto a quella che è la gestione amministrativa”. Questa la semplice e chiara introduzione.
Continua Lo Giudice: “quello che noi abbiamo sempre professato in questi ultimi mesi, è quello di cercare di essere alternativi, non tanto a Roccalumera ma in tutti quei Comuni dove non si sono verificate quelle condizioni che possono consentire a una comunità effettivamente di raggiungere risultati importanti. Vedete, non è che a Santa Teresa siamo stati più bravi degli altri. A Santa Teresa abbiamo fatto quello che un buon amministratore, un buon padre di famiglia deve fare. Abbiamo cercato di mettere prima in regola tutta la struttura comunale, a livello economico quindi a livello di bilancio, ma soprattutto in termini di servizi e siamo quindi riusciti a rilanciare la comunità di Santa Teresa devo dire in maniera eccellente. E se oggi siamo considerati un vero modello amministrativo è perché effettivamente siamo riusciti a dare risposte alla gente”.
Passa alla fase di chiarificazione del concetto: “oggi la gente sa una cosa molto semplice: nessuno è più in condizioni di promettere posti di lavoro piuttosto che favori. Quella politica è finita, è finita veramente da tempo. Allora, l’unica cosa che possiamo fare quando decidi di impegnarti in una competizione elettorale, e hai la fortuna di essere eletto e di andar a governare la tua comunità, è quella di mettere la tua persona a disposizione, le tue competenze a disposizione della gente del tuo territorio, cercando di servirla al meglio. Portando dei risultati che devono essere tangibili. Roccalumera, grazie al suo svincolo, ha delle potenzialità superiori a quelle di Santa Teresa”.
Poi, propone l’alternativa di sviluppo intercomunale: “la gestione di questo paese, per raggiungere risultati che non abbiamo visto, deve necessariamente essere alternativa. Non basta Santa Teresa per rilanciare un’intera riviera. Tutti i Comuni devono svilupparsi per rilanciare il territorio. Non state a lamentarvi per anni e anni, “il momento è adesso”. Non possiamo pensare si me nonnu ha fatto cose sbagliate trent’anni fa, dobbiamo andare oltre. Con questa ultima frase, il sindaco di Santa Teresa intende chiaramente riferirsi alla stressante dietrologia dei debiti ereditati, ai quali mille e mille volte si è appesa l’amministrazione argiroffiana, per far apparire meno peggio il proprio operato man mano i cinque anni amministrativi trascorrevano.
Danilo incita la gente: “Sicilia Vera non è Cateno De Luca, non è Danilo Lo Giudice, non è Pippo Lombardo. Sicilia Vera è ognuno di voi, che con uno scatto di orgoglio forte, deve dire basta, mettiamo tutti da un lato e diamo finalmente voce a chi ha veramente voglia di rappresentare questa comunità. Diventate soggetti attivi”. Poi ringrazia e saluta tutti.
Prende la parola l’arch. Lombardo, il quale ci tiene subito a precisare: “Pippo Lombardo, questa sera interviene in qualità di presidente di Sicilia Vera, che non è candidato come sindaco alle prossime amministrative e che lavorerà essenzialmente per il territorio”.
Ma eccolo entrare nel merito della gestione amministrativa argiroffiana: “lo sanno tutti che non c’è un solo sindaco a Roccalumera. C’è il primo, il secondo, il terzo, c’è l’aggiunto, c’è l’accompagnatore”. E qui, si riferisce al “Cerbero” a tre teste, costituito da triunvirato Argiroffi-Cacciola-Saitta che tanto ha fatto discutere in questi anni per atteggiamenti mai delicati e sempre dal pugno di ferro nei confronti avversari politici e non.
Continua Lombardo: “abbiamo risorse superiori a tanti paesi del comprensorio e non siamo riusciti ad emergere negli ultimi cinque anni perché è mancato il concetto di comunità. Perché non c’è un sindaco che rappresenti la comunità, e quando manca, non si riesce a fare nulla per il paese. E vi faccio un esempio: – prosegue – il primo servizio che forse era riuscita a mettere in piedi questa amministrazione, non perché ci sono arrivati ma perché glielo impone la legge, perché altrimenti scattano pesanti sanzioni, sarà quello della raccolta differenziata. Perché non c’è un sindaco che guidi il paese come fosse una famiglia, non si riesce a fare un servizio che ha bisogno che siano tutti coinvolti. Negli ultimi cinque anni, a Roccalumera, si è pensato solo a colpire chi era contro questa amministrazione. A colpire l’avversario. Non si è fatta squadra, non si è fatta comunità”. Lombardo, parla a ragion veduta, avendo subito una querela subito dopo l’insediamento di questa amministrazione uscente, poiché denunciava parentele relative a proprietà ricadenti in una zona specifica. Causa che ha poi vinto.
Secondo Lombardo, a Roccalumera in questi cinque anni è mancata l’identità del paese: “al di là che è diviso geograficamente, hanno escluso le frazioni. Il senso di comunità lo può fare solo un sindaco in grado di rispettare tutti i 4.200 abitanti. Non chi l’ha votato, e chi invece non l’ha votato va punito e perseguito. Noi di Sicilia vera siamo il primo paese che abbiamo costituito il comitato secondo le regole che ci siamo dettati al Congresso e che abbiamo il 18 febbraio a Messina.
Quindi, questa sera a dimostrazione della nostra apertura a tutti. A tutti quelli che vogliono contribuire e rilanciare questo paese. Abbiamo messo anche il banchetto là. Chi si vuole iscrivere, le iscrizioni sono aperte. Si possono fare on-line, si possono fare in via cartacea. Abbiamo eletto il nostro portavoce che stasera è in piazza e che è il dott. Vito. Saranno gli iscritti a decidere chi è il candidato per Sicilia vera. Candidato che una volta indicato si confronterà con tutti gli altri gruppo. Se il candidato non verrà condiviso, si faranno le primarie aperte a tutti gli iscritti nelle liste elettorali nel Comune di Roccalumera. Questa sarà una rivoluzione rispetto a coloro che saranno riuniti nei salotti e davanti ai caminetti a muovere le pedine e decidere: tu fai il presidente del Consiglio, Tu farai il vicesindaco, tu farai l’assessore…
La spartizione delle cosiddette Poltrone di Palazzo. Come a Roma, anche nel mite paesello, ha sempre il suo perché. Non ultimo è l’aspetto finanziario nonché il prestigio, apparentemente cosa secondaria ma mai da sottovalutare.
È un fiume in piena Lombardo: “adesso, le vere problematiche perché ancora non si è ufficializzata la candidatura di Argiroffi, non è perché stanno aspettando che esca fuori il candidato di Sicilia Vera o se si farà il grupp di Sicilia vera e il gruppo dell’opposizione piuttosto che con quello del dott. Stacuzzi, la preoccupazione è che intanto i posti in giunta da quattro sono scesi a tre, il presidente del Consiglio è rimasto sempre uno, sono diminuite le indennità e comincia a venir meno quello che è l’aspetto anche finanziario. Perché il problema se le cose funzionano o meno a Roccalumera non se lo pongono, prima devono riempire le caselle. Già ci sono persone in giro che dicono “mi hanno cercato”, ma su che cosa? Su quale programma? Con quali candidati?”.
Continua…
Bastian Contrario
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